I sei Personaggi di Carlo Cecchi ieri sera in scena a Fano
Al Teatro della Fortuna di Fano in replica oggi e domani
Per la sezione Commedie e Classici, sul palco del Teatro la Fortuna ieri e’ andato in scena un Pirandello secondo Carlo Cecchi, acuto, esilarante capocomico di un ironico Sei Personaggi in cerca d’autore.”(…) ho già la testa piena di nuove cose! Tante novelle… E una stranezza così triste, così triste: Sei personaggi in cerca d’autore: romanzo da fare. (..) Sei personaggi presi in un dramma terribile, che mi vengono appresso, per esser composti in un romanzo, un’ossessione, e io che non voglio saperne, e io che dico loro che è inutile e che non m’importa di loro […] e loro che mi mostrano tutte le loro piaghe, e io che li caccio via.. – e così alla fine il romanzo da fare verrà fuori fatto…” cosi’ scriveva lo stesso Pirandello al figlio Stefano nel 1917.Pur rispettando trama e battute, Cecchi spoglia il testo di certe risonanze filosofiche troppo note e abusate, forse perche’ lui stesso definisce Pirandello “il piu’ grande ma il piu’ insopportabile”.
Le luci in sala non sono ancora spente, il solito brusio, gli ultimi ritardatari alla ricerca del proprio posto, mentre sul palcoscenico gli attori si aggirano gia’ come sistemando le ultime cose.Chissa’ se qualcuno del pubblico “brusiante” si e’ domandato per un attimo: “e’ cominciato o fanno finta?….e’ vero che sistemano o e’ lo spettacolo?..e’ finzione o realta’?..” come gracchiera’ una voce fuori campo per tutto lo spettacolo:”Finzione o realta’?” Il teatro nel teatro che sta nel teatro. Una scenografia essenziale che a tratti ricorda una natura morta di Morandi, una compagnia di attori che prova una scena ridicola, artefatta, come e’ artefatto il loro modo di recitare, e per tutto lo spettacolo Cecchi non risparmia ironia a se stesso ed al “teatro d’avanguardia”.Improvvisamente irrompono in scena dei personaggi, hanno un dramma da rappresentare, “ma non c’e’ un canovaccio”, replica il capocomico-Cecchi, “canovaccio? siamo noi il dramma, la storia!” risponde il padre-Paolo Graziosi.Cosi’ che le domande si moltiplicano, “cos’e’ vero? cos’e’ falso?” . Ognuno interpreta cio’ che vede secondo il suo proprio sentire, una sorta di “sordita’ intellettuale” che impedisce la comprensione reale ma non il dramma che si consuma puntuale.
Con Carlo Cecchi, nel ruolo del Capocomico, in scena Paolo Graziosi che interpreta il Padre, Sabina Vannucchi nei panni della Madre, Antonia Truppo, Francesco Ferrieri, Cecilia Finetti rispettivamente la Figliastra, il Figlio e il Giovinetto, Angelica Ippolito originalissima Madama Pace e gli Attori Riccardo Lupo, Alessandro Baldinotti, Paola Giorgi, Paolo Mannina, Rino Marino, Stefano Tosoni. La produzione è del Teatro Stabile delle Marche in collaborazione con Amat-Comune di Urbino e Teatro Mercadante Stabile di Napoli. Scene e costumi di Titina Maselli, luci di Paolo Manti.In replica stasera e domani al Teatro della Fortuna di Fano.
di Maria Pettinari
























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