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M5S Senigallia: “Elezioni provinciali: cancellata la sovranità popolare”

"Le prossime elezioni che si svolgeranno domenica 3 febbraio non prevedendo alcuna consultazione popolare"

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Stefania Martinangeli ed Elisabetta Palma

Il 31 ottobre scorso ci sono state le elezioni del Presidente della Provincia di Ancona e domenica prossima, 3 febbraio 2019, si voterà per il Consiglio provinciale, ed i cittadini non se ne sono nemmeno accorti.

La legge Delrio del 2014, ha infatti trasformato le Province in Enti di secondo livello, togliendo loro la rappresentatività diretta. Non sono più i cittadini a votare i loro rappresentanti in questi organi politici, ma solo i sindaci ed i consiglieri comunali, che si eleggono tra loro.

La Legge 56/14 Delrio, pur essendo miserevolmente fallita a seguito del sonoro “NO” opposto dai cittadini al governo Renzi ed al Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016, che avrebbe dovuto legittimare le modifiche alla Costituzione dalla stessa anticipate, continua oggi ad operare come una assoluta anomalia istituzionale, alla quale, peraltro, continuano ad essere affidate importanti deleghe tra cui l’edilizia scolastica, le strade, l’ambiente.

A seguito di questi incongruenti ed incompiuti interventi effettuati dai precedenti governi sulle Province, è stata prevista per questi Enti, dal 2014 diventati Enti di secondo grado, una macchinosissima programmazione dell’elezione indiretta dei Presidenti e dei Consiglieri da parte dei sindaci e dei consiglieri comunali del territorio provinciale, addirittura prevedendo per il Presidente della Provincia un incarico di 4 anni e per i Consigli di due anni.

Le prossime elezioni del Consiglio provinciale, che si svolgeranno domenica 3 febbraio 2019, non prevedendo alcuna consultazione popolare, costituiranno un festival delle correnti politiche e degli accordi nei partiti e tra i partiti, ciò in quanto la Legge Delrio, “perla” delle Riforme renziane, non solo ha generato caos rispetto alle competenze ed alle funzioni, ma ha ridotto ancora di più la sovranità popolare.
Il MoVimento 5 stelle ha sempre lottato per affermare il principio che siano sempre i cittadini ad eleggere i propri organi legislativi e amministrativi e si è sempre caratterizzato per essere ‘altro’ rispetto ai partiti tradizionali, rifiutando accordi e compromessi, candidature in cambio di voti, portando avanti con coerenza il programma elettorale per il quale gli elettori lo hanno votato.
Il Movimento 5 Stelle ha sempre invocato l’abolizione di siffatte Province, sia nei propositi che nei fatti, non presentando alcuna
candidatura alle elezioni provinciali e proponendo l’abolizione di tali enti con una legge costituzionale boicottata da tutti i partiti.

Per tale motivo, anche noi portavoce comunali del M5S di Senigallia, unitamente a tutti i portavoce comunali, coerentemente
a quanto il M5S ha sempre sostenuto, non parteciperemo in alcun modo, né con la sottoscrizione di liste fittizie né alle successive​
votazioni, a queste elezioni, che consideriamo una ennesima presa in giro dei cittadini.

dalle portavoce comunali M5S Senigallia
Stefania Martinangeli ed Elisabetta Palma

Commenti
Ci sono 3 commenti
BlackCat
BlackCat 2019-02-01 09:21:52
Ma veramente il M5S da quando è andato al governo ha iniziato a lottizzare le cariche pubbliche e amministrative come i precedenti partiti, basta vedere cosa è successo in RAI... Da "fuori i partiti dalla RAI" a "adesso ci mettiamo i nostri alla RAI". Che delusione!
caterpillar
caterpillar 2019-02-01 11:36:45
Certo che hanno una bella faccia tosta a parlare ancora di "volere del popolo" quando al governo stanno facendo gli affari propri e di quello che si fa chiamare Capit-Ano...
octagon 2019-02-02 07:10:32
Ancora qualcuno non si è svegliato! Pensate veramente quello che avete scritto? L'avete letto l'articolo? Vi hanno messo il dito nel sedere per trentanni ed ancora non ve ne siete accorti! La forza dell'abitudine... A parte che avrei separato le carriere (come in RAI oltretutto), se vieni eletto non puoi ricoprire altra carica istituzionale, poi fanno tutto da soli tra di loro come fossero una setta, e questo la dice lunga sulla parola democrazia.
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