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Presentata la stagione 2022/2023 del teatro La Fenice di Senigallia

Il primo spettacolo in cartello, "Perfetta" con Geppi Cucciari, è in programma venerdì 7 ottobre

Marche Festival Summer 2022 - Bonaventura Bracalente
La sala interna del teatro La Fenice di Senigallia, con i suoi oltre 870 posti

Il Teatro La Fenice si prepara a vivere una nuova stagione teatrale che ancora una volta si conferma punto di riferimento regionale grazie alla qualità delle proposte culturali scelte dal Comune di Senigallia, dall’AMAT e dalla Compagnia della Rancia, con il contributo di MiC e Regione Marche.

Presentato giovedì 4 agosto dal sindaco di Senigallia Massimo Olivetti e dall’ assessore alla cultura Riccardo Pizzi, con il direttore AMAT Gilberto Santini e il direttore artistico della Compagnia della Rancia Saverio Marconi, il cartellone fonde prosa e danza in una stagione che ogni anno si fa sempre più preziosa ed unisce musical, grandi classici, commedie esilaranti e nomi di spicco, per soddisfare un pubblico attento come quello che alla Fenice arriva da tutte le Marche.

Otto, quest’anno gli spettacoli che da ottobre a marzo comporranno la stagione di prosa; cinque, invece, le proposte che, nello stesso periodo, incanteranno con la danza non solo sul palcoscenico del Teatro la Fenice ma anche alla Rotonda a Mare.

Si parte il 7 ottobre con PERFETTA, l’ultimo esilarante monologo teatrale scritto da Mattia Torre – uno dei drammaturghi più influenti e attivi nella scena televisiva e teatrale italiana recentemente scomparso – che racconta un mese della vita di una donna, scandito dalle quattro fasi del ciclo femminile. La protagonista assoluta è Geppi Cucciari, per la prima volta alle prese con toni che non prediligono unicamente la comicità, ma si avventurano con profondità in sfumature anche più malinconiche e drammatiche. Sul palco veste i panni di una venditrice di automobili, moglie e madre, che conduce una vita regolare, scandita da abitudini che si ripetono ogni giorno, e che come tutti lotta nel mondo. Ma è anche una donna, e il suo corpo è una macchina faticosa e perfetta che la costringe a dei cicli, di cui gli uomini sanno pochissimo e di cui persino molte donne non sono così consapevoli. PERFETTA è la radiografia sociale, emotiva e fisica, di ventotto comici e disperati giorni della sua vita. Uno spettacolo dove sferzate di comicità e satira di costume, si mescolano a riflessioni più amare e profonde, un delicato tentativo di consapevolezza e di empowerment femminile di cui sembra esserci un grande bisogno nel nostro tempo.

A novembre, doppio appuntamento (sabato 12 in abbonamento e domenica 13 fuori abbonamento) con il musical PRETTY WOMAN, prodotto da Stage Entertainment, Matteo Forte & Dan Hinde. Scritto in coppia da Garry Marshall e Jonathan F. Lawton, rispettivamente leggendario regista e sceneggiatore originale della famosa pellicola interpretata da Julia Roberts e Richard Gere, lo spettacolo si avvale di una colonna sonora che è un mix di canzoni pop e romantiche scritte da due compositori d’eccellenza, Bryan Adams e il suo fidato co-autore Jim Vallance, e dell’indimenticabile successo mondiale del 1964 “Oh, Pretty Woman” di Roy Orbison. L’adattamento teatrale mantiene l’impianto narrativo del successo cinematografico premiato nel 1991 con un Golden Globe per la migliore attrice. Accanto alla tematica sentimentale, che ha di fatto appassionato un pubblico eterogeneo di sognatrici e sognatori, alcuni temi molto attuali sono ancora il punto di forza di questa instancabile storia a metà strada tra Cenerentola e My Fair Lady. La rivalsa di una donna alla ricerca di sé stessa e della sua dignità, il cambiamento di due persone diverse, per classe, che non discriminano l’altro ma che si avvicinano l’uno all’altra, la forza dei sentimenti che hanno la meglio su fama e denaro, il superamento delle apparenze in un mondo che non riesce ad andare oltre i preconcetti. Un inno alla libertà che supera pregiudizi e convenzioni, una storia trasversale che supera le differenze sociali e di età.

Il 3 dicembre tre grandi attrici come Maria Grazia Cucinotta, Vittoria Belvedere e Michela Andreozzi daranno vita a Elvira, Vicky e Antonia (acronimo di EVA), le tre protagoniste di FIGLIE DI EVA, una commedia tutta al femminile, diretta da Massimiliano Vado in scena con le tre attrici. Le tre donne sono legate allo stesso uomo, un politico spregiudicato, corrotto e doppiogiochista, candidato premier delle imminenti elezioni, Nicola Papaleo, sindaco disonesto che le inguaia tutte e tre per diversi motivi: manda Elvira, la sua segretaria, nelle peste legali per falso in bilancio; abbandona Vicky, sua moglie, in diretta tv per una giovincella; incastra Antonia, professoressa, che viene beccata a passare gli scritti di maturità a quella capra di suo figlio e pertanto radiata dal provveditorato. Le tre, che mal si sopportano, unite da un sano sentimento di vendetta, si coalizzano e decidono di creare anche un antidoto a Papaleo: costruendo a tavolino un candidato “fantoccio” che lo distrugga alle prossime elezioni! FIGLIE DI EVA è tre storie in una. È la storia di un uomo potente, che frega tre donne, che trovano il modo di vendicarsi. È la storia di un ragazzo che incontra tre fate madrine che lo aiutano a realizzare i suoi sogni. È la storia di tre donne completamente diverse, che diventano amiche nonostante tutto. Un po’ Pigmalione, con un pizzico di Cyrano, per raccontare una storia di solidarietà ma anche della condizione femminile, costretta a stare un passo indietro ma capace, se provocata, di tirare fuori risorse geniali e rimontare vincendo in volata.

Il 18 dicembre è la volta di un intramontabile classico di Tennessee Williams LA DOLCE ALA DELLA GIOVINEZZA interpretato da Elena Sofia Ricci e Gabriele Anagni e la regia di Pier Luigi Pizzi, che si avvale della traduzione di Masolino d’Amico. Scritto nel 1952 con debutto a Broadway nel 1959, lo spettacolo parla del gigolò Chance Wayne, che torna nella sua città natale in Florida con la star in declino Alexandra Del Lago, per cercare di riprendersi quello che aveva lasciato nella sua giovinezza, Heavenly, il suo primo amore. Williams ha una straordinaria abilità a costruire personaggi femminili al limite del delirio, sul bordo dell’abisso. Alexandra del Lago, star del cinema in declino, non più giovanissima, alcolizzata e depressa, in fuga da quello che crede un insuccesso del suo ultimo film, cerca un rimedio alla solitudine nelle braccia di un gigolò, giovane e bello, un attore fallito in cerca di rilancio, ma destinato ad una triste fine, una volta che ha perduto il suo unico bene, la gioventù. Ma Williams, da grande drammaturgo è capace sempre di stupirci, sovvertendo genialmente il destino della nostra eroina!

Venerdì 13 gennaio è la volta de IL MALATO IMMAGINARIO, con protagonista Emilio Solfrizzi per la regia di Guglielmo Ferro. Un intreccio tra comicità e il teatro dell’assurdo. Qui il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante, il protagonista, di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”. Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi. La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando di conseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Moliere lo scrive per sé stesso quindi per un uomo sui 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore come Solfrizzi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato, dando vita a un Argante giovane e malinconico. Si ride, tanto, ma come sempre l’uomo ride del dramma altrui.

Si prosegue il 18 febbraio con RIVADEANDRÉ – Amici fragili, il nuovo spettacolo teatrale che vede protagonista Federico Buffa, il più importante storyteller sportivo italiano, che racconta l’incontro tra Gigi Riva e Fabrizio De André – 14 settembre 1969, dopo una partita al Marassi di Genova – gli amici fragili appunto. Da un lato il mitico numero 11 del Cagliari, Rombo di tuono, il campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo con gli Azzurri a Messico 1970. Dall’altra Faber, il cantautore degli emarginati, dei ribelli e delle prostitute, il poeta di Genova e del suo mare. Sembra un incontro tra due mondi lontanissimi e invece, nel silenzio che caratterizza la prima parte della serata, scorrono i pensieri di due randagi che, in campi e in modo diversi, hanno sempre scelto di stare dalla parte degli altri randagi… In mezzo ai silenzi si snodano i punti di contatto di due universi che condividono la Sardegna, il popolo della Sardegna, il mare, i colori, il rosso e il blu, uno del Cagliari, l’altro del Genoa, il pubblico che li segue religiosamente, il calcio, la musica, le canzoni… Una in particolare… Quella “Preghiera in Gennaio” che Fabrizio scrive tornando dal funerale dell’amico Luigi Tenco. Una canzone che colpirà nel profondo Rombo di Tuono. Gigi la ascolta ossessivamente e ne vuole parlare con chi quella preghiera l’ha scritta. Ancora silenzio, pensieri su ciò che è stato e ciò che sarà, scorribande temporali che il teatro ha la magia di rendere più vere del vero, la sera diventa notte…E i due cominciano a parlare… Quando le parole diventano di troppo Fabrizio regala a Gigi la sua chitarra, Gigi regala a Fabrizio la sua maglia numero 11. I due si salutano, non si vedranno mai più. Forse, proprio per questo, un incontro diventa teatro.

Il 2 marzo Massimo Ghini e Paolo Ruffini sono i protagonisti di QUASI AMICI, la trasposizione teatrale della straordinaria commedia cinematografica francese diretta a quattro mani dai registi Olivier Nakache e Eric Toledano.
QUASI AMICI è una storia importante, di quelle storie che meritano di essere condivise e raccontate anche con il linguaggio delle emozioni più profonde: quello teatrale. Un uomo molto agiato, ricco, intelligente che vive di cultura, che conquista e soddisfa il proprio ego narcisistico con il cervello più che con il corpo. Un uomo a cui il destino ha voluto, per contrappasso, relegare a solo cervello, lasciandolo tetraplegico in seguito ad un incidente di parapendio.
E un altro uomo che entra ed esce di galera, svelto, con una sua intelligenza vivace e una cultura fatta sulla strada e nei film di serie b, che ha visto. Un uomo che preferisce porre il suo istinto davanti a tutto, privandosi della carica del suo cervello che avrebbe potuto essere per lui determinante. Questi due uomini così diversi si incontrano per caso e lo stesso caso farà sì che diventino uno per l’altro indissolubili, imparando dalle rispettive vite l’uno diventa indispensabile all’altro e lenitivo alla ferita fatale che entrambi hanno dentro di sé. Tratto da una storia vera, QUASI AMICI riesce a mantenere vivo l’interesse dello spettatore grazie ai numerosi momenti comici resi dallo stridio di due mondi che s’incontrano.

Chiude la stagione, il 17 marzo, il primo sorprendente spettacolo live di Stefano De Martino, MEGLIO STASERA:” Quasi un one-man show” – come dice il sottotitolo – per conoscere meglio i tanti volti del protagonista, perché non c’è un solo Stefano! C’è lo Stefano che racconta: dall’infanzia in un paese affascinante e difficile, al susseguirsi dei tanti episodi legati al semplice lavoro di fruttivendolo prima, ballerino poi, infine intrattenitore a tutto campo. C’è lo Stefano ‘crooner’: insieme agli 8 orchestrali della Disperata Erotica Band, sospesa fra Carosone e Sanremo, metterà in scena giochi musicali, mash-up e virtuosismi canori con una sola regola: “Non è mai una sola canzone per volta”. Insomma, un’offerta speciale armonica, elegante e intrigante. C’è lo Stefano danzatore: nonostante – ma solo a suo dire – si sia accumulata un po’ di ruggine fra le giunture del ballerino di un tempo, è il momento di rimettersi in gioco, anzi, in ballo. C’è lo Stefano imprevedibile, quello dell’allegria e dei giochi in tv, quello che dialoga ed empatizza: gag, monologhi umoristici, riferimenti insospettabilmente colti, improvvisazioni e scherzi col pubblico.

Completano il cartellone i 5 appuntamenti della Stagione di Danza: a partire dalla suggestiva Rotonda a Mare, che domenica 2 ottobre propone l’ormai tradizionale maratona per gli appassionati di danza per conoscere nuovi talenti regionali: SOTTO A CHI DANZA! TRACCE DI GIOVANE DANZA D’AUTORE DALLE MARCHE è una serata dedicata alle performance di giovani artisti marchigiani che presenteranno in formato breve i propri lavori. L’iniziativa vuole anche monitorare l’attività dei professionisti e scoprire nuovi talenti offrendo un’occasione di visibilità e scambio di esperienze.

Domenica 11 dicembre il BALLETTO DI SIENA è protagonista de LO SCHIACCIANOCI, un titolo che, tradizionalmente, porta in scena il Natale e riunisce le famiglie nei teatri di tutto il mondo. Le vicende della piccola Clara e del suo magico viaggio in un mondo incantato, le celeberrime musiche di Čajkovskij, sono solo alcuni dei motivi del successo di questo capolavoro che da più di cento anni incanta intere platee di spettatori. La produzione della compagnia senese, firmata dal M° Marco Batti sulle coreografie originali di Marius Petipa, ha il merito di arrivare senza interferenze anche al pubblico dei più piccoli grazie ad una rilettura dell’opera fresca a spontanea.

La danza acrobatica, atletica, visionaria e illusionistica di EVOLUTION DANCE THEATER arriva alla Fenice venerdì 20 gennaio con BLU INFINITO. Sulle coreografie e con la direzione artistica di Anthony Heinl, i performers si muovono in un blu misterioso dove fluttuano luminescenti creature fra illusioni ottiche, effetti speciali, ombre colorate, performance antigravitazionali e l’incredibile tecnologia del light-wall.

Ancora un appuntamento con la danza atletica sarà a teatro sabato 11 febbraio con KATAKLÒ ATHLETIC DANCE THEATRE nel nuovo spettacolo BACK TO DANCE. Dopo il digiuno di spettacoli, palcoscenici e teatri Kataklò torna sulle scene inneggiando alla ripartenza. Giulia Staccioli, insieme all’attivo contributo artistico dei sei danzatori in scena, firma uno spettacolo che accosta frammenti differenti, inediti e di repertorio, portabandiera di un messaggio di speranza: “raccogliamo tutti i pezzi, ricostruiamoci, rigeneriamoci, mostriamoci nuovi, ma sempre fedeli a noi stessi. Insomma, torniamo a ballare!”

Sarà il BALLETTO DI ROMA con la direzione artistica di Francesca Magnini a chiudere la stagione di danza senigalliese, sabato 1 aprile, con ASTOR, UN SECOLO DI TANGO, un concept di Luciano Carratoni su musica di Astor Piazzolla coreografata da Valerio Longo. ASTOR è un viaggio tra le suggestioni e le sonorità del tango nel centenario del grande compositore argentino (1921-1992). Un “concerto di danza” in cui le musiche di Piazzolla, eseguite dal vivo dal bandonèon del virtuoso Mario Stefano Pietrodarchi, emergono come le vere protagoniste in una nuova armonia artistica danzata.

La campagna abbonamenti si aprirà il 13 settembre, al botteghino del Teatro La Fenice, con la prelazione riservata agli abbonati della stagione 2022 per la riconferma del vecchio posto. Dal 23 settembre sarà possibile, invece, sottoscrivere i nuovi abbonamenti negli orari di apertura del botteghino o, on line sul sito di vivaticket.com (dalle ore 15.00).

Diverse le date di avvio della vendita dei singoli biglietti: dal 13 settembre si potranno acquistare i biglietti per SOTTO A CHI DANZA, dal 30 settembre i biglietti per PERFETTA, e dall’8 ottobre quelli per tutti gli altri spettacoli in cartellone.

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