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Campo Boario, genitori al Sindaco: “Ci garantì diritto allo sport alla presenza dei familiari”

"Evidenze tecniche permettono occupazione dei gradoni. Noi ci aspettiamo dalle istituzioni degli alleati, non degli avversari"

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Gentile Signor Sindaco, come genitori, rappresentanti di centinaia di famiglie, abbiamo avvertito un tuffo al cuore quando abbiamo letto della sorprendente iniziativa dell’assessore allo sport Riccardo Pizzi che vorrebbe fare controlli per mandare via genitori, fratelli e nonni dalla palestra in cui i nostri ragazzi giocano.

Questo nonostante vi siano evidenze tecniche che permettono, senza esitazione alcuna, l’occupazione dei gradoni (abbiamo letto e analizzato, come Comitato, l’analisi di valutazione sismica del Boario del dicembre 2023).

Senza considerare il fatto che Lei, signor Sindaco, incontrandoci solo pochi mesi fa, ci avesse assicurato che il Comune avrebbe rispettato la norma nazionale che prevede la possibilità di affluenza negli impianti senza certificazione anti-incendio di 100 persone tra atleti, dirigenti e pubblico.

Le avevamo rappresentato – e Lei lo aveva perfettamente compreso esprimendo persino parole di apprezzamento per la voglia dei genitori e familiari di condividere questi momenti con i ragazzi – l’assoluta necessità dei familiari di presenziare ai momenti più belli della crescita dei nostri figli (tale è lo sport e ci aspetteremmo che anche un assessore allo sport fosse della stessa opinione).

Lei, signor Sindaco, ci aveva rassicurato e ci eravamo lasciati con il suo impegno, da noi molto apprezzato, di garantire allora e per il futuro il diritto allo sport dei nostri ragazzi e il diritto alla presenza dei familiari.

Certamente in un contesto di sicurezza: ma per quale motivo si dovrebbe dubitare di una dettagliata analisi tecnica commissionata dal Comune stesso? Perché chi riveste – come un assessore – un ruolo politico dovrebbe bypassare delle prescrizioni tecniche?

Le domandiamo: è normale che dei genitori, invece di lottare contro l’immobilismo dei propri figli, l’alienazione da social o i rischi legati all’età adolescenziale debbano invece combattere per garantire a questi ragazzi che hanno immensa voglia di sport (peraltro in una società sportiva che realmente fa tanto per loro) ciò che le istituzioni stesse dovrebbero incentivare e non ostacolare?
Noi ci aspettiamo dalle istituzioni degli alleati, non degli avversari.

Per questo ci appelliamo ancora a Lei e Le chiediamo nuovamente di ascoltarci, magari in un nuovo incontro in cui si possa mettere una parola fine ad una contrapposizione che non fa bene a nessuno.

A nome del “Comitato Genitori per il Diritto allo Sport”

Alberto Franceschini, Alessandra Palma, Benedetta Donati, Elisa Alessandroni, Federica Bedini, Filippo Cicconi Massi, Francesca Siclari, Lucia Marini, Marco Falanga, Veronica Turchi.

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