Nonostante tutto, qualcosa non è ancora chiaro nella sua replica: sembra infatti che la notizia di una nostra presunta violazione del regolamento per gli spazi elettorali sia stata l’ispirazione per cancellare di sua spontanea volontà i suoi post su Facebook.

 

La vera domanda è: perché li ha rimossi se era così sicuro di non aver violato alcuna norma? Forse non era poi così a norma o forse avrebbe veramente rischiato di incappare nelle osservazioni del CORECOM, Comitato Regionale per le Comunicazioni delle Marche. Effettivamente, sarebbe stato inopportuno per un sindaco avvocato di professione e di “istituzione”.

 

Ma c’è un’altra eventualità: forse lo stesso CORECOM le ha notificato le discordanze rispetto alla norma. Che non sia proprio questa la vera causa che l’ha portato a rimuovere i suoi post?

 

Forse è anche il motivo per cui cita il nome del segretario del Partito Democratico di Senigallia Massimo Barocci che, a nome del nostro partito, ha inviato la segnalazione allo stesso CORECOM poi opportunamente a lei segnalata con richiesta di rimozione?

 

Ci fa sorridere e ci lusinga pensare che si lasci ispirare dalla condotta di partiti di opposizione così come, ce lo lasci dire, suscita altrettanto l’invito a verificare la condotta degli altri sindaci: lasciamo agli altri gruppi di partito comunali la verifica della condotta sui territori di loro pertinenza. Compresi gli esponenti dei partiti che sostengono lei ed il governo di destra.

 

 

Il 2 settembre siamo stati informati di una nostra possibile violazione delle norme di comunicazione del periodo elettorale, per due manifesti che erano rimasti in una bacheca oltre il tempo previsto. Il motivo era una semplice serratura rotta che ne impediva l’apertura. Le bacheche sono state immediatamente oscurate, senza alcun provvedimento notificato.

 

L’11 settembre abbiamo inviato le nostre osservazioni sui post su facebook del sindaco al CORECOM che, appurata la violazione della norma, ha mandato notifica al sindaco stesso.

 

Il 17 settembre, mentre un nostro iscritto stava riparando la bacheca ancora oscurata, l’assessore Pizzi, capitato in piazzale Michelangelo per caso, passeggiando, probabilmente ispirato dalla stessa fonte del sindaco, ha chiesto informazioni sulla bacheca, sulla gestione e sulla proprietà della bacheca stessa.

 

Il 18 settembre i vigili hanno convocato il segretario del Partito Democratico Massimo Barocci per notificare un verbale di violazione delle norme che regolano la propaganda elettorale (la permanenza dei manifesti nelle bacheche oltre il limite), con sanzione, stabilita dal Prefetto, che può superare i mille euro.

 

Naturalmente sappiamo bene che si tratta di una banale coincidenza e che il verbale sia arrivato solo ora, a distanza di due settimane dal fatto, dopo il nostro ricorso al CORECOM e alla sua notifica al sindaco: le solite coincidenze di sinistra.

 

Coincidenze che fanno in realtà pensare che la destra al governo sia essa stessa una pura coincidenza e che eserciti il suo ruolo istituzionale non “per” ma “contro” qualcuno, o qualcosa; non per governare ma per comandare e, quando serve, a vendicarsi. Non si tratta in questo caso di coincidenze ma di fatti.