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Primo Gazzetti: navalmeccanico e qualità amministrativa

"Imbarazzo del Sindaco dopo la notizia di una nuova asta indetta il 22 gennaio, bastava una telefonata"

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I "colossi" del Navalmeccanico di Senigallia, fermi da oltre 30 anni in cantiereAlcuni giorni fa la stampa ha portato all’attenzione della opinione pubblica senigalliese il problema irrisolto dei navigli in disarmo presso l’area del navalmeccanico. Ho ripreso immediatamente la notizia per chiedere alla Amministrazione comunale di dire con chiarezza come stessero le cose perché tutti ne fossero informati, soprattutto dopo un silenzio sospetto durato alcuni anni.

Credo, infatti, che tutti i senigalliesi o quasi, vivessero nella convinzione che l’area del navalmeccanico fosse ormai nella disponibilità della città, a maggior ragione dopo che l’aveva lasciato intendere proprio l’Amministrazione comunale all’indomani della emissione della ordinanza comunale di sgombero del maggio 2007.

Nonostante l’evidenza del problema e il presumibile interesse a conoscere la verità da parte della cittadinanza, l’Amministrazione comunale ha taciuto e non ha risposto né alla stampa né, tanto meno, al sottoscritto; ha fatto trascorrere qualche giorno e poi ha scritto una lettera inviperita al Ministero degli Esteri e all’Agenzia del demanio per inchiodarli alle loro responsabilità.

Non vi è alcun dubbio che il contenuto della lettera, tutto volto a mettere in evidenza l’insostenibilità della situazione, sia imperniato sulla convinzione della Sindaco che non vi sia stato alcun fatto nuovo rispetto a quelli conosciuti fino al momento della sua stesura.

La lettera è del 11 febbraio 2010.

E qui il caso ha giocato un brutto scherzo alla Sindaco.

Infatti, lo stesso giorno che parte la rampogna della Sindaco, apprendiamo, sempre dalla stampa, che il 22 gennaio è stata autorizzata una nuova asta per la messa in vendita dei navigli in disarmo, a prezzi ulteriormente ribassati, e che il relativo bando di gara sta per essere pubblicato.

Possiamo solo immaginare l’imbarazzo della Sindaco di fronte ad una tale situazione: la sua protesta per l’inerzia delle autorità competenti che si specchia nella notizia che l’iter è stato riavviato fin dal 22 gennaio; immaginiamo anche che la sua speranza sia stata quella che nessuno avesse a cogliere tale evidente disinformazione nel trattare un problema così importante e sentito, e che la maggioranza dei cittadini, distratti dagli affanni quotidiani, si sia soffermata solo a valutare positivamente il suo intervento epistolare così deciso e tetragono nel difendere gli interessi della città.

Sarebbe stato molto più semplice che avesse fatto una semplice telefonata all’Agenzia del demanio e che avesse assunto le informazioni sull’avvio della nuova asta pubblica per riferirne alla città; così, con semplicità, dimenticandosi per un attimo che sta tirando la campagna elettorale per l’Assessore uscente Mangialardi.


da Primo Gazzetti

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