E’ scambio di accuse tra Antonio Taurino, fratello della vittima di Ripe, e Suela Arifaj, la 23enne albanese vicina di casa di Luigi Taurino. Uno scambio di accuse sulle presunte avances con cui l’imprenditore, sgozzato verso le ore 20 di giovedì 20 ottobre in via Fornace, avrebbe importunato la donna tanto da spingerla a chiamare il fratello Myrteza Arifai (ancora ricercato) e l’amico Marku Jatmir a venire apposta dall’Albania per un raid punitivo. ’Suela mente’ è la replica.

Secondo il fratello del commerciante, non ci sarebbero assolutamente state avances ma anzi la donna, dopo alcuni screzi tra vicini, avrebbe messo in giro dei ’pettegolezzi’, raccontandoli persino alla moglie di Taurino.

Ma a quanto sostiene il marito di Suela, un imprenditore abruzzese a conoscenza delle avances ma non dei progetti di vendetta, la giovane donna si sarebbe sentita lesa nell’onore, cominciando così ad ideare il piano che, con tutta probabilità, sarebbe dovuto essere una specie di avvertimento.
Per la donna e per il suo amico l’accusa è di concorso in omicidio volontario, mentre il fratello Myrteza, 34enne latitante sembra in Albania, sarebbe stato l’esecutore materiale di uno sfregio sul volto e del profondo taglio alla gola di Taurino che ne ha causato il decesso.
Prima del taglio, le botte: la vittima di Cerignola sarebbe stata anche picchiata.

In merito, il Sindaco di Ripe Fausto Conigli ha dichiarato soddisfazione per l’esito delle indagini visto che un episodio simile non era mai capitato nel piccolo paese dell’entroterra senigalliese. Un epipsodio che aveva messo sotto shock l’intera comunità, tra incredulità e paura.
Paura che solo col tempo potrà lasciare spazio alla serenità di quello che finora era considerata – come in generale tutto il senigalliese – una zona tranquilla.

di Carlo Leone