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“In che mani siamo”: l’ing. Rognoli sull’incontro a Senigallia con ospite Mario Tozzi

"Toccata e fuga, Olivetti simula Bach (ma stona)"

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Mario Tozzi

La maggior parte della stampa lo ha (chissà perché?) ignorato, ma venerdì 10 maggio il cinema Gabbiano di Senigallia ha ospitato un incontro promosso dal GIS (Gruppo Imprenditori Senigalliesi) e dalla Caritas. Tema: “Rischi imprese, prevenzione, sviluppo”. Ovvero come contrastare il rischio alluvioni, gli interventi di mitigazione in atto e quelli in programma. Ospite un notissimo geologo, Mario Tozzi, ricercatore Cnr, divulgatore scientifico, volto tv.

Orbene, dopo i saluti di circostanza, il sindaco Olivetti se ne è andato dicendo che sarebbe tornato. Ovviamente non si è più visto. Così come non Ovviamente non si è appalesato alcun altro assessore, tantomeno quella all’Ambiente Elena Campagnolo (nonché segretaria provinciale della Lega). A me, in sincerità, sembra quantomeno bizzarro che sul problema principe (ahinoi) della città la sua Giunta decida di snobbare un incontro promosso da chi (imprenditori, dunque economia e lavoro cittadino) ha subito notevoli danni, e chi, la Caritas, ha supportato con grande generosità e impegno famiglie e città durante le alluvioni. Insomma, se non l’etica, almeno l’estetica…

Era presente invece il vicecommissario ingegner Babini che ha, di nuovo, elencato, le opere in corso, quelle in programma, finanziamenti ect. Di una cosa non ha parlato: della croce senigalliese, i ponti, non una parola neppure su quelli di vallata. Poche sillabe invece sugli interventi nell’alveo fluviale che, dopo quasi due anni (due anni!), si svolgono ancora nella “somma urgenza” (sich!), senza quindi un progetto generale, aggirando quindi la pianificazione ordinaria. Ad oggi in “somma urgenza” si sono spesi parecchi milioni di euro (dieci? dodici?) in operazioni che non hanno alcun effetto sulla diminuzione del rischio idraulico nel centro cittadino. Stufi della stagione di tentativi e ripensamenti, siamo ancora in attesa di conoscere quale sia la strategia, confidando nell’apporto di Cima e Università Politecnica Marche.

Mario Tozzi, intanto, senza giri di parole, ha criticato tutti i lavori eseguiti finora nell’alveo del Misa, pur vanto in questi quasi due anni (due anni!) di Giunta cittadina e Regione. Insomma Tozzi ha ribadito che – come riportato in ogni manuale di idraulica fluviale – i fiumi non vanno dragati né gli alvei modificati. In poche parole “lasciate in pace i fiumi”, perché i problemi vanno risolti altrove. Rimproveri cui l’ingegner Babini non ha replicato, pur essendo egli – in qualità di vicecommissario – colui che ordina e paga i lavori di dragaggio e modifica dell’alveo.

Sorpreso dal fatto che gran parte della stampa abbia deciso di ignorare questo evento, pur da tempo annunciato, con esperti importanti, mi chiedo: non fosse mai che la Giunta non si è presentata per timore di dover rispondere a domande e ascoltare esperti giudizi non lusinghieri? Per carità “a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca quasi sempre”. E dunque avanti con tentativi ed orrori sulle spalle di Senigallia: in che mani siamo.

 

da: ing. Mauro Rognoli

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