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Il Novum ancora sul coprifuoco – Seconda Parte

L'associazione senigalliese torna sulla legge 55

Coprifuoco

Tra le misure riproposte nel D.L. n. 55 del 22/04/2021, quella del coprifuoco fra le 22 e le 5 del mattino è senz’altro la più invasiva dal punto di vista della libertà personale e palesemente illegittima dal punto di vista giuridico. 


La presunta tutela della salute sancita dall’art. 32 della Costituzione sta prevaricando ogni altro diritto della persona e, paradossalmente, rischia di distruggere il bene che dovrebbe tutelare come dimostrano l’aumento delle morti causate da mancate cure (causa CoVid-19) ed il sempre più diffuso ricorso agli psicofarmaci di adulti ed (ohimè) anche bambini.
A questa deriva illegale  si può porre un limite grazie a semplici osservazioni di diritto che fortunatamente cominciano a fare breccia per mezzo di alcuni pronunciamenti dalla magistratura come quello del 27/01/2021 del Tribunale di Reggio Emilia (sezione Gip-Gup).
Il provvedimento contesta il disposto dell’art 1 del DPCM 08/03/2020 che prevede un divieto generale di spostamento configurando di fatto un vero e proprio obbligo di permanenza domiciliare. Orbene, nel nostro ordinamento giuridico l’obbligo di permanenza domiciliare configura una sanzione penale che può essere adottata solo «su atto motivato dalla autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge».
Ne consegue che un DPCM non può disporre di alcuna limitazione della attività personale trattandosi di una fonte regolamentare di rango secondario e che neppure una legge può farlo dal momento che l’art. 13 della Costituzione, come riportato sopra, implica l’emissione di un provvedimento individuale. Sono quindi palesemente illegittimi i provvedimenti che si rivolgono alla generalità dei cittadini. Né vi può essere conflitto con l’art. 16 della Costituzione in quanto le limitazioni della libertà di circolazione alla quale quest’ultimo fa riferimento attengono a luoghi specifici non alla libertà di movimento delle persone. Pertanto, a rigor di logica, il DPCM dovrebbe essere disapplicato dal giudice ordinario su tutto il territorio nazionale.
Invece di incoraggiare la consapevolezza dei cittadini nei confronti dei propri diritti, da un anno a questa parte le istituzioni ed anche i mezzi d’informazione hanno seminato nell’opinione pubblica il terrore rendendosi complici di un atteggiamento  impositivo che anche l’attuale governo si ostina a riproporre. 
Da cittadini riflessivi ci chiediamo come interpretare questa svolta autoritaria (alcuni eufemisticamente la chiamano disciplinare) che tutte le democrazie liberali (chi più, chi meno) hanno adottato contestualmente alla diffusione della pandemia CoViD-19 e che le assimila sempre più ai regimi dittatoriali ancora oggi esistenti. 
Quanto accade contraddice la teoria marxista del determinismo storico cioè l’idea che la storia abbia un suo istinto razionale che prefigura un progresso lineare dell’umanità fino all’avvento di una società senza classi, libera ed egualitaria. E’ il concetto che Giacomo Leopardi, pur in polemica con esso, sintetizza in maniera insuperabile nel verso della Ginestra: «dipinte in queste rive son dell’umana gente le magnifiche sorti e progressive». 
Più appropriata sembra la teoria dei «corsi e ricorsi storici» di Giovanni Battista Vico secondo il quale anche lo stadio più elevato di civiltà, insidiato dal male, può riproporsi come barbarie. 
Ma in cosa consiste oggi il male? 
Da una parte assistiamo al processo degenerativo delle democrazie che, facilitato dallo sviluppo delle tecnologie digitali e sollecitato dalle continue emergenze indotte dal processo di globalizzazione, fa sì che siano spinte ad adottare forme di controllo non sempre legittime che trovano nel Panopticon del filosofo inglese Jeremy Bentham un utile modello. 
Dall’altro, la paura, anzi il terrore della morte rappresentata oggi dalla pandemia CoViD-19 genera un sentimento religioso nei confronti della scienza ritenuta salvifica e con esso il silenzio e l’acquiescenza ad una consuetudine di illegalità e compressione dei diritti individuali. Suonano più che mai attuali le parole di Benjamin Franklin: « coloro che volessero dar via le loro libertà essenziali per accettare un po’ di sicurezza effimera, non meriterebbero ne libertà né sicurezza». 
Ed è su questo fronte che presumibilmente si combatteranno le prossime battaglie di libertà; non più o non solo il controllo e la sorveglianza esercitati dal potere secondo il binomio assolutismo vs democrazia, ma anche e soprattutto in termini biopolitici.

A.P.S. NOVUM
Claudio Piersimoni
Caterina Rinaldi
Egidio Cardinale
Francesca Mancinelli
Giorgio Sartini

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