Senigallia: un ricordo di Alessandro Frattesi
Paolo Pizzi ne tratteggia la figura
Alessandro Frattesi.
Il 1956, un anno importante per tanti avvenimenti, ma a Senigallia lo è anche per la gran quantità di neve caduta sulle colline vicine a via Capanna.
A quel tempo, alcuni ragazzi scoprono il gusto di scendere scivolando con due pezzi di legno ai piedi si organizzano, arrivano fino alla Villa degli Spiriti , poi si lanciano per via del Giardino; l’ebbrezza della velocità sulla neve li coinvolge totalmente e il risalire più volte non sembra loro faticoso.
Qualche tempo dopo, uno di quei ragazzi, Alessandro Frattesi incontra Dino sono entrambi di Senigallia e non si conoscono ma sui Sibillini nasce una grande amicizia per la passione che entrambi hanno per lo sci.
Parlare di sci in una città di mare come Senigallia sembra una sorta di un controsenso considerato che qui il numero di sciatori non raggiunge la decina (ma tra questi c’è Carlo Reginelli che con Luciano Conz pratica lo sci di fondo e ama partecipare alle marce longhe). Comunque sia, all’inizio dell’estate del 1958 Dino Giannini, Umberto Sabbatini, Oddo Bianchelli, Furio Paggi, Ferrante Ferroni,Alessandro Frattesi, Franco Lamperti, Anna Mancini, Carlo Travaglini, Leonello Simoncioni, Giovanni Luzi, Francesco Felloni danno vita all’Associazione Escursionisti Senigalliesi – Sci club Senigallia; redige l’atto di fondazione il notaio Mazzetti, anche lui appassionato sciatore.
Dino Giannini è il primo presidente del Club e Alessandro Frattesi il responsabile organizzativo , ogni domenica alle 7 del mattino un gruppo di appassionati sciatori si ritrova in piazza Roma, sale su un pullman che si avvia verso Sassotetto dove giunge dopo 3 ore circa. Qui agli organizzatori tocca il compito di battere la pista con gli sci “a scaletta” perché lassù funziona un solo ski-lift mentre Giannini si incarica di essere il primo e molto esigente maestro per gli sciatori senigalliesi; pretende la perfezione dei movimenti e tra gli allievi ben presto inizia a circolare questa battuta: “quando Dino c’è rompe quando non c’è manca”, giusto riconoscimento del suo valore anche perché, senza i suoi rimbrotti, senza le sue sfuriate, molti starebbero a malapena sugli sci. Dino e Alessandro dedicano l’intera giornata all’insegnamento e soltanto nel pomeriggio, poco prima di ripartire per Senigallia, si concedono qualche discesa.
Un po’ alla volta, nel tempo, nel gruppo nasceranno nuovi istruttori nelle persone di Piero Rossi, Gabriella Roma, Loretta Mandolini e Gualtero Pagliari formatisi alla scuola di Giannini, istruttori tanto più necessari quanto più i maestri di sci sono ancora pochi mentre i senigalliesi appassionati aumentano. Il sodalizio assume il nuovo nome Sci Club Gigi Panei in onore del maestro che ha avviato i corsi estivi.
Lo sci attrae anche i giovani e il preside Quaresima, un vero amante della montagna, inizia a organizzare la “settimana bianca” per la scuola che dirige, la media “Fagnani”. E non pochi ragazzi, come nel caso di Luca Orciari, prendono subito confidenza con questo sport, ottenendo buoni risultati già nel giro di poche giornate.
Col passare del tempo il Club aumenta considerevolmente il numero dei soci e, inevitabilmente, tra essi nasce qualche dissenso che, non superato, determina una separazione: le strade di Frattesi e Giannini, da un lato, e quella di Luisa Leoni, dall’altro si dividono : Senigallia città di mare, si ritrova con due sci club: così la domenica , un autobus parte da piazza Simoncelli, uno da piazza Saffi e avviene che ragazzi che frequentano la stessa scuola, la medesima classe viaggino separati per poi riunirsi insieme piacevolmente insieme sulle piste innevate: invero la rivalità insorta tra i due Club esiste solo tra gli adulti.
Consapevole del disagio, Alessandro Frattesi si impegna a superare gli ostacoli che si frappongono alla riunificazione dei due gruppi e ci riesce con soddisfazione generale dei tanti appassionati cultori dello sci.
Giocano a suo favore, facilitando il compito che si è prefisso, i successi di Thoeni e di Tomba perché le trasferte per le giornate sciistiche non si dirigono più verso i Sibillini ma sulle Alpi, che diventano una sorta di seconda casa per la gran parte dei senigalliesi sciatori non più attenti alle diatribe interne ma alle imprese di quegli altri campioni.
La gestione dell’Associazione grava tutta sulle spalle di Sandro Frattesi che, nelle funzioni di presidente o di vice presidente, continua l’opera iniziata da oltre 50 anni, senza che ne avverta più di tanto il peso, migliorando costantemente l’organizzazione intensificando le trasferte sciistiche, incoraggiando la frequentazione abituale della ginnastica presciistica che previene molti infortuni.
Tra gli sciatori della domenica del Club molti giovani diventano veramente bravi e in grado di partecipare a gare di un certo livello: l’Azzurrissimo di Cervinia registra la presenza degli sciatori senigalliesi Luigi Mazzotti, Stefano Bartolini, Edoardo Scacchi, Luigi Brecciaroli, Giuliano Geli, Mauro Diamantini, Filippo Scirocchi; Miriam Bozzi e Stefania Romagnoli giungono alle Finali Nazionali dei Giochi della Gioventù, tengono alta la bandiera del club sciistico cittadino.
Un primo riconoscimento ai meriti sciistici di Frattesi viene con la nomina di Delegato provinciale della Federazione Italiana Sport Invernali, alla quale seguiranno – con sua grande, comprensibile soddisfazione – il conferimento della Stella di bronzo al merito sportivo riconosciutagli dal CONI e l’assegnazione del Distintivo d’oro al merito della Federazione Sport Invernali. Non minore soddisfazione Sandro ha però tratto dalla nomina a maestri di sci di Massimo Della Rocca, Giuliano Geli e Tommaso Sacchi, tre soci dello Sci Club Gigi Panei. Alessandro Frattesi, oltre ai compiti che abitualmente svolge all’interno del Club, organizza ogni anno i Giochi della Gioventù e i Campionati Studenteschi.
Ovviamente, si è incaricato dei festeggiamenti per il 50° del Club sciistico di Senigallia con non poca emozione e con la stessa, meticolosa precisione usata per diventare un ottimo sciatore e un eccellente dirigente.
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