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Senigallia, Partecipazione e Gruppo Misto fanno il punto sulla mensa scolastica

"L’Amministrazione è stata costretta a trovare rimedi ai problemi che essa stessa ha creato"

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Mercoledì 26 Febbraio si è riunita la Commissione Mensaper fare il punto della situazione  in merito al servizio della refezione scolastica, oggetto di critiche dopo che l’Amministrazione, per ridurre la spesa, ha accorpato i centri cottura in due soli siti ed ha soppresso la distribuzione delle merende (tra l’altro, senza ridurre i 5 euro a pasto).

Una sotto commissione di genitori ha monitorato con grande impegno la qualità del servizio (con 33 sopralluoghi nelle varie mense della città), evidenziando la scadente qualità di alcuni cibi, come ad esempio la pasta che, evidentemente, essendo cotta con largo anticipo e distribuita nei vari plessi scolastici in un lasso di tempo di circa un’ora prima di essere servita, non può che essere scotta e di scarsa appetibilità. Alcune scuole, quindi, risultano molto penalizzate da questo punto di vista rispetto ad altre che, ovviamente, ricevono i pasti di qualità migliore.

Questo problema è stato in parte risolto con procedure di separazione della pasta dal sugo o dall’acqua di cottura ed altri accorgimenti tecnici che sembra abbiano portato a livelli di appetibilità  accettabile.

Risulta inoltre che siano stati apportati altri miglioramenti, ad esempio riguardo alla grammatura dei cibi che alcune maestre avevano criticato perché troppo scarsa, ed al riconoscimento di un maggiore numero di esenzioni dal pagamento della retta in favore delle famiglie in difficoltà, che prima riportavano a casa i figli al momento della mensa non potendosi permettere i 5 euro a pasto.

Ci fa piacere che alcune criticità siano parzialmente superate; ciò significa che i genitori avevano ragione e che i consiglieri di Partecipazione insieme al cons. Rebecchini bene hanno fatto a portare la questione all’attenzione del Consiglio Comunale e della città.

Resta il fatto che l’Amministrazione è stata costretta a trovare rimedi ai problemi che essa stessa ha creato. A Senigallia, seguendo il pensiero unico delle razionalizzazioni a spese della collettività, si è preferito centralizzare e privatizzare, con 2 soli centri cottura che producono una quantità industriale di pasti con le ovvie conseguenze negative sopra richiamate.

Ribadiamo che non si trattava di una scelta obbligata e che non tutti i Comuni hanno scelto di risparmiare tagliando la spesa per questi servizi destinati alla scuola ed all’infanzia. Altri Comuni hanno preferito mantenere un sistema decentrato, diffuso sul territorio, con un più alto numero di centri cottura nelle scuole al fine di garantire una migliore qualità del servizio. Questa ci sembra ancora la scelta migliore.

da Paolo Battisti e Roberto Mancini, Gruppo Consiliare Partecipazione,
Luigi Rebecchini, Gruppo Misto

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