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Simone Ceresoni: “no alla candidatura a sindaco di Senigallia”

Con un lungo post su facebook l'ex vice-sindaco del centrosinistra spiega le sue motivazioni

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Con un lungo post su facebook, che riportiamo integralmente, Simone Ceresoni annuncia di non accettare una eventuale candidatura a sindaco per il centrosinistra, ipotesi di cui spesso si è parlato nelle ultime settimane.
 

CANDIDATO A SINDACO?!
 
Da oltre un anno amici e conoscenti, partiti e stakeholder ai vari livelli mi invitano a più riprese ad un nuovo impegno per la città in prima persona e in prima fila concorrendo per la carica a primo cittadino di Senigallia. Tutto ciò sta continuando anche in queste ore…
Ringrazio tutti di cuore per l’attestato di grande stima espresso nei miei confronti. In questa ipotesi non mi spaventano né la mole di lavoro e il carico di responsabilità, né la necessità di misurarmi con alleati o avversari (mai nemici): mi potrei arricchire ulteriormente.
Ho dato risposte personali a tutti, per questo ho deluso, fatto arrabbiare amici fraterni e compagni di mille battaglie… Sento il bisogno di uscire pubblicamete per fare chiarezza in modo tale da non creare fraintendimenti o strumentalizzazioni.
Vivo da sempre in questa città, a cui sono legato da un profondo sentimento di appartenenza e di affetto viscerale per le persone, i profumi, il  paesaggio urbano,  marino e rurale e di cui conosco tutto o quasi: dai beni culturali maggiori ai marciapiedi e alle caditoie per l’acqua piovana (sia quelle funzionanti che quelle che hanno bisogno di manutenzione straordinaria). Quando passeggio per le vie del centro, nei quartiere e nelle frazioni riconosco i visi e gli sguardi e a mia volta sono riconosciuto.
Considero l’impegno politico, nell’amministrazione della cosa pubblica e a servizio della comunità le attività più connesse e intrinsecamente legate con la natura umana oltre che tra le più onorevoli da svolgere; per questo invito sempre i giovani con cui mi confronto a provare a misurarsi con l’impegno politico per migliorare la società e migliorarsi.
Da oltre dieci anni ho sospeso l’impegno amministrativo che ho svolto nei diversi ruoli da Consigliere comunale di opposizione fino a quello di Vice Sindaco, dopo alcune incredibili stagioni istituzionali che ho vissuto a tempo pieno, senza risparmiarmi mai, cogliendo – insieme a straordinari Sindaci e colleghi di Giunta, Consiglio e movimenti politici –  successi cittadini insperati e risultati amministrativi straordinari. Gli avversari politici mi hanno migliorato e li ringrazio. Ricordo anche gli errori che ho compiuto, gli atteggiamento sbagliati arroganti e poco umili, che in alcune circostanze ho concretizzato e di cui ancora oggi mi scuso con chi li ha subiti.
Questa città a cui sono molto grato mi ha dato tanto e a mia volta ho dato tanto e tutto ciò che era nelle mie possibilità.
Impegni professionali nel mondo della scuola che ho assunto per i prossimi quattro anni con studentesse e studenti, personale scolastico, famiglie e la stessa comunita cittadina- per coerenza personale e stile di vita che i miei genitori mi hanno insegnato e tracciano limiti invalicabili della mia biografia educativa- non mi permettono un nuovo impegno al massimo livello amministrativo cittadino quale la candidatura a Sindaco rappresenta. Non posso lasciare la scuola (tra le più grandi della provincia di Ancona e a livello regionale) in questo momento e i due incarichi sarebbero incompatibili.  In tanti hanno portato nobili motivazioni che potrebbero fondare una scelta diversa. Ora non è fattibile! Gli impegni che assumo mi impongono sempre di concludere i lavori iniziati, onorare i progetti avviati, adempiere ai contratti firmati. Credo che sia un buon modo di vivere, che promuove stabilità nei sistemi organizzativi e fiducia nelle relazioni interprersonali. Soprattutto questo è  il mio modo di vivere, che non posso tradire. 
Mi sento fortunato e felice: “Lavoro nella scuola più bella del mondo” come lo sono tutte le altre scuole di questa città e di questo Paese, amo il mio lavoro e adoro le studentesse e gli studenti che incrocio nei corridoi tutti i giorni con passione, tensione culturale  ed educativa sempre nuove. Li adoro per i cappucci in testa che indossano, per le fragilità che manifestano, per la genuita’ e l’ingenuita’ autentica che incarnano.
Ringrazio mia moglie e i mie figli che in questa riflessione mi hanno supportato senza pressioni di alcun tipo e con grande serenita, lasciandomi libero di scegliere: “Fai ciò che ti rende più felice”.
Desidero concludere questa mia riflessione a voce alta – sperando che venga letta come un messaggio pieno di speranza nel futuro e amore presente per persone e cose – citando una delle mie figure di riferimento culturale e morale: “Continuate in ciò che era giusto”.
 
Cit. Alexander Langer
 
 
Commenti
Solo un commento
Luca Messersi 2025-11-10 13:00:07
Peccato... davvero un peccato...
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