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Anche a Senigallia sono arrivati gli sciacalli

Occhio agli "esperti" che si propongono ai familiari delle vittime della strada per i risarcimenti

Tribunale, sentenza

Forse non tutti sanno che gli avvocati stanno agli Stati Uniti come i carabinieri stanno all’Italia, nel senso che gli uni come gli altri sono i maggiori destinatari delle barzellette, seppure per motivi diversi. Negli USA le barzellette sugli avvocati si sono diffuse perché la società civile ha colto la spregiudicatezza e il cinismo di certi comportamenti da loro adottati. Ad esempio, quando avviene un disastro molti avvocati si recano sul luogo distribuendo biglietti da visita ai parenti delle vittime ancora in lacrime per la perdita del loro caro. Oppure stazionano abitualmente nei Pronto soccorso degli ospedali.

Dai noi un simile comportamento sarebbe sanzionato, in quanto il Consiglio dell’Ordine vigila sugli iscritti, punendo tutti coloro che tengono una condotta contraria al decoro della professione. Dunque, certi costumi, che pure non sono del tutto sconosciuti anche da noi, sono formalmente puniti.

Sennonché, abbiamo saputo che a Senigallia esistono alcuni soggetti che ogni mattina aprono il giornale locale per verificare se c’è stato qualche incidente mortale o comunque con gravi lesioni. Se l’esito è positivo si mettono in azione per verificare se possono arrivare alla famiglia tramite qualche conoscenza. Se non riescono a trovare nessuno contattano direttamente i familiari.

L’oggetto della conversazione è questo. Noi siamo degli specialisti dell’infortunistica; conosciamo meglio di chiunque altro, e dunque anche meglio degli avvocati, come funziona il risarcimento del danno; abbiamo collegamenti con studi di una grande città del nord; non dovete anticipare niente per le nostre competenze che ci verranno saldate direttamente dalla assicurazione.

È quello che recentemente ci è stato riferito dai familiari di una vittima della strada che, a distanza di pochi giorni dall’evento, sono stati contattati da una pseudo agenzia di infortunista per trattare il loro caso. Come gli sciacalli, dunque, sentono l’odore del sangue e si gettano sui cadaveri.

Purtroppo, ci si dimentica che le grandi conquiste in tema di risarcimento del danno si debbono in primis agli avvocati che hanno consentito con le loro battaglie di ottenere la tutela di diritti prima non riconosciuti. Senza gli avvocati saremmo ancora al “caso Gennarino”, allorquando al figlio di un manovale di nome Gennarino fu risarcito il danno da invalidità permanente futura, parametrandolo però al reddito del padre, avendo supposto il Tribunale di Milano che il figlio di un operaio, divenuto adulto, non potrà che fare l’operaio (sic!).

Dunque, questi “esperti” del risarcimento, privi di autentiche conoscenze del diritto, non solo vivente ma anche in divenire, non possono che vivere del presente, di ciò che attualmente viene liquidato, precludendo così ai danneggiati di ottenere quello di cui veramente hanno diritto.

In tempi di crisi molti si improvvisano professionisti di qualcosa di cui non conoscono che l’alfabeto, ma voi vi fareste fare un trapianto da un infermiere? Io no (con il massimo rispetto per gli infermieri).

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