Presidio per la Pace numero 79 a Senigallia
"Sabato portiamo in piazza un tegame o una tanica"

PRESIDIO DEI TEGAMI E DEL PANE (79°)
SABATO 2 AGOSTO h. 18.30 – 19.30 SENIGALLIA PIAZZA SAFFI
Con questa presenza in piazza vogliamo di nuovo esprimere solidarietà e vicinanza al popolo palestinese di Gaza e Cisgiordania. Le notizie più recenti (e le immagini) che giungono a noi, nonostante la stampa internazionale sia bandita da quei luoghi, parlano del dilagare della fame, alimentata ad arte come arma di sterminio, mentre 900 camion di aiuti vengono lasciati a marcire sotto il sole fuori da Gaza.
NON C’È PIÙ TEMPO
«Ciò che accade a Gaza è moralmente inaccettabile e ingiustificato. Occorre proteggere i civili, impedire punizioni collettive e lo spostamento forzato della popolazione. Si applichi la legge umanitaria. Si ponga fine a questa guerra», sostiene il Cardinale Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, pochi giorni fa in visita a Gaza, aggiungendo che «Cristo non è assente da Gaza. È lì, crocifisso nei feriti, sepolto sotto le macerie, presente in ogni gesto di misericordia, in ogni mano che consola, in ogni candela accesa nel buio».
«Non è una guerra, nella striscia non c’è un esercito palestinese schierato contro l’IDF». Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, di fronte alle crescenti immagini di bambini denutriti, ha una convinzione: «la fame a Gaza è un crimine calcolato scientificamente dal governo israeliano, un obiettivo da raggiungere per convincere i palestinesi che sopravviveranno ad andarsene … A Tel Aviv la chiamano migrazione volontaria».
«Sono tutti elementi dello stesso progetto criminale di Israele, attuato col pieno sostegno e con la complicità degli Stati Uniti … La pulizia etnica. Che si sta attuando con il genocidio nella striscia di Gaza, ma anche con lo svuotamento della valle del Giordano …»
«Il 7 ottobre si è consumato un atto terroristico di una violenza inaudita, una minaccia e un colpo durissimo inferto da Hamas a Israele e alla sua sicurezza. Ma quel che succede dall’8 ottobre 2023 non è giustificabile, non è uso legittimo di autodifesa ai sensi della Carta delle Nazioni Unite. Il 7 ottobre non può giustificare la distruzione totale di Gaza e dei suoi abitanti».
Di fronte a tutto ciò non bastano le parole che solo ora, flebili, si odono da alcuni governi occidentali, Italia compresa, e dalla UE. Ora occorrono provvedimenti concreti, simili a quelli assunti nei confronti della Russia di Putin.
— SI INTERROMPA SUBITO IL SOSTEGNO POLITICO-MILITARE E L’INTERSCAMBIO DI ARMI TRA ITALIA E ISRAELE, IN VIOLAZIONE L’ART. 11 DELLA COSTITUZIONE, ARMI CON LE QUALI SI FA STRAGE DEI CIVILI PALESTINESI, BAMBINI COMPRESI
— SIA RISTABILITA LA LEGALITÀ INTERNAZIONALE E CESSINO IMMEDIATAMENTE LE OPERAZIONI MILITARI A GAZA E IN CISGIORDANIA
— VENGA AVVIATO UN TEMPESTIVO INTERVENTO DI SOCCORSO SOTTO L’EGIDA DELL’ONU.
(Sabato portiamo in piazza un tegame o una tanica)
Da
Presidio per la Pace


























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