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Spassosi Elio e le Storie Tese, in “sala prove” a Senigallia – FOTO

Il concerto alla Fenice diviene uno show in bilico tra Sanremo, il Concertone del 1° Maggio e i "classici"

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Concerto di Elio e le Storie Tese a Senigallia - Foto di Libero Api

Pubblico delle grandi occasioni alla Fenice di Senigallia per l’ennesimo concerto di artisti reduci dal Festival di Sanremo 2013. Domenica 28 aprile era la volta di Elio e le Storie Tese: una band che in teoria non avrebbe bisogno di Sanremo per avere notorietà… ma che come abbiamo visto, scalpita ancora tra gli “emergenti da 30 anni”!

Se l’avvio al concerto lo dà la canzone-icona “Super Giovane”, gli Elii si calano subito in un clima sanremese, con Mangoni a fare da presentatore, direttore d’orchestra e ospite straniero, e con i musicisti a intonare “Dannati forever” e “La canzone mononota”, il brano giunto secondo al Festival 2013.

Ma dai fasti della ribalta nazional-popolare, si torna alla dimensione “undeground” della sala prove: quella in cui Elio ci racconta di trovarsi a suonare i nuovi pezzi insieme agli altri musicisti, tra cui spicca l’assenza di Rocco Tanica, che, a quanto afferma Elio, vaga in autostrada tra l’area di servizio Foglia Est, il casello di Grottammare e quello di Chieti, senza riuscire ad arrivare a Senigallia.

Concerto di Elio e le Storie Tese - Elio e Mangoni - Foto di Libero ApiUna sala prove, quella ambientata sul palco della Fenice, in cui la band fa collette per pagare l’affitto, cerca nuovi giri di basso e batteria con Faso e Christian Meyer, suona alcuni brani che finiranno nel prossimo album, quello di un gruppo “emergente da 30 anni”, come si autodefiniscono gli Elii, che poi dedicano anche un nuovo brano agli storici Area“emergenti da 45!”, e che diventano poi davvero spassosi quando fanno ascoltare il nuovo pezzo sul Concertone del Primo Maggio in Piazza San Giovanni a Roma, dove saranno protagonisti.

Poi la strada prende la via “facile”, quella delle canzoni che “hanno scassato le balle, ma funzionano sempre”. Parte una vera e propria compilation di successi: “Servi della gleba”, “John Holmes”, “T.V.U.M.D.B.”, “Rock’n’roll”, “Shpalman”, “Parco Sempione”… e ancora nei bis il tormentone “Bunga Bunga” sulle note di “Waka Waka”, “Born to be Abramo”, fino all’immancabile chiusura con “Tapparella”.

Tutti pezzi suonati da un gruppo che, prima di tutto, è composto da musicisti eccellenti, tra cui non omettiamo certo di citare le altre colonne: Cesareo alla chitarra e Jantoman alle tastiere. Un concerto così ben eseguito, che poteva essere in playback (… anzi che ERA in playback, come lo stesso Elio confessa verso la fine!). Al gruppo si affianca la bravissima Paola Folli (sembrava di sentire la voce di Giorgia su T.V.U.M.D.B.), e il gruppo lo sovrasta un Mangoni in formissima, dalla tutina attillata di Super Giovane, alla mise da peperone in  T.V.U.M.D.B., dall’Elvis, vittima sacrificale del rock’n’roll, alle coreografie dentro e fuori la gabbia al centro del palco, fino all’imbarazzante abbigliamento da “inventore del burlesque maschile”, non può essere che lui l’immagine che difficilmente (molto difficilmente!) dimenticheremo ripensando a questo divertente concerto.

Concerto di Elio e le Storie Tese - Elio e Mangoni-Elvis - Foto di Libero ApiConcerto di Elio e le Storie Tese a Senigallia - Foto di Libero ApiConcerto di Elio e le Storie Tese - Paola Folli - Foto di Libero Api

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