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A Senigallia, piazza Simoncelli merita un’indagine archeologica approfondita

L'appello di Italia Nostra all'Amministrazione Comunale

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Carotaggi in piazza Simoncelli

In previsione dei lavori di pavimentazione di piazza Simoncelli, nei giorni scorsi è stata eseguita una serie di carotaggi commissionata dal Comune ad una ditta specializzata per verificare la presenza di testimonianze archeologiche in profondità.

Queste indagini sono state utili a raccogliere le prime informazioni, individuando le stratificazioni, i livelli e la cronologia delle tracce individuate.

Certamente i carotaggi insieme ad altri metodi di indagine sono indispensabili per avere un primo quadro delle trasformazioni intervenute nel sottosuolo e della presenza di eventuali testimonianze archeologiche. Ma per avere conoscenze più puntuali e sicure sulla natura di queste testimonianze è indispensabile effettuare anche uno scavo su uno spazio di ampiezza ragionevole, che permetta di studiare con più cognizione le tracce e i resti di eventuali manufatti.

E’ quella che si chiama archeologia preventiva e va dato atto al Comune di Senigallia dell’impegno fin qui dimostrato in questa direzione, congiuntamente con la Sovrintendenza e il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, cui va il merito di aver promosso e realizzato gli scavi.

Nel caso specifico di piazza Simoncelli, dal momento che il progetto di pavimentazione non comporta uno scavo in profondità, non viene fatto obbligo al Comune di procedere oltre con un’indagine archeologica completa. Considerando però la valenza strategica di quest’area affacciata sull’antico porto fluviale e il contributo di conoscenze che le eventuali scoperte archeologiche potrebbero portare alla conoscenza della storia urbanistica della città, sarebbe quanto mai opportuno e meritorio procedere ad un saggio di scavo, come avvenuto già in altri casi, anche recenti, continuando così sulla linea di un progetto pioneristico che va avanti ormai da quasi dieci anni e di cui Senigallia può portare vanto. Tanto più che poche città presentano una storia urbanistica così ricca di eventi e trasformazioni.

Quindi la pavimentazione della piazza costituisce un’occasione irripetibile per l’indagine archeologica, perché una volta portata a termine l’opera, ogni eventuale indagine diventerà impossibile. Con questa consapevolezza facciamo appello all’Amministrazione Comunale perché colga anche questa occasione, utilizzando come sempre la disponibilità e la collaborazione degli archeologi dell’Università bolognese.

La ricerca della verità e il perseguimento della conoscenza meritano questo impegno da parte dell’Amministrazione, perché sono conquiste destinate a far parte per sempre del patrimonio culturale della città.

Virginio Villani

Commenti
Solo un commento
Io 2020-03-18 09:28:08
La Soprintendenza Abruzzese, per lavori di sistemazione di piazzali, chiede sempre la verifica preventiva dell'interesse archeologico ai sensi del nuovo codice degli appalti, Art. 25.
È credo quasi diventato un obbligo piuttosto che un'opportunità.
Saluti
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