“Non è nuovo Pizzi a presentare querele infondate. Lo ha fatto anche con il sottoscritto, esponente della sua stessa maggioranza”
Paradisi: "occorre saper argomentare, accettare le critiche, controbattere, discutere con le armi della cultura e della persuasione"

Non è nuovo l’assessore Pizzi a presentare querele del tutto infondate. Lo ha fatto anche incautamente con il sottoscritto, esponente della sua stessa maggioranza,
per critiche ferme e del tutto legittime (peraltro espresse con ironia) al suo – a tratti indifendibile – operato. Un operato che, sia detto per inciso, ha purtroppo scientificamente disatteso il programma elettorale del centro-destra. Il sottoscritto aveva giustamente criticato l’assessore allo sport perché quest’ultimo, dopo aver preannunciato controlli per chi non avesse rispettato il limite delle 100 presenze negli impianti sportivi privi di certificato anti-incendio, aveva presenziato ad un evento del Panathlon presso il campo di atletica delle Saline (in cui è consentito l’ingresso a sole 99 persone, con tanto di cartello affisso all’ingresso) a cui avevano partecipato oltre 200 persone.
Lui compreso. Non pago di ciò, si era fatto fotografare in mezzo al grande gruppo dei presenti. A fronte delle serrate critiche del sottoscritto (che aveva paragonato ironicamente il suo modo di fare ai metodi del noto Marchese del Grillo, utilizzando una allegoria cinematografica), l’assessore, prima aveva risposto che non poteva conoscere il numero delle persone in quanto non vi erano tornelli (erano oltre 200 a sua insaputa!); poi aveva ben pensato di presentare denuncia-querela nei confronti del sottoscritto per presunta diffamazione. Querela che, ovviamente, è stata archiviata nel giro di pochi mesi poiché manifestamente infondata. In questo caso, con emblematica e secca richiesta di archiviazione da parte dello stesso pubblico ministero e piena condivisione del giudice.
Peraltro, è bene ricordare che il pubblico ministero, in un processo accusatorio (quale il nostro), svolge funzione di parte e deve procedere alla richiesta di archiviazione quando sia del tutto evidente fin da subito l’infondatezza delle accuse. Al di là però del dato giuridico, resta un dato politico: nell’agone dialettico occorre saper argomentare, accettare le critiche, controbattere, discutere con le armi della cultura e della persuasione. La querela (fatti rigorosamente salvi i casi di offesa alla propria professionalità o al proprio decoro morale fuori dalle critiche politiche) è una scorciatoia per chi, non sapendo gestire l’acredine, non è dotato di dialettica politica. Perché in politica, quando non si hanno sufficienti competenze, è più facile querelare (salvo magre figure all’esito del procedimento) che smentire. Auspico, nel prossimo futuro, una dialettica leale e franca tra maggioranza ed opposizione e all’interno della maggioranza stessa nell’interesse del bene pubblico.
E auspico un intervento del Sindaco, su questi temi certamente sensibile, affinché ridimensioni e controlli certe uscite discutibili di chi dovrebbe rappresentare lo stile e la linearità del centro-destra.
Roberto Paradisi
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