“Massimo Bello ha sempre mostrato imparzialità”
Fratelli d'Italia difende il presidente del Consiglio comunale

Sul riconoscimento dello Stato di Palestina, argomento trattato nella mozione ideologica presentata dal centrosinistra, poi ritirata e da ultimo trasformata in risoluzione, la posizione del Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia è la stessa espressa dal Governo italiano, richiamata poi anche nelle parole del Presidente del Consiglio comunale, Massimo Bello,
che in proposito ha semplicemente ricordato, con il suo intervento di qualche giorno fa, come il riconoscimento “pieno e stabile” di uno Stato abbia procedure di diritto internazionale precise, da cui è difficile prescindere o farne a meno, e come sia opportuno e giusto condannare la barbarie e le atrocità perpetrate dal governo di Israele nei confronti dei palestinesi. Altrettanto per quelle di Hamas nei confronti di Israele. Una condanna ferma e decisa, su cui anche il Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia non ha alcun dubbio.
Altra cosa è la questione giuridica e politica del riconoscimento dello Stato di Palestina. La Palestina ha lo status di “Stato osservatore non membro” dell’ONU, ma la sua situazione territoriale e giurisdizionale è frammentata, a tal punto che non può considerarsi “Stato” unitario con effettiva capacità di governare un popolo e un territorio. E la sua piena statualità, secondo il diritto internazionale, è ancora oggetto di contenzioso e dipende dall’esito del conflitto israelo-palestinese e dai negoziati di pace.
Sul tema, il Governo Meloni ha ribadito il suo impegno per una pace duratura basata sulla soluzione del “principio dei due Stati”, ma conferma allo stesso tempo che, ora, un riconoscimento unilaterale, anche simbolico, dello Stato di Palestina sarebbe prematuro e controproducente, considerando che non esiste al momento uno Stato unitario di Palestina.
Tra l’altro, il “principio dei due Stati” non è una “novità”, ma una posizione coerente con gli impegni del nostro Paese. Difatti, il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha precisato che il “riconoscimento” reciproco tra Israele e Palestina il avverrà nell’ambito delle regole dettate dal diritto internazionale.
Non siamo, dunque, contrari al riconoscimento dello Stato di Palestina. E lo stesso Presidente Bello lo ha ribadito a chiare lettere. È una prospettiva che consideriamo giusta e auspicabile. Ma un riconoscimento fatto in modo frettoloso, senza il rispetto delle regole del diritto internazionale, rischia di restare un gesto simbolico e inefficace, come ha ribadito anche il Governo italiano. La storia insegna che i passi fondamentali in politica estera devono essere solidi e condivisi, non frutto di iniziative estemporanee. Oltre a ribadire il fatto incontrovertibile che il Consiglio comunale non ha alcuna competenza nel riconoscimento di uno Stato, tanto meno si può sostituire allo Stato.
Invece, gli attacchi strumentali e le offese personali di Casagrande e Piazzai al Presidente Bello, rappresentano la “pochezza morale” di una certa sinistra ideologica, arrogante e fuorviante che, quando non è in grado di argomentare nel merito, deride e accusa ingiustamente e senza alcun rispetto l’avversario, soprattutto quando l’avversario è preparato, competente, con esperienza e parla con cognizione di causa, come Massimo Bello.
Il Presidente Bello ha sempre dimostrato di essere super partes e mai parziale. E questo glielo riconoscono tutti. Ha sempre diretto e coordinato i lavori dell’Assemblea consiliare e dei suoi organi, con profondo rispetto e condotta istituzionale impeccabile, garante del regolare svolgimento delle sedute, del rispetto delle procedure e delle prerogative di tutti i Consiglieri.
Ma la delegittimazione politica del Presidente arriva da una sinistra e da alcuni suoi esponenti, intolleranti verso chi ne sa più di loro. Probabilmente, costoro coltivano l’invidia come un valore, insieme al vittimismo, al dilettantismo politico e al risentimento. Una strana sorta di “guerra civile” strisciante, che continua ad avvelenare il dibattito, con pregiudizi anche personali.
Comunque, anche la giurisprudenza amministrativa (cfr. TAR Lazio, sentenza n. 1234/2018; Consiglio di Stato, parere n. 456/2020, giusto per fare un esempio) ha più volte ribadito che il Presidente del Consiglio comunale non perde le proprie prerogative di Consigliere, e che il suo intervento, anche in tema di voto, è legittimo e funzionale al corretto andamento dell’assemblea, purché mantenga il ruolo di garante e arbitro imparziale durante la conduzione della seduta. E ciò il Presidente Bello lo ha sempre ampiamente dimostrato.
Piazzai e Casagrande denotano, invece, poca conoscenza dell’ordinamento e dei ruoli, ma soprattutto la “pochezza politica” nella trattazione dei temi. Suggerisco loro di studiare di più e di applicarsi meglio nello studio del diritto, invece di ergersi a “tuttologi” e a “discepoli” di Wikipedia o “del sentito dire”!
Casagrande e Piazzai hanno trasformato un tema complesso e delicato in sterile polemica, ideologica e propagandistica, con il solo scopo di alimentare mistificazioni e delegittimare chi, invece, opera nel pieno rispetto del mandato conferito dalla legge e dalla comunità, e chi ha cognizione di causa sulle vicende istituzionali.
E, per chiarezza, aggiungo che non prendiamo lezioni da questa sinistra ideologica e arrogante, né da chi pretende di spiegare il diritto internazionale o quello degli enti locali, studiandolo su Wikipedia e “per sentito dire”!
La più alta forma di ignoranza è confutare qualcosa di cui non si sa nulla, perseverando comunque nell’intento denigratorio e accusatorio dell’avversario, soprattutto quando si teme l’avversario. E, in questo, Casagrande e Piazzai hanno dimostrato di essere dei veri e propri “maestri” di quella sinistra degli Anni ‘70, insuperabili e costantemente i “primi della classe”, che bramavano di avere sempre l’ultima parola su tutto!
Le loro iniziative, in piazza, di cui parlano Casagrande e Piazzai, non sono “aperte”, ma coinvolgono sempre una sinistra, che si manifesta con i loro partiti di appartenenza e con l’arcipelago di associazioni, tutte organiche e targate a sinistra!
Massimo Montesi
Capogruppo consiliare Fratelli d’Italia
Senigallia
Antonio De Vitto
Consigliere comunale Fratelli d’Italia
Senigallia


























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