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Idv Senigallia: “Dare esito alle commissioni riguardanti il tema dell’acqua”

"Esistono perplessità da lasciar temere l'intenzione occulta di reinserire tale quota in altre forme"

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Acqua pubblica

Come già ribadito da tutta la maggioranza di governo della città e dal nostro Sindaco la volontà dei cittadini non può essere ignorata, e a ristabilire questo basilare principio della democrazia è stata la Corte Costituzionale con una sentenza storica che ha dichiarato l’illegittimità della liberalizzazione dei servizi idrici prevista dalla seconda manovra correttiva del governo Berlusconi.

La sentenza della Suprema Corte ha giudicato incostituzionale l’articolo 4 della Finanziaria-bis 2011, perché contrario all’articolo 75 della Costituzione, richiamando al rispetto referendario tutti i comuni italiani, ancora impantanati sul rimborso del 7% e obbligando il nostro Paese a ripensare la politica sull’acqua e sugli altri servizi primari che vanno garantiti ai cittadini. Cosa fondamentale per noi dell’Idv è che gli stessi cittadini hanno detto ‘no’ in modo inequivocabile alla privatizzazione delle reti idriche.

Ora, oggi, a un anno di distanza da quei referendum, proprio per la volontà inequivocabile dei cittadini a cui diamo un’importanza fondamentale, condividiamo le parole del Sindaco Maurizio Mangialardi: “è fondamentale che oggi si ponga mano, seppur in grave ritardo, anche alla seconda parte della previsione referendaria, che abrogò la norma secondo cui la misura della tariffa doveva essere determinata tenendo conto dell’esigenza di remunerare il capitale investito. Questo non deve ora più accadere e, da parte nostra, vigileremo con la massima attenzione affinché le scelte dell’AEEG vadano correttamente in questa direzione“.

Vigileremo infatti perché “esistono numerose perplessità da lasciar temere l’intenzione occulta di reinserire tale quota (del 7%) in altre forme”, da parte dello stesso governo Monti che non è affatto chiaro sul tema. Il decreto sulle finte liberalizzazioni ha fatto crescere solo gli introiti delle banche, delle assicurazioni e delle altre lobby, a partire da quella dell’acqua: un provvedimento debole con i forti e forte con i deboli. E lo stesso non ha convinto il decreto sulla spending review, che non ha tagliato i veri sprechi delle Province, degli enti inutili e degli altri carrozzoni pubblici ma ha avviato la possibilità di una privatizzazione selvaggia dei servizi locali in contrasto con il risultato referendario. Lo stesso relatore del provvedimento ha ammesso candidamente che il problema esiste.

Noi dell’Idv Senigallia pensiamo che ci sono beni che appartengono alla collettività e devono essere sottratti al mercato e alla logica del profitto: i beni comuni. Beni comuni che sono “quelli funzionali all’esercizio di diritti fondamentali e al libero sviluppo della personalità, che devono essere salvaguardati sottraendoli alla logica distruttiva del breve periodo, proiettando la loro tutela nel mondo più lontano, abitato dalle generazioni future”.

Per questo, infine, riteniamo importante il pronunciarsi delle Amministrazioni pubbliche, dei Comuni, sul tema dell’acqua e sul metodo tariffario, esplicitando le volontà dei territori. Senigallia ha fatto molto in questi anni sostenendo il principio dell’acqua come bene comune, riconoscendo il diritto umano, universale, indivisibile e inalienabile di accedervi liberamente. Per tutto ciò nella realtà odierna è importante dare esito agli Odg presenti in II Commissione Consiliare, di cui uno a firma del Sindaco e del Presidente del Consiglio comunale. Esito che speriamo vedere presto alla luce.

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