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Villa Torlonia: una richiesta di incontro con il Sindaco di Senigallia prima della demolizione

Gli autori della petizione per la salvaguardia dell'edificio storico vogliono urgentemente sottoporre una revisione progettuale

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Villa Torlonia agli inizi del '900

In mattinata, lunedì 28 agosto, si sono incontrati Leonardo Badioli, Ettore Baldetti, Nino Bucci, Riccardo Marletta, Gabriela Osti Solazzi, Franco Porcelli, recenti autori di una petizione e di una proposta per la tutela della parte centrale originaria della Villa Torlonia di Senigallia.

Iniziativa allo scopo di trovare una concreta soluzione per salvare, anche con la consulenza di esperti, questo vero luogo della memoria europea, già abitata da Luciano Bonaparte, principe di Canino  ̶  fratello dell’imperatore Napoleone e primo protagonista delle fortune familiari in Francia negli anni della Rivoluzione, con i titoli di Presidente del Consiglio dei Cinquecento e Ministro dell’Interno  ̶  e, fino al giorno della morte, dalla facoltosa moglie Alexandrine de Bleschamp, intestataria della proprietà della villa acquistata negli anni ’20 per 6000 scudi e quindi diventata zia del nuovo imperatore dei francesi, Napoleone III, quindi acquisita da Leopoldo Torlonia, sindaco di Roma nonché sindaco onorario di Senigallia e Pesaro, il cui fratello era il consuocero del re di Spagna.

Villa TorloniaGli intervenuti, nel ringraziare i media locali che hanno ospitato i loro comunicati stampa, la studentessa Elena Bonazza, per la raccolta di oltre 400 sottoscrizioni di sostenitori dell’iniziativa, nel sito Change.org, e, in particolare, l’associazione “Archeoclub d’Italia”, cittadina e nazionale, per la pubblica ed esplicita adesione, mentre hanno concordato il testo di un esposto da produrre eventualmente nei prossimi giorni per chiedere alla magistratura la verifica della regolarità e veridicità degli atti procedurali dell’autorizzazione alla demolizione, si sono altresì impegnati a proseguire la loro azione nel sociale per far valere la bontà delle proprie ragioni.

Villa Torlonia: cordoli di cemento inserito dopo il terremoto del 1930E’ stata poi analizzata nello specifico la validità delle ragioni tecniche che hanno permesso di evidenziare nella villa un intervento di restauro conservativo con l’adozione di cordoli di cemento armato, tipica degli anni Trenta e adottata per altri palazzi del centro cittadino come espressione architettonica della volontà di preservazione di un antico edificio, tale cioè da renderlo quanto meno riconoscibile da un punto di vista tipologico, come è facilmente ravvisabile, confrontando le foto attuali con quelle d’inizio ‘900

Ipotesi conservativa per Villa TorloniaI sottoscrittori di petizione e proposta, avendo tuttavia sottoposto all’Amministrazione Comunale la revisione progettuale di seguito riportata graficamente, che, nel salvaguardare la parte centrale originaria della storica costruzione, non precluderebbe le potenzialità abitative della Società immobiliare proprietaria, hanno deciso di chiedere, tramite un proprio rappresentante, un incontro urgente al Primo Cittadino e prima dell’imminente demolizione, per addivenire in extremis ad una soluzione di comune soddisfazione che eviti indesiderati strascichi politico-giudiziari.

Nelle foto: il lato mare della villa agli inizi del ‘900 e attuale; particolare dei cordoli degli anni ’30, intervento antisismico datato 1933 al centro di Senigallia; revisione progettuale per salvaguardare la parte centrale della villa

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