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Omicidio Taurino a Ripe, rinviati a giudizio i tre albanesi coinvolti

Ascoltato nuovamente il responsabile Myrteza Arifaj: volevo dargli una lezione

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Colpirlo ma senza ucciderlo, dargli una lezione. Questa era la volontà del 35enne albanese Myrteza Arifaj responsabile della morte dell’imprenditore pugliese Luigi Taurino, ucciso a Passo Ripe il 20 ottobre 2011 a seguito di una ferita al collo. Fratello di Suela – la vicina 23enne di Taurino che ha più volte riferito di aver ricevuto avances e offese dalla vittima – e amico di Marku Jetmir – il 24enne complice nella spedizione punitiva finita nel sangue.

La ricostruzione della vicenda l’ha fatta lo stesso Myrteza nei mesi scorsi di fronte prima al pm Giovanna Lebboroni e poi lunedì 7 gennaio davanti al gup Francesca Zagoreo. All’inizio ci sono stati dei presunti approcci offensivi di Taurino nei confronti della vicina di casa nella frazione Borghetto dei quali Suela Arifaj avrebbe informato il fratello. In occasione di un viaggio in Italia, il 35enne – arrestato in stato di latitanza a Tirana (Albania) con un mandato di cattura internazionale – avrebbe preteso di farsi accompagnare dall’uomo per dargli una lezione.

La spedizione si sarebbe trasformata, stando alle dichiarazioni dell’arrestato difeso dall’avvocato Alessandro Scaloni, in un omicidio solo in seguito alla reazione di Taurino.

Tutti e tre rinviati a giudizio, compariranno l’11 febbraio a processo davanti alla Corte d’Assise.

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