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Italia Nostra Senigallia: “Quale futuro per l’oasi di San Gaudenzio?”

L'associazione: "un'area faunistica protetta che sarebbe colpevole abbandonare a se stessa"

Oasi protetta di San Gaudenzio

Nel 2005 la provincia di Ancona, grazie anche all’impegno dell’assessore Luciano Montesi e del “Gruppo Società e Ambiente”, istituiva l’oasi faunistica protetta di S. Gaudenzio sull’area dell’antica cava dell’Italcementi, dove dopo l’abbandono dell’attività estrattiva era iniziato un processo di rinaturalizzazione spontanea, che aveva portato alla formazione di un ambiente ricco di animali e vegetazione con specie faunistiche anche rare.

L’area inoltre riveste un forte interesse paleontologico per la presenza di fossili risalenti a qualche milione di anni fa e venuti alla luce proprio grazie all’attività estrattiva fin dal ‘700.

L’istituzione dell’oasi sembrava l’inizio di un processo virtuoso che avrebbe portato alla sua graduale apertura ai cittadini, alla sua valorizzazione e di conseguenza  in una fase successiva anche alla sua gestione pubblica. In questa prospettiva la Provincia firmava una convenzione con il Gruppo Società e Ambiente, il quale elaborava un progetto che prevedeva opere di manutenzione ordinaria e di salvaguardia dell’ambiente, come la cura dei sentieri, la pulizia dei due laghetti, la cartellonistica e il lavoro di monitoraggio faunistico affidato alla cooperativa naturalistica “Diatomea” su finanziamento regionale.

Inizialmente era stato possibile ottenere dai proprietari anche alcuni permessi per le visite guidate e per la ricerca scientifica, ma la collaborazione è durata poco, perché la proprietà ha mostrato sempre meno interesse a rendere possibile l’attuazione della convenzione e quindi della gestione congiunta e ben presto anche i permessi per le visite guidate sono venuti meno.

Nella precedente amministrazione l’assessore Ceresoni aveva tentato un lavoro di mediazione per attivare la gestione e la fruizione dell’oasi e agevolare la collaborazione con il GSA, ma gli incontri con la proprietà non erano approdati a nulla di fatto.

L’amministrazione attuale non ha tentato nemmeno questo ed ha abbandonato il progetto, cosicché l’area resta indisponibile e preclusa anche ai ricercatori. A questo punto, visti gli interessi edificatori che gravitano sull’area, il nodo della questione è principalmente urbanistico e solo la soluzione di questo nodo può portare a soluzione anche quello della gestione ambientale. Secondo la normativa vigente (“Variante Arceviese del P.R.G.”) l’area è inedificabile, ma la proprietà resta ai privati, che non hanno mai rinunciato del tutto alla prospettiva del suo sfruttamento economico. Il comune non ha certamente le risorse per acquistarla, ma può attivare la perequazione, concedendo ad esempio alla proprietà adeguate agevolazioni e possibilità edificatorie nelle aree contermini, cosa del resto già prevista dalla normativa citata, in altre parole definendo obblighi e diritti della proprietà e ottenendo in cambio la piena disponibilità dell’area.

La situazione si trascina ormai da diversi anni, e con un disinteresse crescente della politica e dell’Amministrazione. Siamo convinti che si tratti di una opportunità di grande valenza ambientale ed economica, con riflessi importanti sulla qualità della vita e sull’economia turistica, e abbandonarla a se stessa sarebbe colpevole. Si tratta di assumersi la responsabilità del problema con convinzione, dandogli priorità innanzitutto, avviando poi con determinazione una trattativa che definisca in modo chiaro e realistico i termini della questione.

Commenti
Solo un commento
salona 2013-02-12 16:24:23
Ma dove è ubicata precisamente l'Oasi? Concordo che va fatto qualcosa non solo per l'aspetto naturalistico in se e per sè già più che sufficiente a motivare la cura e l'utilizzo di questa Oasi, ma anche perchè può essere una splendida occasione e luogo di sensibilizzazione al rispetto e all'apprezzamento della natura e degli esseri viventi non solo per gli adulti ma fin dai più piccoli con percorso appropriati. Oltre ad essere un'ottima opportunità turistica-ambientale.
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