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Campanile: “Perchè l’Assessore Petetta non informa la città sui Servizi Sociali?”

"Nonostante un bilancio costante di 10 milioni di euro all'anno, ai consiglieri non viene relazionato nulla sulle molte attività"

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Cinzia Petetta

Da oltre un anno l’Assessore ai Servizio Sociali di Senigallia non relaziona sul suo mandato né in Commissione né in Consiglio Comunale. Nonostante un bilancio costante di parecchi milioni (10) di euro all’anno, Petetta non ritiene di dover informare i rappresentati dei Senigalliesi (= Consiglieri di Maggioranza e di Minoranza) su come sono spesi i considerevoli fondi a sua disposizione e, sopratutto, di come sia la realtà cittadina.

Il 2022 è stato un anno terribilmente impegnativo tra covid, caro energia ed alluvione che ha inciso profondamente nel tessuto cittadino con un probabile aumento delle situazioni di disagio e di povertà. Ma è stato anche un anno in cui alcune “progettualità aggiuntive” attivate negli anni passati si sarebbero dovute concludere come il POR 9.4, Home Care Premium, PON Inclusione, SAI MSNA e di cui non si sa nulla.

Non si sa nulla anche dell’edilizia popolare, del Servizio ADEM, dei minori fuori famiglia, del Servizio Pronto Intervento Minori, dello SAEDDAM (per i disabili) unitamente al trasporto, al TIS, ai contributi in favore di persone in condizione di disabilità gravissima, ai Servizi di Sollievo, ai Centri Diurni socioeducativi-riabilitativi CSER, alle Comunità Alloggio per disabili, al Servizio assistenza dominicale, agli assegni di cura per anziani non autosufficienti, al Centro diurno Alzheimer, ai contributi per il pagamento delle rette in strutture residenziali per anziani. E la lista è decisamente più lunga includendo tutte le altre attività.

Per non parlare poi dell’emergenza sociale in atto con i nuovi poveri, le ripercussioni del covid sui giovani e sugli anziani, i disagi giovanili ed educativi.

Un mare di problemi che interessano la collettività e della cui conoscenza l’Assessore Petetta sembra essere gelosa fino al punto di ricorrere ai voti del silenzio, più consoni a qualche ordine monastico che ad un Assessore ai Servizi Sociali.

La “macchina da guerra” dei Servizi Sociali (per utilizzare una espressione evocativa del Consigliere Liverani) sta per perdere il suo generale. Infatti in primavera raggiungerà la pensione il Dirigente (grado e ruolo aboliti nell’organizzazione comunale senigalliese dalla destra al governo) che ha creato i Servizi Sociali così come li conosciamo, dirigente chiamato dal Sindaco Angeloni, confermato da Mangialardi, dato poi in dotazione all’Unione. Che succederà ora con la Giunta di destra Olivetti che non crede nei dirigenti?

La questione è seria e pone al centro dell’attenzione la stessa Unione dei Comuni. Per come era nata aveva un senso, per come si è sviluppata, invece, grazie anche all’impegno dell’Amministrazione senigalliese sembra essere inutile. L’organizzazione del tour per promuovere il turismo, con tanto di pulmino, e la dotazione di 40.000 € di fondi sono una autentica farsa se rapportata alla “promozione turistica” necessaria. L’assenza di un coordinamento di Protezione Civile ha dispiegato i suoi effetti deleteri in occasione dell’alluvione. Ha ancora senso questa Unione?

Riportare i Servizi Sociali all’interno dell’organizzazione comunale sarebbe anche un modo per dare un po’ di visibilità all’Assessore Petetta, visibilità in senso attivo, facendola uscire dal cono d’ombra attuale e chissà che non ritrovi loquacità per spiegare ai senigalliesi che cosa fa con i loro soldi.

Gennaro Campanile
Consigliere comunale AmoSenigallia

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