Una tematica complessa, attuale e dirompente. Il collettivo Parliamone si oppone ad un modo di pensare cementificato sulle certezze e sui confini di una identità imposta.

 

Perché fanno tanta paura degli uomini vestiti da donne? Negli ultimi anni un certo tipo di odio si è particolarmente scatenato nei confronti della figura della drag queen. Negli Stati Uniti nel 2023 lo stato del Texas ha approvato una legge che vieta gli spettacoli di drag queen, noti anche come drag show, ha proibito le letture nelle scuole e altre attività legate alla sua figura. Qualche settimana fa nella città di Piacenza, l’amministrazione comunale ha deciso di cancellare all’ultimo momento uno spettacolo drag dedicato a Raffaella Carrà ed organizzato nell’ambito delle celebrazioni dei Moti di Stonewall.

 

Le drag queen fanno paura, eppure a prima vista si potrebbe semplicemente dire che sono solo uomini vestiti da donne. Se osserviamo più in profondità, scopriamo invece che le drag sono molto di più. Sono anzitutto delle artiste, delle cantanti, ballerine, attrici, comiche, showgirls, circensi e molto, molto altro ancora. Le drag queen sono artiste che si prendono la responsabilità umana e sociale di mettere in discussione le forme fisse della nostra società; quella del genere, quella che vede nella femminilità qualcosa di debole o fragile, quella che deride le donne mentre le drag le apprezzano così tanto da volerle omaggiare, offrendo una versione artistica talvolta esilarante, talvolta bellissima, ma sempre profondamente amata e rispettata.

 

Di certo l’alterità, il gioco con la femminilità, la messa in discussione dell’immagine riflessa nello specchio. Vedere che quell’immagine, che ci trasmette così tanta sicurezza, che abbiamo costruito con molta fatica per stare comodə nella nostra zona confortevole, possa essere completamente ribaltata grazie a del trucco esagerato e dei tacchi altissimi – fa paura, sì. Fa paura pensare che si possano indossare altri panni, sentire altre sensazioni e soprattutto esprimerle. Fa paura la diversità dell’altro perché ci obbliga a smettere di ignorare la nostra, quella che nascondiamo tanto solo per poter essere adattə al modello unico che ci impone la società.

 

Per fortuna a noi del collettivo Parliamone, la differenza ci piace. Ci piace capire come sono fatte le persone, che storie ci possono raccontare e come possono condividere con noi la loro alterità per capirla, viverla e farla nostra. Per questo abbiamo invitato Adisa Raljević, attivista queer, a conversare con Lina Galore, drag queen partenopea attiva a Milano, che con la sua intelligenza ed ironia saprà raccontarci di questo affascinante mondo, risolvendo dubbi e rispondendo alle nostre curiosità.

 

22/08/25 SIAMO NATə NUDə, TUTTO IL RESTO È DRAG

conversazione con Giovanni Montuori, drag performer, in arte Lina Galore e Adisa Raljević, attivista queer

ore 20:30 / Caffè del Foro, Foro Annonario, 1, Senigallia (AN)