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Una nuova idea per i giovani e non

Da Giorgio Maria Conti: "Ecco una risposta a chi pensa di usare gli slogan invece di proporre soluzioni per i giovani"

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Max Verstappen al simulatore

Non mi piace girarci attorno: Senigallia ha un grosso problema con i giovani e la colpa appartiene ad entrambi gli schieramenti. Mi fa specie chi pensa di usare retorica spicciola.

Andiamo con ordine. A Senigallia non c’è niente: falso. C’erano almeno due manifestazioni che piacevano e la cui soppressione si è rivelata uno sbaglio. La prima è stata corretta nella maniera peggiore: da Notte Bianca della Rotonda a Notte della Rotonda, una sorta di family day che non funziona per niente, o meglio funziona per gli esercenti ma non per chi si vuole divertire. Va bene non volere giovani ubriachi, ma nemmeno la noia mortale. Un altro evento che funzionava c’era nel 2011 e nel 2013: il Sena Comics. Non s’è più visto. Era una fiera di fumetti, anime, manga, cosplay e videogiochi. A Falconara (avessi detto New York) gli organizzatori ci hanno creduto in questa manifestazione e ogni anno il Falcomics aumenta le presenze: chissà perché Senigallia ha smesso e non ci crede più?

Chiarito che la retorica non funziona, provo a proporre qualcosa che sicuramente ai giovani interesserebbe tantissimo.

Andrea Kimi Antonelli, a soli 18 anni e qualche mese, è già in Formula 1. Come ben sapete, ha conquistato il suo primo podio nel Gran Premio del Canada. È un ragazzo davvero in gamba, con una famiglia che lo ha sempre supportato. È stato preso da Toto Wolff a soli 12 anni. Nelle altre categorie, ci sono altri giovani piloti italiani che puntano alla classe regina. Vi siete mai chiesti perché? Uno dei motivi ce lo spiega direttamente l’ultimo ad aver vinto il mondiale piloti con la Ferrari: Kimi Raikkonen “Ovviamente al giorno d’oggi ci sono i simulatori. Quando ho iniziato io, non c’erano simulatori, si saliva in auto e si partiva!” Un simulatore non è una PlayStation con un volante collegato. È composto da Pc, volante Direct Drive, pedaliera, monitor e cosa più importante, una postazione dinamica.

A Senigallia più che riaprire centri d’aggregazione, ci vuole un centro simulazione dove i ragazzi e ragazze possono imparare a guidare, magari con la collaborazione delle scuole guida, divertendosi anche in gruppo. Un simulatore completo dentro casa difficilmente riesci a tenerlo. Per ragioni di spazio e di costi. I piloti stessi continuano a usare il simulatore personale: basta pensare a Max Verstappen che ha una sua scuderia virtuale con la quale corre lui stesso assieme ad altri piloti. Durante la pandemia, Charles Leclerc andava in diretta su Twitch mentre era al simulatore. Se pensate che sia tutta una perdita di tempo, basta raccontare la storia di Rudy Van Buren: amico del campione del mondo della Red Bull, pur non avendo mai guidato una F1 vera è stato in grado di far l’assetto alla monoposto di Max a Suzuka. Chi è al simulatore non sente il posteriore della monoposto come nella realtà quindi deve trovare altri riferimenti: sta di fatto che con il suo assetto, Verstappen ha battuto le McLaren facendo sua la pole e la vittoria.

Van Buren è compagno di squadra nel team Esports di Verstappen e non è proprio l’ultimo arrivato nelle competizioni virtuali: ha vinto diversi mondiali e alcuni di questi come premio, gli garantivano la partecipazione a gare con auto vere.

Giorgio Maria ContiPerché un centro simulazione a Senigallia? Nelle Marche ci hanno già provato ad Ancona e Pesaro ma hanno chiuso, perché mancava promozione e soprattutto contesto. Qua il contesto ce l’abbiamo ma ce lo siamo dimenticati o meglio, non facciamo abbastanza per tenerlo vivo: sto parlando del Circuito di Senigallia. Ho un profondo rispetto per chi organizza le rievocazioni storiche ma probabilmente non basta ad attirare i giovani. Tra l’altro per me è anche una questione di famiglia poiché mio nonno Corrado Conti ha posto la sua firma come consigliere dell’azienda di Soggiorno nel verbale che autorizzava le modifiche su quel circuito. L’unica strada da esplorare è quella di riprodurre il circuito di Senigallia sul simulatore. Sono stati già riprodotti in maniera non ufficiale, il circuito di Pescara e quello di Napoli. Personalmente mi sono soltanto informato e ho ricevuto risposta affermativa sulla possibilità di ricrearlo. Da redattore di un sito di videogiochi, per me non è difficile ottenere risposte ma oltre per ora non vado.

Per quanto riguarda i costi, se un privato si mettesse in testa di aprire questo centro dovrebbe spendere soldi per locale, simulatori, istruttori e ottenere l’autorizzazione a rifare il tracciato. Costerebbe tanto, ma qualora riuscisse il Comune rimarrebbe con un pugno di mosche in mano. Diversa la prospettiva se ci fosse l’impegno dell’Assessorato alle Politiche Giovanili, al Turismo e allo Sport. Il circuito benché virtuale che lo vogliate o meno, sarebbe l’ennesimo mezzo di promozione turistica per Senigallia. Per quanto riguarda lo sport, l’ACI stessa (e non solo) organizza campionati ESports. Riassumendo in una sola struttura avremmo: divertimento, ESport, educazione stradale e un po’ di storia di Senigallia.

Non mi metto a spiegare cosa siano Assetto Corsa, iRacing, Le Mans Ultimate e tutto il resto, perché tanto ci sarà sempre qualcuno che tirerà fuori la dipendenza dai videogiochi come se fosse uno slogan, uno spauracchio da agitare pur di non muovere un dito su questo progetto. Peccato che la dipendenza è una cosa molto seria che non ha nulla a che fare con questo progetto.

Giorgio Maria Conti

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