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Raccolta firme a Senigallia e Ripe, l’iniziativa dell’Idv

Tre referendum contro il nucleare, la privatizzazione dell’acqua e l’(il)legittimo impedimento

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Anconanotizie.it

logo tre referendum promossi da IdVAncora punti-firma dell’Idv di Senigallia e Ripe nell’ambito della campagna tri-referendaria per abolire il ricorso al nucleare come soluzione del problema energetico, la privatizzazione della gestione delle acque potabili nei servizi pubblici locali, l’(il)legittimo impedimento per cui Berlusconi e sodali possono sottrarsi al giudizio in contumacia negl’innumerevoli processi che li riguardano (il lodo Alfano che sospendeva i processi è stato dichiarato incostituzionale dalla Consulta, per cui il referendum che l’Idv aveva già bell’apparecchiato non fu necessario).

Questi i prossimi punti-firma a Senigallia e Ripe:

• Venerdì 9 e lunedì 12 luglio dalle 18:00 alle 21:00 a Marzocca di Senigallia nei pressi della BdM;
• Martedì 13 e martedì 20 luglio in piazza Leopardi a Ripe durante il mercato settimanale.

Sul nucleare. Alcuni concittadini ritengono che in caso d’incidente nelle centrali d’oltralpe noi ne subiremmo le conseguenze e quindi non ha senso evitarci di godere dei “vantaggi” del nucleare. E’ un triste esempio del plagio mediatico. Bisogna convincersi che se il vicino di casa ha una bomba non è logico imitarlo e prendersene un’altra anche in casa nostra. E soprattutto non ci sono vantaggi: per costruire 4 centrali imposte coattivamente dal Governo che coprirà al massimo l’8% del fabbisogno nazionale attuale ci vorranno 20 anni ed una spesa di 30 miliardi di euro. La finanziaria “lacrime e sangue” è di 24 miliardi. Ma il Governo vuole costruirne 8 in tutto fino al 25% del fabbisogno, 4 le costruiranno i tedeschi e 4 i francesi, e costruiranno problematiche centrali di III generazioni e non di IV. L’uranio a basso costo (che è una risorsa non rinnovabile molto limitata sul pianeta) proverrà specialmente dal Niger in Africa con un vero e proprio neocolonialismo. E c’è di più. In Germania si punta a smantellare 19 centrali, Obama ne chiuderà 28, la Francia 12. Tutti puntano sulle rinnovabili, solo l’Italia in occidente va controcorrente. Per il lucro di pochi, sulle spalle di contribuenti un po’ incauti sui grandi temi.

Punto raccolta firme a RipeSull’acqua. Dall’Idv un secco no alla gestione privata dell’acqua tra i vari servizi pubblici locali. Perché l’acqua non è una merce! E’ un vergognoso modo per svendere i beni di tutti e fare cassa, tanto che a Milano il Consiglio comunale ha votato un odg che impone alla Giunta di conservare il modello “in house” della Metropolitana milanese, la società pubblica che controlla direttamente il servizio idrico. In tutti gli esempi italiani ove c’è stata la privatizzazione della gestione idrica le bollette son cresciute fino al 300%. A Parigi dopo 25 anni si fa dietro-front per la scarsa considerazione che le multinazionali dell’acqua hanno verso i bisogni dei cittadini,  in Olanda, patria natale del libero mercato, l’acqua è pubblica da sempre. Allora, semplicemente eliminando le parole “nonché in materia di acqua” (dall’articolo 23-bis della legge 133/2008) si cancellerà l’obbligo di sottoporre il servizio idrico integrato a gara: quest’obbligo imposto, e non scelto, sarebbe una grave distorsione, per esempio obbligando anche comuni e società pubbliche virtuose a cambi societari insensati e dannosi per tutti. Inoltre non vi saranno difficoltà di ammissione del referendum in sede di Consulta perché il quesito è in linea con la giurisprudenza referendaria che di solito non permette una deregolamentazione completa a cui altre iniziative referendarie simili sull’acqua potrebbero incorrere, e viceversa, saranno riunite in un unico quesito.

Punto raccolta firme a SenigalliaSull’illegittimo impedimento. Il caso dell’ex-ministro Aldo Brancher ha ben mostrato qual è lo scopo dell’impedimento. Ora lui verrà giudicato come tutte le persone normali, non “normali” continuano peró a essere il primo ministro Silvio Berlusconi e i suoi colleghi del governo, immuni ancora per quindici mesi, i restanti del legittimo impedimento, e poi indefinitamente quando il lodo Alfano sarà varato in forma costituzionale. Nel frattempo, però, il legittimo impedimento ha ricevuto più pubblicità di quanto Berlusconi volesse. La maggioranza si é dovuta confrontare, ed evidentemente il voto di sfiducia chiesto da noi dell’Italia dei Valori e dal Pd ha fatto paura.

Chiunque voglia contribuire con noi a «concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale» (art. 49 Cost.) organizzando dei punti-firma nei propri comuni ci può contattare per conoscere presso idvsenigallia@yahoo.it o ripe@idv.an.it.

da Idv RIpe

Pubblicato Giovedì 8 luglio, 2010 
alle ore 17:31
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