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Palestra inadeguata per il match di pallavolo: il giudice sportivo convalida 3-0 a tavolino

La US Senigallia: "Decisione sbagliata, ci appelliamo al diritto internazionale che riconosce il diritto al gioco"

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Palestra del Liceo Perticari

Il giudice sportivo ha convalidato il 3-0 a tavolino indotto dall’arbitro federale che non aveva consentito di disputare alla palestra del Liceo Classico di Senigallia per inadeguatezza dell’impianto (in particolar modo per impossibilità di installare un seggiolone arbitrale attese le dimensioni dell’area di gioco e fasce di rispetto).

Una decisione che la US Pallavolo Senigallia non condivide nel modo più assoluto ricordando che ogni regolamento di gioco, nello sport, ha un’unica finalità: “consentire il gioco nel rispetto delle regole”.

Quando un regolamento viene applicato venendo meno alla finalità prioritaria (“consentire il gioco”), significa che, giuridicamente, si è annichilita la ratio principale della norma. Tale precedente peraltro, rischia a questo punto di compromettere definitivamente il diritto allo sport dei nostri ragazzi, perchè impedire di giocare in quella palestra signfica impedire a circa 80 ragazzi di fare sport. Mille volte meglio una palestra inadeguata che il bar o la strada! O peggio.

Questo è quello che gli enti locali ci mettono a disposizione. Siamo vittime e non colpevoli. La US rivendica il diritto e l’orgoglio di “resistere” utilizzando ogni centimetro di palestra pur di togliere centimetri e metri di strada ai giovani. Valuteremo ovviamente un ricorso alla giustizia sportiva competente di grado superiore non per affermare l’adeguatezza di una palestra oggettivamente inadeguata (e di una impiantistica cittadina degradata e insufficiente ), ma per affermare il diritto al gioco ai nostri ragazzi riconosciuto dall’articolo 31 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Un diritto che dovrebbe essere rispettato da chiunque: Comuni, Province, federazioni sportive, singoli direttori di gara…

Anche in palestre inadeguate, se la politica e le istituzioni non hanno provveduto diversamente. Va dato infine atto della apprezzata disponibilità del presidente provinciale Fipav Guglielmo Mosca che è venuto a Senigallia per ispezionare l’impianto e per cercare di trovare situazioni “tampone” (al momento solo ipotizzabili) al fine di garantire il diritto inalienabile al gioco dei nostri giovani. Una cosa è certa: siamo abituati a lottare e lo faremo con estrema determinazione a difesa della nostra gioventù.

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