Mattia Logrippo campione d’Italia under 16
Intervista al tennista di Camerata Picena

Il territorio anconetano centra un nuovo grande traguardo nel tennis giovanile, confermando ancora una volta che nel momento d’oro che stanno vivendo le racchette italiane, il ruolo della nostra regione è tutt’altro che secondario, e non soltanto per i trionfi tra i grandi.
Infatti Mattia Logrippo, di Camerata Picena, è il nuovo campione d’Italia Under 16.
Il sedicenne mancino marchigiano ha conquistato il titolo tricolore a Tirrenia con una finale vinta davvero da campione, rimontando dal 2-6 iniziale fino al 6-0, 6-3 finale contro il sardo Lorenzo Rocco.
Un trionfo che corona una stagione di grande crescita tra ITF Junior e circuito nazionale.
Il «Carlino» ha intervistato il giovane tennista, ancora emozionato, per farsi raccontare questa autentica impresa.
Logrippo, è campione d’Italia under 16: che emozioni ha provato quando ha chiuso il match point in finale?
«In quel momento le prime sensazioni sono state tante soddisfazione e orgoglio perché per me era un traguardo importante, visto che era l’ultima occasione per vincere questo torneo».
In finale è partito sotto 2-6, poi ha ribaltato tutto con 6-0 e 6-3.
Cosa è scattato dentro per reagire così?
«Ho cercato di restare calmo, di giocare punto su punto e di alzare l’intensità. Ho iniziato a credere di più nei miei colpi e a essere più aggressivo. La chiave è stata rimanere lucido e non farmi prendere dalla fretta».
Nel suo percorso verso il titolo, qual è stato il match più difficile?
«Direi proprio la finale, per il livello dell’avversario e per la pressione inevitabile nel giocarsi un titolo. Ma anche i turni precedenti sono stati duri, perché a questo livello ogni partita è una battaglia».
La stagione 2025 le sta regalando grandi soddisfazioni tra ITF Junior e ora questo tricolore.
Come la sta vivendo?
«Sicuramente con entusiasmo ma anche con tanta voglia di continuare a lavorare. I risultati stanno arrivando, però so che sono una conseguenza del lavoro quotidiano. Cerco di restare con i piedi per terra e di pensare sempre al miglioramento. Sicuramente le esperienze nei tornei ITF Junior mi hanno fatto crescere molto sia a livello tecnico che mentale. Giocare contro avversari diversi, spesso all’estero, ti aiuta a maturare e a capire su cosa devi lavorare: la strada è ancora lunga».
Si allena a Cattolica con Federico Bertuccioli. Quanto è stato importante questo percorso?
«È stata una scelta fondamentale. Con Federico ho fatto un grande salto di qualità, soprattutto nella gestione delle partite e nella continuità del mio gioco. Abbiamo lavorato tanto sull’intensità, sulla solidità e sull’aspetto mentale. Certo in campo c’ero io, ma questo titolo senza ombra di dubbio è anche il risultato del lavoro fatto insieme».


























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