“Nuove scogliere?! Si chiede l’impossibile con suggerimenti amministrativi propagandistici”
"Fondamentale affrontare tematiche basandosi su dati concreti e dialogo aperto, evitando malintesi e prese di posizione infondate"

Per prima cosa è necessario ricordarsi che le spiagge rappresentano un bene pubblico inalienabile di proprietà dello Stato, la loro gestione è regolata attraverso il sistema delle concessioni.
Gli imprenditori sono concessionari, non possiedono la spiaggia ma ne ricavano un utile a fronte di un canone. Questo sistema, pur vantaggioso per i concessionari, mira a garantire che una parte significativa delle coste rimanga accessibile a tutti i cittadini, evitando la completa privatizzazione.
In alcune zone, come quella a sud della ex Gioventù Italiana di Senigallia, La profondità della spiaggia, distanza tra il lungomare e la battigia, è notevolmente inferiore rispetto ad altre aree. Si comprende che ciò crea conflitto tra chi desidera massimizzare lo spazio per strutture ricettive, bar, ombrelloni e lettini e le reali dimensioni della spiaggia. È importante riconoscere che non tutta la spiaggia di velluto ha la stessa potenzialità di sviluppo infrastrutturale; anzi differenziare l’offerta è un vantaggio turistico per la città.
La soluzione a tali problemi risiede nella capacità di scegliere tra le attività prioritarie, evitando di cercare soluzioni impossibili in tratti di arenile limitati.
A differenza di facile propaganda è bene ricordare che secondo il Piano di Gestione Integrata delle Aree Costiere (PGIAC), redatto dalla Regione Marche, approvato circa 5-6 anni fa, il tratto costiero di Senigallia è in equilibrio. Tuttavia chi ha competenza in materia dice che alcune osservazioni sull’arretramento della battigia potrebbero essere attribuite a variazioni naturali come l’escursione delle maree o l’impatto delle mareggiate stagionali. È essenziale distinguere tra cambiamenti strutturali e fenomeni temporanei per evitare percezioni errate.
Attenzione a non confondere tra scogliere e gli interventi di difesa costiera. Contrariamente a quanto affermato da alcune voci, non ci sono stati finanziamenti regionali per scogliere lungo il litorale senigalliese. I progetti finanziati dalla Regione Marche riguardavano interventi a Marina di Montemarciano, sino ad ora sono stati realizzati interventi a salvaguardia di infrastrutture primarie come la linea ferroviaria, motivo per cui la gran parte dei costi è a carico di RFI.
Inoltre, gli ambientalisti non si sono mai opposti alla realizzazione di scogliere a Senigallia poiché questi ultimi 35 anni, non erano mai state ipotizzate.
La disponibilità mostrata dall’assessore comunale all’ambiente ad approfondire la questione è un segnale di propaganda. È fondamentale affrontare tali tematiche con un approccio basato su dati concreti e un dialogo aperto, evitando malintesi e prese di posizione infondate. La gestione della Spiaggia di Velluto è una questione complessa che richiede equilibrio tra offerta turistica, accessibilità pubblica e le esigenze dei concessionari e non per ultimo la salvaguardia dell’ambiente costiero. Solo attraverso una pianificazione attenta, al rispetto delle normative e ad un dialogo costruttivo sarà possibile garantire una gestione sostenibile e inclusiva del nostro patrimonio ambientale.
Francesco Mancini
CIRCOLO ALLEANZA VERDI SINISTRA
Sinistra Italiana – Verdi Europa -Senigallia
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