A Monte Porzio La saga della salsiccia
Domenica 18 febbraio alla Sala del Consiglio
Nel territorio del comune di Monte Porzio e Castelvecchio un rinvenimento archeologico molto importante è stato un grande vaso attico, un cratere (recipiente da vino) rappresentante la vestizione di un guerriero a figure rosse, datato alla prima metà del V sec. a. C.. Dagli antichi simposi si arriva inevitabilmente alle rustiche feste popolari tradizionali sempre all’insegna del nettare di Bacco: si intitola "Dall’uva al vino" una manifestazione che rievoca una tradizione paesana di oltre 70 anni, tipica dell’autunno, nel periodo della vendemmia, quando i carri si impavesavano a festa con foglie di vite e fico, con grappoli di uva dorata o nera, buoi infiocchettati a colori vivaci, ragazze che cantavano e ballavano al suono di una fisarmonica. A Castelvecchio, va ricordata anche la "Salsiccia n’ti Canton", con piatti della cucina contadina e sempre ottimo vino, e con il "Palio della Damigiana", rievocazione di quando dopo le vendemmie i contadini del luogo portavano il mosto nel castello dei Principi Barberini, dalle vaste e imponenti cantine, così descritte nel 1733 dallo studioso Gaetano Torri: "uno spazioso magazeno distinto in più ordini, con scale tanto comode che sino al più alto Palco vi vanno agevolmente Animali carichi; Opera alcerto degna d’esser veduta, e considerata anche da Architetti di stima per loro Esemplare in simili Edifici spettanti ad una provvida economia". E sicuramente queste dispense blasonate oltre che di vino si riempivano di tante cibarie, comprese quelle salsicce tuttora festeggiate a Castelvecchio.
Non poteva che essere Monteporzio, nel cui nome qualcuno ravvisa un’etimologia legata al maiale, ad ospitare un appuntamento dedicato ai festeggiamenti carnascialeschi più popolari e nello specifico alla salsiccia, cibo emblematico della cuccagna plebea.
Il titolo della serata gioca sulla somiglianza tra "sagra" e "saga", alludendo come molte kermesse paesane siano dedicate alla salsiccia, tra cui una anche a Castelvecchio, frazione di Monteporzio, ma anche come questo insaccato legato a ghirlande abbia una presenza storica ormai quasi mitica lungo i secoli, al punto di poter quasi immaginare un racconto epico delle golosità e delle concupiscenze furibonde e tragicomiche frequentemente indotte da questo alimento spesso adottato come simbolo della lussuria mangereccia più sfrenata. Per quanto cibo assai comune e non particolarmente costoso, corollario ghiotto alla più ordinaria polenta nelle case ma anche tipico mangiare da strada smerciato abbondantemente dagli ambulanti, questo gioioso scrigno di gusto sapido e succulento è in effetti stato da sempre assai presente e celebrato nella letteratura e nell’immaginario popolare dei poemetti comico-realistici e delle fiabe.
In questo appuntamento di fine Carnevale l’attore Claudio Tombini reciterà alcuni brani su questo tema divertente, accompagnato dal commento storico di Tommaso Lucchetti, Piergiorgio Angelini e Ivo Picchiarelli. Dopo la rievocazione storico – letteraria di questa indimenticabile "salsicceide" si passerà ad una gara tra varie cucine di salsicce con degustazione collettiva, in un’autentica cuccagna salsicciara.
Appuntamento realizzato con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale la Pro Loco di Monte Porzio e le aziende e macellerie Manna Giuliano, G.R. Carni Suine, Cardellini Angelo, Salumificio Angeloni Srl, Tarini Gilberto.
Info: /www.festadelnino.org

























Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!