“A Senigallia se sei giovane non c’è niente da fare se non sederti in un ristorante”
"Ovviamente se hai la capacità economica per farlo..quanto ostracismo per i giovani"

È la reazione giusta quella che invoca controlli, telecamere e securitarismo? È la reazione giusto quella che, invece di affrontare il disagio, lo derubrica a comportamento criminale e punta a segregarlo?
Ancora una volta, di fronte ad un episodio di disagio giovanile, la risposta è quella dell’ostracizzazione, della colpevolizzazione, del controllo e della sicurezza. L’episodio finito sui giornali locali alcuni giorni fa, in cui dei ragazzini hanno messo un tavolo in mezzo alla strada, davanti ai portici, per soddisfare la voglia di sfida richiesta oggi dai social network, seppure sia un gesto da condannare, scellerato che ha messo in pericolo sia gli autori che eventuali passanti ignari, è prima di tutto il sintomo di un grave disagio che si finge di non vedere.
Un disagio ancor più diffuso negli ultimi anni, sia a causa della pandemia, che delle condizioni socioeconomiche e politiche che, se da un lato allontanano i giovani dalla vita pubblica, dall’altro si manifestano con tutto il loro peso rendendo il futuro di ragazze e ragazze incerto e precario.
È questa una tendenza diffusa che sicuramente un piccolo comune non ha le forze di contrastare appieno, ma ha sicuramente degli strumenti per offrire, almeno, delle occasioni di incontro sano.
Al contrario invece, il comune di Senigallia, negli ultimi anni ha fatto sparire quel poco che era rimasto: i centri di aggregazione giovanile sono stati chiusi con la pandemia e mai più riaperti, ormai locali vuoti. Lo sport senigalliese negli ultimi 5 anni ha subito grossi colpi, scaricando le spese sulle famiglie e rendendo le strutture sportive, di fatto, inaccessibili per via della pessima gestione.
Un comparto però è stato molto incentivato: è quello dell’intrattenimento privato, a pagamento, che oramai si risolve quasi esclusivamente nella somministrazione di alcolici per la movida.
A Senigallia, se sei giovane, non c’è più niente da fare se non sedere al ristorante e poi andare a bere un gin tonic al bar, ovviamente se si ha la capacità economica per farlo. Così facendo si è esclusa un gran fetta della popolazione, quella più giovane, che non ha alternative, se vuole svagarsi, che procurarsi da bere al supermercato e poi regalare alla cittadinanza scene come l’episodio occorso pochi giorni fa.
E allora ci chiediamo, è la reazione giusta quella che invoca le scudisciate da parte dei genitori? È la reazione giusta quella che invoca controlli, telecamere e securitarismo? È la reazione giusta quella che, invece di affrontare il disagio, lo derubrica a comportamento criminale e punta a segregarlo?
Sindaco! Investiamo nell’aggregazione giovanile, investiamo nei servizi pubblici per i più giovani, investiamo nelle occasioni di incontro, gratuite, raggiungibili, sane. Investiamo nello sport per i nostri giovani, rendiamolo accessibile anche a chi non ha i mezzi economici e scoprirà, davvero, come telecamere, ordinanze e scudisciate della nonna servono solo ad inasprire un disagio che rischia di allontanare definitivamente i più giovani dalla vita della comunità, rendendoli solo mero soggetto di consumo e successiva punizione.
Senigallia, 02 Maggio 2025
Circolo Alleanza Verdi Sinistra di Senigallia
Luca Marconi
Adesso sono super viziati e senza valori , speriamo rimettano la leva così imparano l’educazione visto che non glie la insegna babbo e mamma.
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