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Stoccaggio di CO2 a largo di Senigallia? Interrogazione in Parlamento

Lodolini: "Elevato rischio sismico. Inoltre manca il coinvolgimento delle amministrazioni locali"

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Un tratto di lungomare Da Vinci, tra Ciarnin e Marzocca

Il Ministro dell’Ambiente dica se era a conoscenza della situazione relativa all’istanza di esplorazione del sottosuolo al largo di Senigallia, se vi siano elementi di novità rispetto alle informazioni note, quali misure e/o iniziative il Governo intende adottare per evitare che in futuro siano installati depositi di stoccaggio in zone dove sussiste un rischio di sismicità, alla luce anche dell’ultimo tragico terremoto emiliano”.

Lo dichiara in una nota l’On. Emanuele Lodolini, con un’interrogazione che fa seguito alla richiesta, avanzata da una società, volta ad ottenere una licenza di esplorazione al fine di stoccare il biossido di carbonio al largo delle coste di Senigallia (Ancona). Lodolini ha presentato l’interrogazione d’intesa con il consigliere comunale di Senigallia Dario Romano il quale ha avuto il merito di sollevare per primo un tema che può rappresentare una questione molto importante, in chiave futura, per le coste marchigiane e per tutto l’Adriatico.

Il principio europeo – ricorda Lodolini – prevede che i depositi di stoccaggio possano essere installati a condizione che la pratica si dimostri come una ‘tecnologia ambientalmente sicura’, e in un territorio a rischio sismico medio-alto appare difficile poter soddisfare tale condizione. Inoltre – prosegue – la direttiva 2009/31/CE, trasposta in Italia con il d.l. 162/2011, prevede il coinvolgimento delle amministrazioni locali nella procedura di rilascio provvisorio da parte del ministero dello Sviluppo economico di licenze di esplorazione del suolo ai fini dello stoccaggio geologico del biossido di carbonio“.

L’on. Lodolini conclude ricordando altresì che “l’Europa ha dichiarato che il settennio 2014-2020 dovrà basarsi, tra le altre cose, sulla sostenibilità: è per questo che si punta alla riduzione delle emissioni di CO2“, ma con questa soluzione-ponte si rischia di mettere la “polvere sotto lo zerbino“, mancando della dovuta progettualità.
Qualora nei prossimi anni l’iter della pratica procedesse, la costa marchigiana, al largo della quale è anche prevista la costruzione di un rigassificatore (a Falconara Marittima, in provincia di Ancona), sarebbe oggetto dell’ennesima richiesta di utilizzo a fini industriali di un bene fondamentale.

Proprio Lodolini, tra l’altro ha firmato proprio in questi giorni la proposta di legge sul “Piano Antisismico Nazionale” di iniziativa dell’On. Gianluca Benamati.

Commenti
Ci sono 3 commenti
tex 2013-04-05 02:01:36
E' veramente scandaloso che per tanto tempo attorno al progetto denominato "sibilla" ci sia stato tanto silenzio, nonostante le segnalazioni agli organi di stampa e le foto al "monumentale" mezzo che faceva le ricerche o forse già iniettava anidride carbonica nella sacche scoperte tanti anni fa. Si dice che il mezzo "mostruoso", che appariva stranamente solo di notte, facesse una sorta di carotaggio. Carotaggio? per cosa in una zona altamente sismica, epicentro del devastante terremoto del 1930, che spianò Senigallia. I "buchi" eseguiti sicuramente servono per raggiungere le sacche nel sottosuolo. Chi ha controllato se quella sciagurata operazione è già iniziata. Ne sanno qualcosa gli abitanti vicino a siti dove nella complicità e silenzio hanno trasportato e sotterrato scorie nucleari. Bene quindi l'interrogazione dell'on. Lodolini, ora gli abitanti della zona interessata attendono risposte chiare, precise e veloci. Questi sono i problemi reali che interessano il futuro della nostra gente sotto il profilo ecologico altro sono gli "strilli" e le lenzuolate e le futili prese di posizione dei comitati delle "merendine"
stefano 2013-04-05 09:58:49
Sig. Tex sotto il profilo ecologico nessuna è una "è una futile presa di posizione" in quanto riguardano sempre il futuro "della nostra gente" e del nostro ambiente. E poi c'e sempre chi farà riferimento al fatto che ci sono "altre " priorità assolute svilendone altre. La scala delle priorità non à mai assoluta.
P.S. Rimane anche il fatto che solo ora, da onorevole, Lodolini si accorge del problema del mezzo "mostruoso".
Come dire che la scala dei rischi ambientale per i politici è sfasata nel tempo.
R 2013-04-05 12:12:50
http://blogeko.iljournal.it/2012/sibilla-pompare-anidride-carbonica-sotto-ladriatico-davanti-a-senigallia-e-fano/67431


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