“Che fine ha fatto il sottopasso ciclopedonale tra la SS16 e il lungomare?”
Campanile: "Non ci sarà più e questo perché l’Amministrazione Olivetti è andata incontro alle richieste del costruttore"

Sono quasi 100 gli appartamenti costruiti nei pressi di Piazza Diaz, al costo di € 5.000 euro al metro quadrato per una operazione che supera i 40 milioni. Si tratta del complesso residenziale denominato San Sebastiano, imponente e posizionato a poco più 100 metri dal mare e rotonda che guarda la statale e la ferrovia.
La “prescrizione” associata alla concessione edilizia della lottizzazione, ossia l’obbligo ad eseguire dei lavori di pubblica utilità al posto di versare il corrispondente valore nelle casse del Comune, prevedeva la costruzione di un sottopasso che “saltava” la ferrovia e permetteva di raggiungere il lungomare.
Il complesso edilizio è finito da anni, felicemente venduto ed abitato, ma del sottopasso non c’è ombra. A dire il vero non ci sarà più e questo perché l’Amministrazione Olivetti è andata incontro alle richieste del costruttore dirottando i fondi nella “presunta” rotatoria del Ponterosso, presunta perché non ce n’è traccia e dovrebbe nascere sopra al fosso San Angelo. Non c’è progetto, non ci sono i pareri positivi preliminari o forse mancano tutti i soldi necessari.
Stando così le cose il Comune non ha riscosso gli oneri di urbanizzazione né li ha utilizzati. La conseguenza è che il privato ha visto aumentare la sua disponibilità finanziaria di diverse centinaia di migliaia di euro. E’ come se il Comune gli avesse fatto un prestito gratuito con impegno di restituzione a babbo morto.
La domanda spontanea è: che cosa ci hanno guadagnato i senigalliesi? Nulla, assolutamente nulla. In compenso ci hanno rimesso un sottopasso o una rotatoria inesistente.
Difronte al progetto che non c’è della rotatoria del Ponterosso, integrata con il ponte sulla nazionale in sostituzione dell’interrato fosso di Sant’Angelo, dichiarato da un Sindaco che spesso confonde il proclama con l’azione, c’è la sostituzione dell’interesse collettivo con quello individuale. Non sarebbe la prima volta che l’Amministrazione Olivetti si dimostra poco sensibile se non insensibile del tutto agli interessi collettivi applicando la politica del “laissez faire, laissez passer”, insegna dei liberisti dei secoli scorsi e diventata sinonimo di priorità agli interessi individuali.
L’Amministrazione dovrebbe incassare la polizza assicurativa relativa agli oneri di urbanizzazione o far costruire il sottopasso originario. Dovrebbe smetterla di comportarsi sempre come un pesce in barile difronte a questi casi.
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