Ecco cosa mi scrive Marco, dopo che sono passato a trovarlo e gli ho detto che mi sarei occupato della sua storia:

 

 

Ed ecco la mia risposta: “Speriamo che le nostri voci insieme facciano tanto rumore!!! Un abbraccio forte forte”.

 

Marco è una persona buona, dolce, gentile. Non alza mai la voce e non si arrabbia mai, anche quando parla dei suoi problemi e delle sue difficoltà. Vado a trovarlo in quel complesso popolare che a Senigallia tutti conoscono come “La tribù dei Piedi Neri”. Il suo civico è il 264H. Case popolari, alcune riscattate e diventate private, altre no.

 

Palazzine che esternamente sono state rifatte più di una dozzina di anni fa, ma internamente i problemi sussistono.

 

Marco ci vive da quando è nato (si è spostato di pochi metri ma è sempre stato qui) in un bilocale popolare.

 

La casa è piccola (mini soggiorno con cucina, camera da letto e bagno), ma graziosa. I problemi sono tutti quelli che ho riscontrato nel mio peregrinare negli alloggi popolari di Senigallia: muffa, umidità e porte e finestre vecchie che non si chiudono più (e quindi d’inverno si muore di freddo e bisogna spendere centinaia di euro per il riscaldamento).  

 

Che sia un problema di tutti non significa che non si debba affrontarlo. Anche a Lui (come a tutti gli altri inquilini dove sono andato nei vari quartieri) l’Erap consiglia di: “Areare bene i locali”.

 

Ma qui sono areati sempre, visto che come dicevo, le finestre e la porta si chiudono male.

 

Ma i problemi di Marco, sono altri tre, e dobbiamo subito aiutarlo.Lui è invalido al cento per cento, ha numerosi problemi di salute, deambula male, fa difficoltà a fare cose che agli altri risultano molto semplici, ed è quasi sempre solo.

 

    1) A Marco capita di ospitare persone che lo aiutano, anche assistenti sociali. Nelle fasi in cui la sua malattia si acuisce, ha bisogno di assistenza h24. Ma la casa è talmente minuscola che nel soggiorno-cucinotto non c’è un posto per un letto in più. Mi ha detto che ci sono un paio di case nello stesso comprensorio che non sono abitate e che hanno due stanze. Perché non ospitare Lui in uno di questi appartamenti? E perché non sono abitate, visto la carenza totale di alloggi popolari?

    2) Marco quando scende dalla macchina per andare a casa fa molta fatica, a volte riesce a malapena a camminare. Ci sono dei posti auto vicino alla sua abitazione, ma regolarmente vengono occupati da altri inquilini. Marco mi ha detto che si è interessato per fare un posto per disabili, ma gli hanno risposto che dentro una struttura privata questo permesso non viene concesso. Per quale motivo? Possibile che non si può trovare il modo per aiutare chi è in difficoltà?

    3) Come vedete dalla foto, ci sono ‘solo’ tre piccoli gradini per accedere al suo appartamento. Dico ‘solo’, perché per una persona che non ha problemi questi scalini non rappresentano nessun ostacolo. Ma per una persona disabile si. Marco mi ha chiesto se, per favore, gli può essere installato un corrimano dove reggersi con una mano mentre fa le scale, altrimenti rischia sempre di cadere.

 

Il Presidente dell’Erap, dopo la mia ‘denuncia’ riguardo le condizioni pessime in cui versava il mega condominio di 85 appartamenti a Via Capanna, mi ha risposto il giorno dopo dicendo che avrebbe fatto un sopralluogo per vedere di persona. Mi è stato riferito che non si è visto nessuno ancora, ed è passato più di un mese. Mi auguro venga subito a Senigallia, e oltre il condominio di via Capanna venga a trovare anche Marco, per ascoltare la sua storia, e soprattutto farsi commuovere dalla sua dolcezza e bontà d’animo.