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Doping e alcol nello sport e nel tempo libero: svolto un convegno a Corinaldo

Intervento del dott. Gabriele Brandoni: "L'atleta è un essere sportivo prima che umano"

Onoranze Funebri F.lli Costantini
Convegno su droga e alcol a Corinaldo: l'intervento del dott. Brandoni

Grande partecipazione al convegno “Doping ed alcol, sport e tempo libero” organizzato dal circolo Acli di Corinaldo e dalla parrocchia San Pietro Apostolo, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, presso  la sala polivalente “Santa Maria Goretti”. All’evento hanno preso parte il sindaco Matteo Principi, il vescovo Giuseppe Orlandoni, il dottor Gabriele Brandoni dirigente dell’Unità operativa diabetologia nel presidio ospedaliero di ricerca Inrca di Ancona, il dottor Vito Maria Carfì specialista in anestesia e rianimazione e scienze dell’alimentazione, il parroco di Corinaldo monsignor Giuseppe Bartera,  il presidente delle ACLI Walter Carbini e rappresentanti delle società sportive locali.
Moderatore del Convegno l’Avv. Michele Saccinto.

Doping e alcol nel mondo dello sport e del tempo libero sono state le questioni centrali del convegno; due temi di grande attualità che colpiscono in maniera trasversale tutta la società moderna.

Convegno su droga e alcol a Corinaldo: l'intervento del sindaco PrincipiLo sport, la cultura e l’aggregazione giovanile rappresentano delle armi efficaci contro il problema delle dipendenze e l’abuso di sostanze – ha sottolineato il sindaco Matteo Principi è importante non abbassare mai l’attenzione nei confronti di certe problematiche perché, come ci insegna la cronaca, coinvolgono anche persone insospettabili che, per la voglia di vincere a tutti i costi ed aumentare le proprie capacità fisiche, sono disposte a tutto“.

Bisogna avere testa anche per vincere” – ha rimarcato il dottor Brandoni nella sua dettagliata relazione, che ha ripercorso la storia del doping: la sostanza assunta da molti sportivi per migliorare in maniera artificiosa e sleale la propria prestazione nella competizione.

Dal caso clamoroso di Ben Johnson, squalificato alle Olimpiadi di Seul nel 1988 dopo aver vinto la corsa dei 100 metri piani e stabilito il nuovo record del mondo (che venne annullato) al recente caso di Alex Schwazer il marciatore altoatesino trovato positivo prima delle Olimpiadi di Londra.

Talvolta la colpa è non solo del singolo atleta, ma dei medici, dei personal trainer e persino dei genitori, che vogliono un mega-campione a tutti i costi – sottolinea Brandoni – Ci sono dei valori fondamentali a cui dobbiamo sempre attaccarci ed appellarci e dobbiamo proteggere la salute degli sportivi perché, prima di essere uno sportivo, l’atleta è un essere umano.

Lo sport deve essere fratellanza. I veri miti nello sport sono quelli che ci indicano quanto il duro allenamento e la forza di volontà siano in grado di portare a risultati puliti e prestigiosi“.

Dopo la particolareggiata relazione del dottor Vito Maria Carfì, che ha messo in evidenza i danni che può causare l’abuso dell’alcool, è intervenuto mons. Giuseppe Orlandoni vescovo di Senigallia, che ha concluso la riuscitissima serata.

Convegno su droga e alcol a Corinaldo: l'intervento del Vescovo Orlandoni Ringrazio il Circolo Acli, la Parrocchia, l’Amministrazione comunale per aver unito le forze e organizzare questo incontro molto bello, molto interessante.

Questa sera davanti ai nostri occhi abbiamo messo questi fenomeni veramente drammatici. Il doping, l’alcool sono fenomeni che non solo mirano la vita sociale ma anche, e soprattutto, mettono a repentaglio la salute, mettono a repentaglio la vita.

Penso che le cause di questi fenomeni siano complesse, cause di carattere psicologico, di carattere culturale, di carattere sociale ed economico.

Questi fenomeni nascono e si sviluppano quando c’è un vuoto di valori quando non si riesce a dare un senso alla vita, quando non si riesce a dire che cosa è bene che cosa e male. A volte lo sport viene concepito in maniera distorta.

Lo sport deve essere una palestra di vita, una scuola di civiltà, di umanità, uno strumento di pace e di gioia, non solo dal punto di vista fisico ma anche morale e spirituale“.

Negli ultimi anni in Italia il doping è diventato un reato, sotto la fattispecie della frode sportiva. Questa normativa permette oggi di colpire più efficacemente una pratica che in precedenza era sanzionabile solo sul piano sportivo.

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