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“Il senso dei luoghi”, mostra a Senigallia

I lavori di Margherita Abbo Romani

Mercoledì 5 luglio alle ore 19, a Senigallia presso la Galleria Expo nei giardini della Rocca Roveresca, si inaugurerà la mostra di disegni e progetti dell’architetto Margherita Abbo Romani, dal titolo : “IL SENSO DEI LUOGHi”, che allude alle scelte ecologiche e formali delle sue opere .


Attraverso l’osservazione e il riconoscimento delle particolarità dell’ ambiente, il progetto tende ad entrare in sintonia con il paesaggio, il clima, i materiali. La luce, i colori, le forme, le storie e le persone che vi abitano.
Nel progetto della “ Passeggiata e dei giardini di mare” i segni ispiratori e rivelatori di emozione sono stati : l’onda, il golfo, il vortice d’acqua, le conchiglie locali, le spirali, gli scogli bianchi di calcare, la sabbia vellutata, i fiori della duna. È stata un’opera di ecologia formale, come diceva l’architetto Mario Galvagni .

Durante gli incarichi comunali di Restauro Urbano, Margherita Abbo spiegava negli anni ’90 che “RESTAURARE “ è restituire, ricondurre, ripristinare il paesaggio naturale, il borgo antico, il monumento, la casa, il quadro, l’oggetto. Come insegnava l’architetto Pier Luigi Cervellati.

Il senso del luogo nel Foro Annonario di Senigallia con la sua piazza “ovata” , come la forma dei teatri progettati dagli architetti Pietro e Vincenzo Ghinelli, è quella del teatro quotidiano del mercato e può veramente essere considerato il complesso architettonico “simbolo” della storia di Senigallia, che per secoli è stata una città- mercato nota sul mare Adriatico, lungo il suo fiume Misa con le Logge dei mercanti e i magazzini d’Oriente nel Rione Porto.
Nel progettare la pavimentazione del centro storico, rigorosamente pedonale, Margherita Abbo Romani inserisce a terra degli intarsi di marmo che rappresentano i simboli del periodo storico del luogo, come “ le pagine del borgo” sulle quali hanno camminato i senigalliesi nel ‘500, nel ‘700, nell’ ‘800 e sulle quali anche oggi molti passi percorrono la città antica.

Margherita Abbo considera che studiare il passato e rispettare alcuni segni iconici, significa radicare l’architettura al proprio territorio e farcelo riconoscere ed amare.
Negli anni ’70 del secolo scorso , Margherita Abbo Romani lavoro’ a fianco di Dino Gavina e Maria Simoncini presso la Simon a Roma e a Bologna, poi per Sergio Camilli, titolare della Poltonova diresse a Milano il “Design Centre” nel cuore della città del design, dove il creare era la capacità di superare i modelli standard e andare oltre la funzione dell’oggetto e del ragionamento comune.
Nell’arredamento, l’idea era di creare lo spazio dell’immagine : accostare opere d’arte disegnate da artisti noti , che avevano la funzione di servire come divano, poltrona, letto, ma la forma di bocca, fiore, prato…”altro”
Quindi opere d’arte come arredi che potevano stupire e portare in sé un messaggio.

La mostra di Margherita Abbo Romani durerà
fino al12 luglio 2023 con orario: dalle ore 17 alle 22.

Gruppo Società e Ambiente
Pubblicato Martedì 4 luglio, 2023 
alle ore 9:59
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