Più richieste, meno insegnanti di sostegno: l’emergenza "scuola"
Il Consigliere Bucari (Pd) dopo l'incontro coi docenti referenti per l’handicap e i Dirigenti Scolastici
È la faccia più oscura e dolorosa della “scuola” quella che emerge all’inizio del nuovo anno scolastico 2010-2011. Una scuola senza fondi, realizzata dalla Riforma Gelmini-Tremonti che aggiunge all’assenza di investimenti per l’istruzione pubblica la vessazione dei diritti, soprattutto dei più deboli: gli alunni diversamente abili.
La situazione nelle Marche è emblematica: di fronte ad un aumento dell’8,13% di alunni con disabilità l’aumento degli insegnanti di sostegno è pari alla metà: il 4,4%. Se poi vogliamo scendere nei particolari e calarci nel nostro territorio il disagio e lo stato di sofferenza delle scuole e delle famiglie persiste.
È quanto è stato denunciato dai docenti referenti per l’handicap e dai Dirigenti Scolastici di alcuni Istituti Comprensivi del territorio, riunitisi giovedì 16 settembre, presso il Centro H Territoriale per l’integrazione, sito presso la scuola Marchetti Senigallia. A lungo si è parlato di dati, di ore di sostegno richieste e necessarie per l’integrazione scolastica e sociale dei ragazzi segnalati e delle ore effettive di sostegno concesse.
Nell’attesa di formulare un quadro specifico dell’esistente, unico dato emerso e comune a tutte le scuole presenti di ogni ordine e grado, è stata la mancata copertura del fabbisogno di sostegno richiesto.
Tutto ciò nell’ottica dei “tagli” imposti alla scuola sulla base del decreto del 4 Agosto 2010. Tagli che hanno gettato nella disperazione Dirigenti e Docenti, lasciati soli a districare situazioni spesso esplosive. Accade all’Istituto Panzini che ci siano 4 alunni disabili nella stessa classe (attuali prime), che in altre scuole per coprire le situazioni più gravi si sia dovuto ricorrere ad un puzzle di insegnanti di sostegno per lo stesso alunno…
Accade sempre più spesso che le famiglie facciano ricorso ai Tribunali Amministrativi per vedere ripristinare le ore di lezione legittime ed i giusti sostegni necessari per garantire ai propri figli il diritto allo studio costituzionalmente tutelato.
Accade tutto questo nonostante le solenni dichiarazioni di Marzo del Ministro Gelmini “nessuna classe che accoglie alunni disabili sarà costituita da più di 20 alunni e non sarà diminuito il numero degli insegnanti di sostegno”. I tagli alla scuola pubblica sono ormai sotto gli occhi di tutti, così come tutti sanno che l’istruzione e la sanità sono gli indicatori per valutare le politiche di uno Stato democratico.
I dati parlano chiaro: l’Italia è agli ultimi posti tra i paesi dell’Unione Europea nella spesa pubblica totale destinata all’istruzione, tanto che il sistema scolastico italiano sta chiedendo sempre più spesso alle famiglie di compartecipare alle spese per garantire il diritto allo studio ai proprio figli.
Per questo in qualità di docente e di Consigliere Comunale mi associo alla mozione presentata dai Consiglieri di Vivi Senigallia (inserita nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale) per denunciare le difficoltà in cui versano gli istituti scolastici e rivolgere un appello alle Istituzioni Locali, Provinciali e Regionali affinché pongano al centro dei loro programmi la Scuola Pubblica, un bene per tutti i cittadini di questo Paese, un bene che rischia di essere smantellato e destrutturato da scelte miopi del Governo.
da Simonetta Bucari,
Consigliere Comunale PD
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