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Welfare criminale, la mafia batte dove lo Stato duole

Linealibera per segnalare se arrivano offerte dubbie di aiuto a chi è in difficoltà

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Linea Libera

La criminalità approfitta della pandemia per sostituirsi all’assistenza pubblica. Dai territori, l’allarme di Libera e delle altre associazioni preoccupate per la crescita di consenso ai clan e dall’usura.

Il fratello del boss fa la spesa agli abitanti del quartiere Zen di Palermo che non possono permettersela. A Napoli c’è allerta: gli uomini dei clan consegnerebbero cibi ai più bisognosi. Un furgone proveniente dall’Est, guidato da calabresi vicini alla ‘ndrangheta, trasportava 500mila euro in contanti.

Ma non solo: “Abbiamo segnalazioni anche dalla Lombardia. Ci sono stati alcuni personaggi che si sono messi a portare pacchi”, spiega Enza Rando, vicepresidente di Libera, rilanciando l’allarme sul sistema di assistenza alternativo creato da alcune organizzazioni criminali durante l’emergenza Covid-19. “Non chiamiamolo welfare – dice -. Non crea benessere“.

Un aiuto non disinteressato: da una parte le mafie si assicurano il consenso e la fedeltà di alcuni cittadini a discapito dello Stato, dall’altra le legano a sé per poi stritolarle, magari concedendo prestiti a tassi usurai. “A Linea Libera, il numero di telefono di Libera per ricevere denunce, sono arrivate alcune segnalazioni di imprenditori in difficoltà a cui sarebbero arrivate offerte di aiuto dubbie”, continua Rando.

A mettere in guardia da queste prospettive erano stati, tra gli altri, il magistrato Raffaele Cantone e il ministro per il Sud e la Coesione Sociale, Giuseppe Provenzano: la crisi sanitaria e le restrizioni avrebbero fermato tutti quei lavoratori dell’economia non osservata (cioè quella che sfugge alle rilevazioni fiscali, previdenziali e statistiche) che, non potendo ottenere sussidi statali, avrebbero potuto ampliare il serbatoio dei gruppi criminali.

Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sabato ha dato direttive ai prefetti per monitorare le attività criminali, mentre la Banca d’Italia ha richiesto a banche e intermediari finanziari di “continuare a sottoporre la clientela a tutti gli obblighi previsti dalla disciplina in materia di antiriciclaggio”.

Linea Libera è un servizio telefonico gratuito e riservato che si rivolge a chi assiste a episodi opachi, condotte corruttive o di stampo mafioso e intenda segnalarli o denunciarli: clientelismo e cattiva amministrazione, situazioni di conflitto di interesse sul luogo di lavoro, tangenti, infiltrazioni criminali. Ma tende la mano anche a chi vive, nella propria vita, effetti di comportamenti illegali, come estorsione e usura.

È un primo soccorso e un luogo di ascolto, incontro e accompagnamento che vuole mettere potenziali segnalanti e denuncianti in grado di districarsi nel complesso nel quadro normativo e burocratico, per poter poi proseguire in autonomia un proprio percorso verso i canali istituzionali, anche accanto a servizi presenti territorialmente e terzi rispetto a Linea Libera.

Chiama il numero 800.58.27.27 o scrivi a linealibera@libera.it
Dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13
Il martedì e il giovedì dalle 15 alle 19

Dal Comune di Senigallia
Pubblicato Mercoledì 15 aprile, 2020 
alle ore 13:28
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