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“Cardiologia di Senigallia è la più grande di tutta la Asur Marche ma ha solo 8 medici”

"Quali le logiche che hanno impedito ai nostri rappresentanti di prendere posizione?"

Festa del Cuntadin 2018 - 17/18/19/20 maggio - Montignano di Senigallia
Il Comitato Cittadino a difesa dell'Ospedale

Dopo aver definito un Reparto Sanitario nel precedente comunicato, ora andiamo a definire la Cardiologia di Senigallia, come numero di cardiologi e di prestazione sanitarie per far meglio comprendere ai cittadini.

Il nostro reparto, che è il più grande di Cardiologia di tutta la Asur Marche, ha 26 posti letto ma solo 8 medici! Questo perché le assunzioni dei medici vengono decise per scelte politiche e perché i medici in generale e gli specialisti in particolare in Italia scarseggiano…

Ma… c’è un ma. Le assunzioni per cardiologi all’ospedale di Jesi e a quello di Fabriano si continuano a fare,tanto che Jesi, pur avendo solo 18 posti letto, ha uno o due cardiologi più di noi e Fabriano, sempre con soli 12 posti letto, ha lo stesso numero di cardiologi di Senigallia che invece ha 26 posti letto, più del doppio.

Presidente Ceriscioli, quale algoritmo ha utilizzato per assegnare in modo così iniquo le risorse cardiologiche nell’Area Vasta n.2?
Se passiamo poi a guardare il numero delle prestazioni sanitarie effettuate l’anomalia risalta anche maggiormente. Il Ministero della Sanità stabilisce gli standard necessari per assegnare alla Cardiologia la relativa Utic e questi standard sono un bacino d’utenza tra 150.000/300.000 abitanti e almeno 100 casi all’anno di infarti acuti del miocardio.

Fermo restando che il bacino d’utenza, che comprende anche il milione di turisti all’anno che ha Senigallia, non è oggetto di discussione, andiamo a guardare le prestazioni sanitarie dei tre Ospedali nell’anno 2017.

Dai dati rilevati risulta che a Jesi il numero degli infarti arriva a 100, appena la soglia stabilità dal ministero della sanità, mentre Fabriano arriva a meno della metà, n.42 infarti l’anno!!!
L’Ospedale di Senigallia invece, su un totale di n.387 ricoveri di Cardiopatici acuti, ha gestito n.127 infarti, quindi molto al di sopra della soglia stabilita dal Ministero.

Pertanto facciamo due semplici considerazioni:
-la prima: solo l’Ospedale di Senigallia, e non Jesi e Fabriano, soddisfa la soglia prevista dal Decreto Ministeriale Sanitario n.70/2015 per avere una Cardiologia Utic;
-la seconda: guardando i dati del 2017 l’ospedale di Senigallia, pur con un numero inferiore di cardiologi e un alto numero di posti letto rispetto a Jesi e Fabriano, effettua un numero maggiore di prestazioni.

La riflessione pertanto sorge spontanea: i nostri cardiologi non sono da sottostimare, ma da tenere in considerazione per l’alta professionalità dimostrata, restituendo loro e alla città il Reparto di Terapia Intensiva.
Il comitato non intende fare una guerra di campanile, ma ascoltando e ricevendo tante lamentele dai cittadini in merito ai servizi erogati dal nostro Ospedale che lasciano molto a desiderare,per usare un eufemismo, resta in attesa di un confronto per porre delle domande ai politici che ci dovrebbero rappresentare.

Nel frattempo prende la palla il guascone, sempre fiero, Cyranò, personaggio scontroso e poco incline al compromesso, che invece fa due domande dirette:

-al consigliere Volpini, sostenitore sembrerebbe della chiusura dell’ Utic di Senigallia: per quale motivo non si impegna a far sì che chiudano anche le Utic di Jesi e Fabriano che sono le uniche Utic delle Marche che non rispettano i parametri ministeriali (DM/70)?…tanto, come sembrerebbe continui a sostenere, le Utic di I° livello non servono! Meglio la dieta mediterranea!

-al Sindaco Mangialardi: nel caso della chiusura dell’utic, erano presenti tutti i criteri per prenotare un ricorso al TAR perché la nostra Utic è l’unica delle tre (Senigallia, Jesi e Fabriano) che rispetta i criteri del decreto ministeriale 70 del 2015. Perché in questi casi (riferito all’Utic), essendo la autorità garante della salute dei cittadini, non ha fatto ricorso al TAR? Caro sindaco perché non ha difeso il diritto alla salute dei suoi cittadini presentando al momento opportuno il ricorso al TAR regionale?

Quali le logiche che hanno impedito ai nostri rappresentanti di prendere posizione? Logiche di indirizzo Regionale come l’algoritmo di Ceriscioli o quelle partitiche? La sanità pubblica non ha colore ma è un diritto di tutti e noi non ci arrendiamo.

#FacciamociSentire
da Comitato Cittadino a difesa Ospedale Senigallia

Commenti
Ci sono 3 commenti
Glauco G. 2018-05-15 11:09:47
Ospedale “Carlo Urbani“ costato 70 milioni. In un articolo su internet (purtroppo ho copiato l’articolo ma non il link) il giornalista scriveva (articolo datato e non ricordo la data) : JESI – Pronto soccorso e reparti sotto organico, mancanza di guardie notturne, personale medico con troppe ore di lavoro extra accumulate e ferie da recuperare: è questa la situazione in cui verte l’ospedale “modello” di Jesi, il più all’avanguardia e tecnologico della zona ma che però presenta gravi criticità di personale medico. Al Pronto Soccorso si lavora in 8 invece che in 12, Chirurgia, Radiodiagnostica e Analisi sono sprovviste di guardia notturna, il personale medico è “polverizzato” tra un presidio e l’altro, con unità trasferite all’improvviso a coprire laddove è maggiore l’urgenza e carichi di lavoro maggiori per quelle che restano. Qualche dirigente medico è arrivato ad accumulare anche 500 di lavoro extra e oltre 60 giorni di ferie ancora da usufruire, contro ogni norma prevista dal CCNL e le linee guida regionali. A denunciare questa situazione è il CIMO, il sindacato dei medici, che ha deciso di inviare un esposto alla Procura della Repubblica e al Prefetto di Ancona, nonché al presidente e assessore alla Sanità Luca Ceriscioli, Dirigenti Asur, Ordine dei Medici, presidenza nazionale del CIMO e compagnie assicurative. “Negli ospedali di Jesi, Senigallia, Osimo e Fabriano non è stato attivato dalla Direzione sanitaria nessun servizio di Guardia notturna Chirugica nel Dip. Chirurgico, violando la normativa regionale che rende obbligatorio il servizio nella fascia oraria che va dalle ore 20.00 alle 8.00 – spiega il segretario regionale CIMO Marche Dr. Luciano Moretti, leggendo l’esposto – I pazienti ricoverati in Chirurgia pertanto non dispongono attualmente di nemmeno un medico chirurgo durante la notte”. Nell’esposto, inoltre è indicato che in difformità da quanto previsto dalle Linee Guida Regionali: “si è istituito presso l’ospedale di Jesi, Senigallia, Osimo e Fabriano una guardia notturna del Dipartimento Medico a carico di uno o due medici dell’Ambulatori del Pronto Soccorso invece che impiegare all’occorrenza un medico dedicato della Medicina d’Urgenza”. E questo va a peggiore la già difficile situazione del Pronto Soccorso: “Non vengono effettuate nei tempi corretti le procedure consensuali e le sostituzioni dei medici andati in pensione o trasferiti del Pronto Soccorso degli ospedali di Jesi, Senigallia, Osimo e Fabriano – si apprende dal documento – Per cui per carenza di organico, violando le norme sulla mobilità, vengono trasferiti in mobilità due medici del Pronto Soccorso di Senigallia a Jesi – uno con contratto a tempo determinato e l’altro a progetto – caricando di lavoro coloro che restano”. A denunciare la situazione jesina è anche il reumatologo jesino Ferdinando Silveri, responsabile Cimo di Jesi: «Ci sono gravi carenze di organico in alcuni reparti che, a pioggia, ricadono poi su altri mandando in tilt tutto il sistema. Il personale è costretto a non effettuare ferie e riposi”. Preoccupa il reparto di Pneumologia che sta scomparendo, con la conversione di 10 posti letti per acuti a post acuti e la presenza di solo due unità mediche rimaste su cinque e per giunta senza un direttore: “A Pediatria, recentemente una nuova assunzione aveva permesso al personale di tirare un po’ il fiato ma, dopo soli 11 giorni dal suo arrivo, la nuova unità medica è stata trasferita a Fabriano – spiega Silveri – Siamo arrivati al punto che nessuno può ammalarsi o mette in difficoltà tutto il sistema. Si cerca di tirare avanti, anche in queste condizioni, perché crediamo nella professione”. Tuttavia i rischi sono dietro l’angolo: “Queste situazioni non solo determinano una grave elusione delle norme del CCNL e delle Linee Guida Regionali – denuncia Moretti – ma espone a gravi rischi la cittadinanza e a pesanti responsabilità di natura penare, civile e assicurativa i medici e, se sottoposti a richiesta di risarcimento, comportano un dispendio di risorse economiche in caso di contenzioso e di condanna dell’Asur, con ulteriori danni erariali. Dato che tali procedure non sono a norma, la Cimo chiede alle istituzioni politiche e amministrative di valutare questa situazione che, a lungo andare, può esporre a rischi la popolazione, nell’ottica di prevenire danni prima ancora che si verifichino”. Ora la mia considerazione personale....Sicuri che il nuovo ospedale di Jesi non influenzi le decisioni di Senigallia? Come detto, l’articolo è datato e non so se le criticità emerse nell’articolo sianoa cnora ttive oppure risolte (magari con altro personale di Senigallia trasferito a Jesi...come dichiarato nell’articolo..con trasferimenti da altre città o nuove assunzioni).
Franco Giannini
Franco Giannini 2018-05-15 14:44:32
questo dovrebbe essere il link : https://www.leggopassword.it/gravi-criticita-di-personale-medico-al-carlo-urbani-reparti-a-rischio-chiusura/ Data : 22 Novembre 2016
Mentre a Jesi la politica opera CONCRETAMENTE nell'interesse della cittadinanza, almeno a livello Sanità, a Senigallia i nostri "ciarlatani politicanti" , organizzano alla Rotonda, prendendoci anche per i fondelli, INCONTRI SALOTTIERI dove importanti medici spiegano ai senigagliesi (come se non ne fossero già a conoscenza) i rischi delle malattie cardiache, i tempi ed i metodi per limitarne i rischi... senigagliesi che oramai avendo perduto ogni speranza sull'ancora di salvezza che potevano avere con l' UTIC, serrano in mano (almeno chi ci crede) la Corona del Rosario. Qui a Senigallia infatti, viste le condizioni in cui si trova l'Ospedale e le sue attrezzature, solo con un miracolo te salvi.
Glauco G. 2018-05-16 10:31:31
Si, proprio quello. Grazie Franco
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