Miraggi – di Giorgio Sagrati del GSA Senigallia
Ormai endemica carenza di alberi, particolarmente sentita durante le torride estati figlie della crisi climatica in atto

La scorsa estate è stata caratterizzata da caldo torrido record e da un incombente pericolo di siccità. Si è anche parlato, realisticamente, di rischio desertificazione del Centro Sud Italia se le condizioni climatiche continuassero con questo trend.
E considerate le premesse e i primi giorni d’estate, quest’anno difficilmente sarà da meno e con tutta probabilità ci aspetterà un clima sempre più caldo e sempre più simile a quello africano. E a proposito di Africa e di deserti, uno dei fenomeni più evidenti di questo tipo di clima e ambiente sono i miraggi.
Ma andiamo con ordine: un miraggio nel deserto (e in altre superfici piane come l’asfalto) è un’illusione ottica causata dalla rifrazione della luce che attraversa strati d’aria a temperature diverse. Questo fenomeno crea l’impressione di vedere oggetti, come acqua o oasi (alberi) che in realtà non sono presenti. Acqua e ombra che sono elementi preziosi per chi percorre lande assolate e desertiche, ma che in questo caso sono solo crudeli illusioni.
E anche a Senigallia in sintonia con il clima sempre più caldo e le isole di calore incombenti abbiamo i nostri miraggi e cerchiamo con insistenza qualche albero o altra presenza che possa assicurarci un po’ d’ombra. Ma il più delle volte ci stiamo illudendo.
Sovente vediamo automobilisti che, specie nel centro abitato, girano in continuazione alla ricerca di un posto auto in tutto o parzialmente ombreggiato, e studiano con attenzione l’andamento del sole sperando che prima o poi l’ombra prodotta anche da un muro o da un tabellone ricopra la propria auto. E se si intravede in lontananza la sagoma di qualche albero, ecco che allora si accende la speranza.
Ci sono in teoria luoghi alberati come i grandi parcheggi dei centri commerciali. Ma qui è proprio un miraggio sperare di trovare un poco d’ombra, anche se si cerca quei pochi alberi degni di tal nome, sopravvissuti alla mancanza di cure e di attenzione. Certo è singolare notare lo stato precario e sofferente di quasi tutte le alberature qui collocate, come ci fosse un rifiuto originario da parte degli alberi di vivere e crescere in questi luoghi. Ma è solo incuria ed abbandono.
Recentemente in alcuni grossi parcheggi come quello di fianco alla stazione, probabilmente proprio per evitare la comparsa dei miraggi, gli alberi non sono stati nemmeno piantati. Ovviamente per evitare sofferenze alle piante e non per privare dell’ombra automobilisti e passanti.
È anche un miraggio sperare che alberetti di nuovo impianto la cui circonferenza di rado supera i 10 cm riescano a fare ombra almeno prima che passino un paio di generazioni, sempre che sopravvivano. È anche un miraggio sperare che facciano ombra arbusti come le lagerstroemie o gli oleandri, anche se allevati ad alberetto. Così coltivati saranno pure carini, ma che non faranno mai ombra, come non la faranno i cipressi, andati tanto di moda qualche anno fa, o i carpini “fastigiati” (circonferenza 5 cm!) messi a dimora l’anno scorso ed in parte già secchi.
E sarà pure un miraggio per i residenti della piazza dell’ex Campo Boario sperare di trovare quest’anno un poco d’ombra, dopo la drastica potatura a cui sono stati sottoposti gli ultimi pioppi superstiti.
Certo saranno state potature tradizionali, si dice che è sempre stato fatto così, ma questo in campagna e oggi la funzione di questi alberi è cambiata profondamente. Non servono più per fare pali o legna per il camino, ma altro e lo sappiamo bene. Inoltre, i pioppi nell’ex Campo Boario erano stati all’origine piantati proprio per fare ombra al “mercato delle bestie”. In ogni caso sarebbe opportuno qualche forma di aggiornamento e un po’ di creatività; i tempi cambiano…
Ma in fondo che importa, c’è sempre l’aria condizionata… Anche sulle auto. E contro le ondate di calore apprestiamo i “Rifugi climatici”, però tutti concordano che la difesa migliore contro queste calamità siano le aree verdi…
Giorgio Sagrati
Consiglio Direttivo GSA

























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