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Un libro racconta la storia di Senigallia degli ultimi 225 anni

Da Napoleone al sindaco Olivetti

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È uscita la scorsa settimana come e-book e arriva nelle librerie nel prossimo weekend. La storia di Senigallia degli ultimi 225 anni (in pratica dall’arrivo di Napoleone all’attuale sindaco Massimo Olivetti), scritta da Marco Severini, esce in questa prima settimana di settembre in un elegante volume edito da Il lavoro editoriale e già nel titolo “Senigallia. Storia di una città e delle sue trasformazioni 1797-2021” (pp. 582) rivela i passaggi salienti della lunga trattazione: una storia non solo politica e amministrativa, ma riletta attraverso le trasformazioni civili, urbanistiche, culturali, socio-economiche, sportive e altro ancora.

Tre sono le novità principali dello storico che all’Università di Macerata insegna Storia dell’Italia contemporanea e Storia delle donne in età contemporanea: l’aver realizzato una monografia, cioè il lavoro di un unico studioso che ha ricostruito la storia cittadina dall’arrivo degli ideali rivoluzionari di fine Settecento fino al 2021; l’essere un’opera circolare, nella quale, al di là della preminenza dell’analisi politica, vengono scandagliate le principali trasformazioni operate nel tempo attraverso diversi punti di vista; il taglio scientifico accostato a una scrittura piana e lineare, accessibile a tutti. Nel volume primeggiano non solo i primi cittadini e gli amministratori, ma anche uomini e donne che hanno lasciato un segno profondo in riva al Misa: martiri risorgimentali e preti coraggiosi, obiettori di coscienza e vivaci sindacalisti, padri costituenti e donne di rilevanza europea, sindaci inimitabili e intellettuali precorritori (scrittori, fotografi, giornalisti), funzionari e impiegati, senza tralasciare la gente comune, quella che fa la quotidianità. Ci sono i fatti sportivi dimenticati (dai primi resoconti sulla Vigor all’esodo del 1982), la dimensione turistico-balneare lunga 170 anni e correlata alle tendenze nazionali, i viaggiatori che dalla fine del Settecento al 2018 sono rimasti incantati da Senigallia, l’età d’oro della fiera franca, le ragioni della toponomastica, il transito di guerre e grandi eventi, insieme a quello di nazionalità – come quella polacca – che si sono radicate nel nostro territorio. Quest’ultimo non è però costituito dal solo centro storico ma da un comprensorio che si è espanso ed è cambiato nel tempo e la cui storia deve per buona parte ancora essere scritta: alle numerose frazioni e località è dedicato apposito spazio; Marzocca, tanto per fare un esempio, non è solo la frazione ridisegnata nel secolo scorso dal conte Fiorenzi, ma anche il luogo in cui sbarcarono, nella notte tra il 5 e il 6 aprile 1918, una sessantina di incursori austro-ungarici con l’intento di far saltare in aria il porto di Ancona; alla fine del periodo fascista si tentò di cambiarle il nome, ma rimase Marzocca. Ma Scapezzano, Roncitelli, Montignano, Cesano, Vallone, S. Angelo, Filetto, Borgo Bicchia e tante altre località (come Squartagallo o Bruciata) trovano il loro approfondimento, come le manifestazioni estive che hanno portato Senigallia alla leadership delle città costiere marchigiane. Il volume termina con una ricchezza di indici solitamente avulsa dai libri di storia: ci sono quello dei nomi, quello dei luoghi e soprattutto quello dei tempi, tempi così complessi e cangianti, visto che i cinque capitoli corrispondono alle principali periodizzazioni proposte: l’ultimo sessantennio della dominazione papalina; il primo sessantennio postunitario; il periodo fascista, la Resistenza e la nascita della nuova Italia democratica; l’età repubblicana; il primo ventennio del nuovo secolo, fino all’ultima affermazione elettorale che ha portato alla Giunta Olivetti. Ma si parla anche di pandemia, di bravi (e meno) amministratori, della città delle donne e della storia, di un’idea alta di cultura, per lo più posta in essere dalle oltre 90 associazioni locali (tra cui il citato Centro Mazziniano che tiene viva la memoria del “martire laico”, Girolamo Simoncelli), dei valori di progresso, partecipazione e crescita che hanno caratterizzato una città che oggi ha quasi 45.000 abitanti, capace spesso di anticipare avvenimenti che hanno avuto profonde ripercussioni a livello nazionale: dai moti popolari per il carovita (1898) alla “tregua amministrativa” (1905-10), dalle proto elettrici italiane ed europee (1906) alla Settimana rossa (1914), dai primi bombardamenti della Grande guerra (1915) alla grande partecipazione elettorale del 2 giugno 1946 (un ricordo bello quanto sbiadito), senza omettere i periodi di crisi, riflusso e recessione. Trovano le loro pagine le dive del belcanto ottocentesco e i cittadini-patrioti che hanno saputo prefigurare la modernità e il futuro della città, l’ultimo papa-re e i vescovi cittadini (quelli amati e pure quelli contestati), gli esponenti dei movimenti pacifisti e i senigalliesi che hanno civilmente protestato e i tanti concittadini che sono stati costretti ad emigrare lontano, senza mai dimenticarsi della loro città in cui la Rotonda è il monumento più fotografato in qualsiasi periodo dell’anno. Come in ogni altro luogo del tempo e della storia, anche a Senigallia ci sono stati i semi che hanno prodotto frutti e quelli avviati a rapido isterilimento e oblio. Il volume è stato ideato e attuato grazie a un’articolata ricerca archivistica e documentaria durata un triennio.

Il volume, che riporta in copertina una suggestiva fotografia di William Pettinelli, sarà presentato domenica 12 settembre alle ore 18.00, presso la Rotonda a mare, da Carlo Giacomini, direttore dell’Archivio di Stato di Ancona, e da Andrea Pongetti, giornalista e socio fondatore dell’Associazione di Storia Contemporanea, alla presenza dell’autore e del sindaco.

È necessario prenotarsi, secondo le attuali norme vigenti, presso la Libreria Iobook che organizza l’evento insieme all’Associazione di Storia Contemporanea.

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