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Giovani salvati a Senigallia, in Commissariato l’incontro con gli agenti

I ragazzi rimasti intrappolati hanno voluto ringraziare i due poliziotti protagonisti del salvataggio - FOTO

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I protagonisti del salvataggio a Senigallia

Si è svolto presso il Commissariato di Senigallia l’incontro tra i due giovani salvati dalla bomba d’acqua abbattutasi sul territorio e i due poliziotti protagonisti del bel gesto. Un incontro formale ma denso di gratitudine per due persone (tre considerando anche chi era “dietro le quinte” a coordinare l’intervento) che hanno operato a proprio rischio e pericolo.

Stavo tornando a casa – racconta Gabriele Raco, uno dei due giovani intrappolati nella propria automobile – lungo strada della Ruffina prima e del Crocifisso poi. Pioveva tanto ma grosse problematiche non ve n’erano. Poco dopo però il livello dell’acqua si è alzato improvvisamente e, in meno di un minuto, mi sono ritrovato con l’acqua al finestrino e l’automobile incontrollabile. Ho chiamato mio padre e la polizia e atteso il loro intervento, ma in quei momenti ho avuto davvero paura“.

La prima segnalazione è arrivata al 113 poco dopo l’ora di cena di martedì 4 marzo. I poliziotti in servizio – l’assistente capo Marco Stefani e l’assistente capo Francesco Memè, coordinati dall’assistente capo Marcella Giacchi – sono intervenuti immediatamente a piedi e con delle torce dato che l’acqua arrivava oltre la cintura e la zona era completamente al buio. Nemmeno le luci delle auto potevano essere d’aiuto dato che era saltato l’impianto elettrico dell’automobile. Lo sportello era bloccato dalla pressione dell’acqua: con non poche difficoltà sono riusciti ad estrarre il 20enne dal finestrino.

Ma mentre il primo ragazzo veniva salvato e l’automobile diveniva sempre più incontrollabile, un secondo giovane si avvicinava alla strada non ancora chiusa al traffico. Leonardo Sorrentino ha anche lui ammesso di non essersi reso conto della gravità della situazione finché non vi è rimasto intrappolato: “All’inizio l’acqua non era così alta – ha detto Leonardo – e ho pensato che passato quel tratto avrei ritrovato una situazione stradale normale. Poco più avanti però l’acqua arrivava a ondate e prima si è alzata all’altezza dei fanali, poi all’abitacolo intrappolandomi nell’auto“.

I protagonisti del salvataggio a SenigalliaI protagonisti del salvataggio a SenigalliaI protagonisti del salvataggio a Senigallia

Gli stessi poliziotti che avevano appena recuperato sano e salvo il primo giovane si sono di nuovo buttati nel mezzo di questo canale improvvisato, per raggiungere l’Opel Corsa con il 18enne a bordo. Anche in questo caso non sono state poche le difficoltà nell’avvicinarsi all’automobile che in quei momenti veniva spostata dalla corrente causando delle contusioni a uno dei due agenti.
Poco prima delle 23 entrambi i giovani erano al sicuro e la strada era stata bloccata. Per questo gesto i due giovani, Leonardo e Gabriele, accompagnati dai rispettivi padri Giovanni Sorrentino e Francesco Raco, – hanno tenuto a consegnare una stampa con alcune parole di riconoscimento verso i due agenti che sono intervenuti senza esitazioni.

Soddisfazione è stata espressa dal dirigente del Commissariato senigalliese, Agostino Licari, il quale ha rimarcato la professionalità e la dedizione dei suoi uomini, anche in situazioni in cui il coraggio e la velocità di intervento sono “armi” fondamentali per l’esito dell’operazione e che in questo caso ha permesso il salvataggio di due giovani da una situazione pericolosa e potenzialmente mortale.

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