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“Le vie del gusto… per tutti”: un nuovo percorso culinario alla scoperta della disfagia

La Fondazione Paladini, insieme a chef ed aziende sensibili, è ancora in prima linea per sensibilizzare sul disturbo della disfagia

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Presentazione progetto sulla disfagia "Le vie del gusto… per tutti", promosso da Fondazione Paladini

Dopo le precedenti esperienze con gli istituti alberghieri, quest’anno la Fondazione Paladini è voluta uscire dall’ambito scolastico per andare sul territorio ed organizzare eventi culinari attenti anche alle persone disfagiche.

Il progetto “Le vie del gusto… per tutti” si propone di offrire occasioni di convivialità a coloro che hanno la disfagia e per tale motivo sono spesso impossibilitati a cenare fuori dalle proprie abitazioni.

Attraverso il progetto si vuole creare una rete di ristoratori “virtuosi” e attenti a queste necessità, motivati ad accrescere le proprie competenze nell’ambito dei bisogni speciali della popolazione, che con l’innalzamento dell’età media tenderà sempre più ad incontrare tali problematiche.

I ristoratori saranno capaci di adottare gli accorgimenti corretti nella preparazione dei cibi, affinchè questi si trasformino da minaccia per la persona a risorsa alimentare da cui attingere nutrimento e gioia.

Nello specifico verranno organizzati sei eventi conviviali con un menù che prevede anche piatti adatti a persone con disfagia.

Gli eventi conviviali avranno inizio il 22 novembre al Ristorante Uliassi – con la collaborazione di Catia e Mauro Uliassi – in occasione della consueta serata “Il gusto della solidarietà”, organizzata annualmente dalla Fondazione Paladini; nel 2020 seguiranno alla Cantina Santa Barbara nel mese di gennaio; alla Cantina Sociale Colonnara a febbraio; a seguire nel mese di aprile presso Nana Piccolo Bistrò di Senigallia, con la collaborazione dello chef Michele Gilebbi; nel mese di maggio da Sepia by Niko di Senigallia, in collaborazione con lo chef Niko Pizzimenti, e chiuderà il ciclo un incontro conviviale nel bucolico paesaggio dell’abitazione dello chef Silvano Pettinari nel mese di luglio.

Un evento “fuori programma” è in previsione per il periodo estivo nella suggestiva location del Foro Annonario con la collaborazione di tutti gli chef e dell’amministrazione comunale di Senigallia.

Ad ogni evento sarà possibile degustare i gelati realizzati dal maestro gelatiere e presidente del Centro Studi Gelato Artigianale Martino Liuzzi, da sempre attento alle tematiche della salute connesse ai benefici del gelato.

Presentazione progetto sulla disfagia "Le vie del gusto… per tutti", promosso da Fondazione PaladiniPresentazione progetto sulla disfagia "Le vie del gusto… per tutti", promosso da Fondazione PaladiniPresentazione progetto sulla disfagia "Le vie del gusto… per tutti", promosso da Fondazione Paladini

L’ideazione e realizzazione de “Le vie del gusto…per tutti” ha visto la collaborazione di Simonetta Sagrati e Claudio Salvanelli, amici della Fondazione Paladini, con Sonia Brunetti e Roberto Frullini.

Un progetto così importante ha trovato in Antonio Mastrovincenzo Presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche e in Maurizio Mangialardi Sindaco di Senigallia, due alleati sensibili a quelle che sono le problematiche di chi soffre un disagio e questo ha portato ad avere il loro patrocinio.

Presentazione progetto sulla disfagia "Le vie del gusto… per tutti", promosso da Fondazione PaladiniIl Consiglio regionale – ha affermato il Presidente Antonio Mastrovincenzo – da tempo è a fianco della Fondazione Paladini per promuovere e patrocinare progetti di inclusione innovativi ed efficaci. Abbiamo sostenuto la nascita del centro clinico NeMo, che è ormai a un passo dalla completa realizzazione, e oggi, dopo l’esperienza positiva vissuta con gli studenti degli istituti alberghieri, presentiamo un nuovo progetto che ha un duplice obiettivo, quello di permettere alle persone affette da disfagia e ai loro familiari di vivere insieme degli eventi dedicati al buon cibo e quello di avviare delle buone prassi che possano diventare un esempio anche negli altri ristoranti marchigiani. I principali ingredienti di questi piatti sono sicuramente la solidarietà e la condivisione – aggiunge Mastrovincenzo –. Ringrazio Roberto Frullini, presidente della Fondazione, gli chef e tutti i protagonisti del progetto che hanno messo a disposizione la loro professionalità, dimostrando che la gioia del gusto e della convivialità è senza barriere“.

Il Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi è intervenuto con dei ringraziamenti: “Un grande ringraziamento va alla Fondazione Paladini e ovviamente agli chef e alle aziende che hanno aderito a questa bella iniziativa. Grazie per aver scelto ancora una volta la nostra città quale sede di un evento così prestigioso e che ha come filo conduttore i temi della solidarietà e dell’inclusione. Sono certo che Senigallia saprà ancora una volta essere protagonista e dare il proprio contributo con le sue eccellenze enogastronomiche“.

Nasce così una positiva sinergia tra tanti attori del territorio: ristoranti, aziende ed enti per percorrere insieme “Le vie del gusto… per tutti”.

Sono partner dell’iniziativa: Catia e Mauro Uliassi (Ristorante Uliassi), Michele Gilebbi (Nana Piccolo Bistrò), Niko Pizzimenti (Sepia by Niko), Silvano Pettinari (Banqueting & Catering S. Elena), Martino Liuzzi (Centro Studi Gelato Artigianale), l’Azienda Vinicola Colonnara, l’Azienda Vinicola Santa Barbara, Sirman e Coop. Allenza 3.0 che da anni sostiene le attività della Fondazione Paladini e in questo progetto intende collaborare in maniera ancora più attiva per potenziare e dare continuità a quelli che sono i temi della solidarietà e della citttadinanza consapevole.

Per rimanere aggiornati sul progetto visitare il sito internet www.fondazionepaladini.it e i social network della Fondazione e delle singole location.

 

La disfagia

I disturbi della deglutizione, con esito in disfagia, sono una caratteristica comune e frequente nelle persone affette da malattie neuromuscolari – più in generale da malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, Parkinson, demenza e molte altre – rappresentando una causa maggiore di deterioramento dello stato di nutrizione e di idratazione, che aggrava la degenerazione della malattia.

Le problematiche fisiche legate alla deglutizione non vanno valutate solamente dal punto di vista fisiologico, ma l’attenzione va posta anche alla sfera emotiva e sociale dell’alimentazione.

Le persone, infatti, colpite da disfagia percepiscono una condizione di esclusione dalla quotidianità e dalle abitudini familiari, vivendo la propria situazione come stigmatizzante rispetto alle persone “sane” e creando solitamente le condizioni affinché il pasto venga vissuto come momento privato e privo di soddisfazione, in antitesi all’ormai condivisa associazione del cibo alla convivialità e quindi alla socializzazione, tanto da essere entrato come protagonista anche negli studi sociologici.

Un dato importante con il quale le pratiche alimentari moderne possono essere messe in relazione è l’emergere di una sfera pubblica come elemento caratterizzante delle società moderne, in contrapposizione ad una sfera privata sempre più marcata. Il ristorante si inserisce all’interno di questa “modernizzazione” dove con la progressiva privatizzazione della società in un senso, nell’altro si sviluppa una domanda di occasioni di incontro, di contatto e di scambio sociale; il ristorante sembra offrire una facile occasione per praticare questi contatti.

Il cibo quindi funge da “mediatore delle relazioni” e contribuisce a generare un’emozione di gioia, che deriva dalla gradevolezza del palato, ma anche dalla piacevolezza del momento in cui si consuma, caratterizzato dalla socializzazione e dalla relazione fuori dalle mura domestiche.

La socializzazione prevede sempre una relazione biunivoca – uno scambio di esperienze – e per questo la possibilità di mangiare al ristorante da parte della persona con disfagia permette a lei stessa di godere del piacere generato dal mangiare fuori casa, ma consente anche al resto dei commensali ed alle persone che vi ruotano intorno di “apprendere” da questa condizione “diversa” di vita, di allontanare lo stigma e la paura legata all’essere “altro”, oltre che di scoprire quanto possano positivamente sorprendere nuove situazioni e condizioni di vita.

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