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Il messaggio di fine anno del Sindaco di Senigallia

Testo completo del discorso di Luana Angeloni alla città

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Saluto di fine 2009 del Sindaco di SenigalliaPubblichiamo il testo integrale del discorso di fine anno 2009, tenuto dal Sindaco di Senigallia Luana Angeloni in una Sala del Consiglio Comunale gremita dai rappresentanti delle istituzioni, degli enti, delle associazioni e di tutte le componenti cittadine. Un discorso che è un resoconto di 5 anni di mandato ed un abbraccio ideale del Sindaco alla città che ha amministrato.

Buongiorno a tutti voi, benvenuti a questo tradizionale appuntamento per scambiarci gli auguri di buon anno. Saluto i rappresentanti delle varie realtà cittadine e vi ringrazio per essere qui.

Quest’anno, oltre ad essere l’ultimo del mandato di questa amministrazione comunale, è anche il mio ultimo augurio da Sindaco e quindi l’appuntamento di stamattina assume almeno per me un significato un po’ speciale.

Non voglio annoiarvi con approfondite analisi politiche né tantomeno con l’elenco della spesa delle opere realizzate durante il mandato. Non credo sia questa la sede giusta. Tra l’altro mancano ancora tre mesi alla fine di questo mandato e, come è facile immaginare, saranno mesi di lavoro molto intenso.

Mi limiterò solo a qualche spunto di riflessione.

Gli scorsi anni per tentare di rappresentare in qualche modo la nostra esperienza amministrativa, avevamo utilizzato la metafora del viaggio, l’idea di un cammino continuo verso la Senigallia del futuro.

E allora, per rimanere a quella immagine, possiamo dire che questo viaggio per quanto ci riguarda sta giungendo al termine. E’ stato un percorso che abbiamo portato avanti in questi anni con pazienza e con tenacia, superando anche momenti difficili e passaggi angusti, cercando di non smarrire mai la rotta che intendevamo seguire ed il progetto di città che avevamo in mente. E qual è stata la direzione di marcia che abbiamo seguito durante il nostro mandato, quali sono state le priorità che abbiamo dato alla nostra azione amministrativa?

Nella frase di Hanna Arendt che abbiamo scelto per gli auguri di Natale, abbiamo provato ad esprimere qualcuno di quei valori ai quali ci siamo ispirati. Ci piaceva l’immagine della luce che alcuni uomini e alcune donne riescono ad accendere con la loro vita e con il loro lavoro, illuminando anche la più oscura delle notti.

Queste figure preziose, che non fanno clamore né notizia, rappresentano la vera ricchezza di una comunità, che badate non è soltanto  legata al livello di reddito o alle oscillazioni del P.I.L. ma deriva anche e soprattutto dalla qualità delle relazioni umane che nascono e si sviluppano nella comunità locale.

Ci sono piaciute queste figure di donne e di uomini. Ci sembrano capaci di rappresentare quella sensibilità sociale e culturale che anima tanta parte della comunità senigalliese, di delineare i tratti di tante persone del nostro tessuto locale, del mondo del volontariato e dell’associazionismo.

E’ insieme a loro che abbiamo continuato ad investire in questi anni nel sociale, anche se i trasferimenti da parte dello stato diminuivano sempre di più e molti ci suggerivano come non fosse più compatibile con il nostro bilancio una simile estensione dei servizi sociali. E invece noi non abbiamo mai voluto arretrare in questo settore, anzi abbiamo ulteriormente rilanciato con nuovi servizi e nuovi interventi. Così abbiamo fatto per gli anziani combattendone la solitudine e l’emarginazione e favorendone la socializzazione; lo abbiamo fatto per coloro che vivono situazioni di disagio fisico e psichico, per le famiglie che si trovano ad affrontare gli effetti della grave crisi economica che attraversa il paese. Lo abbiamo fatto attraverso l’estensione dei servizi,  lo abbiamo fatto favorendo l’accesso al bene casa da parte di una crescente platea di cittadini, perfezionando procedure e ottenendo finanziamenti per edificare circa 300 alloggi di edilizia sovvenzionata ed agevolata.

Per aiutare le persone che hanno perso il lavoro per effetto della crisi abbiamo finanziato uno strumento innovativo come le borse lavoro, con tirocini formativi della durata di 6 mesi nei settori dell’assistenza a persone anziane e della cura della città. Un fondo non legato quindi all’erogazione di contributi assistenzialistici, ma articolato in percorsi pensati per facilitare il reinserimento nel mercato del lavoro.

Abbiamo investito nel sociale, senza se e senza ma, perché riteniamo che l’attenzione alle fasce più deboli sia una delle ragioni di fondo del nostro impegno politico ed amministrativo.

Così  come doveroso ci è sembrato operare concretamente per l’integrazione piena dei cittadini residenti stranieri, chiedendo loro sempre naturalmente il rispetto delle regole e del principio di legalità ma favorendo il pieno inserimento nella nostra comunità di quelle tante persone oneste che sono arrivate da noi da paesi lontani spinte dal dramma della povertà. Non possiamo né dobbiamo mai considerarli cittadini di serie B, cedendo ai pregiudizi di coloro che non vogliono accettare l’idea che la nostra società è e sarà sempre di più in futuro una società multiculturale e multietnica.

Fin qui abbiamo parlato del sociale. Naturalmente, anche altre materie sono state in cima alla nostra agenda politica durante questo mandato. Penso ad esempio alla cultura.

Senigallia è una città nella quale si respira cultura. Sia come radici storiche e testimonianze artistiche che come proposte e proiezioni in chiave futura.

Una città  nella quale ci sono tantissime persone che con passione e competenza portano avanti un percorso culturale nei diversi ambiti e settori.

E’ insieme a loro che abbiamo lavorato per qualificare sempre di più i servizi culturali, per promuovere progetti sempre più originali ed attraenti. E così abbiamo fatto del circuito museale di Senigallia uno dei nostri fiori all’occhiello, con un numero sempre crescente di visitatori. I nostri musei, quello d’Arte Moderna e dell’Informazione, il Museo Archeologico e il Museo di Storia della Mezzadria Sergio Anselmi, sono sempre più spesso promotori di iniziative culturali ed espositive di grande qualità. Di questo ringrazio in particolare i Direttori dei Musei, Il professor Bugatti e la Professoressa Antonietti. Siamo riusciti a costruire intorno alla grande figura di Mario Giacomelli il progetto Senigallia città della fotografia, un percorso di valorizzazione che fa della nostra città un vivaio ed un laboratorio della grande fotografia italiana. Siamo riusciti a qualificare e caratterizzare sempre di più il Teatro La Fenice che è diventato un punto di riferimento non solo per il pubblico della nostra città ma più in generale per quello marchigiano. E siamo riusciti a fare della Rotonda, straordinario monumento e uno dei simboli del turismo delle Marche restituito alla città al termine dei lavori di riqualificazione, uno spazio fertile per le arti visive, per la musica, per la letteratura, per la cultura nella più ampia delle sue accezioni compresa quella delle eccellenze enogastronomiche con i due grandi chef senigalliesi Cedroni e Uliassi.

Un panorama culturale quello della nostra città arricchito dal contributo di un dinamico e vitale universo femminile, con il quale in questi anni l’Amministrazione Comunale ha mantenuto una proficua relazione, grazie alle iniziative dell’assessorato alle pari opportunità e grazie al prezioso contributo del Consiglio delle Donne presieduto da Rossana Berardi, organo di partecipazione comunale al quale sono iscritte circa 200 donne residenti in città e che organizza iniziative in ambito sociale e culturale.

Ma forse, a ben guardare, l’elemento culturale più importante è quel vincolo di appartenenza che ancora lega la nostra comunità. Qualche anno fa ricordo che abbiamo scelto un testo un po’ inusuale per augurare buone feste  ai cittadini di Senigallia. Abbiamo scelto l’articolo 3 della Costituzione, quello che afferma la pari dignità di tutti i cittadini e la loro uguaglianza sostanziale di fronte alla legge.

Lo abbiamo fatto perché siamo convinti che la Carta Costituzionale sia il simbolo  quei valori di coesione ed integrazione sociale che presiedono all’attività delle Istituzioni, che esprima cioè l’idea che una comunità locale, per essere veramente tale, ha bisogno di ogni sua singola parte, di ogni sua componente

E quando parliamo di Istituzioni, mi piace ricordare il grande onore che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ci ha fatto venendo a Senigallia per visitare la Rotonda nel marzo del 2008. Ho ancora negli occhi e nel cuore l’immagine di questa straordinaria figura , un vero uomo delle Istituzioni dal grande spessore umano e civile, mentre visita emozionato la nostra Rotonda attorniato da tantissimi giovani. E’ uno dei ricordi più belli del mio periodo da Sindaco.

Accennavo prima all’importante compito che spetta alle Istituzioni :lavorare per rendere la propria comunità territoriale sempre più unita e coesa. Ma c’è un’altra funzione fondamentale che coloro che sono chiamati a responsabilità di governo devono cercare di assolvere: guardare al futuro.

In questi giorni mi è tornata alla mente una frase  di Robert Kennedy che avevamo utilizzato per gli auguri di qualche anno fa. Dice così: "C’è chi guarda le cose come sono e si chiede perché. Io guardo le cose che non sono ancora e mi chiedo:perché no?”.

Difficile trovare parole che esprimano con la stessa efficacia il senso più profondo e compiuto della politica; quella vera, quella alta, capace di leggere le grandi trasformazioni in atto nella società per elaborare proposte innovative ed adeguate ai nuovi bisogni.

Una politica ed un’amministrazione quindi non tanto per gestire il presente quanto piuttosto per costruire il futuro.

Una politica che si nutre anche di utopia, perché come ha scritto Edoardo Galeano, “l’utopia a questo serve, a camminare”.

Ebbene non possiamo dire di essere sempre riusciti in questi anni a sviluppare questa concezione della politica. Peccheremmo di presunzione. 
Ma una cosa posso dirla con certezza: di fronte alle grandi opzioni, quando dinnanzi a noi si è posta l’esigenza di scegliere , noi abbiamo scelto sempre la strada meno facile, quella dell’innovazione, quella non  ripiegata sul presente ma piuttosto proiettata verso una dimensione futura.

Per qualcuno possiamo aver imboccato la strada più giusta, per qualcun altro magari quella meno opportuna, ma è innegabile che  abbiamo scelto prendendo come riferimento l’orizzonte più lungo, quello che coincide con il futuro dei nostri figli.

Così abbiamo fatto in materia di viabilità, quando tutti ci dicevano che era impossibile riuscire a realizzare una complanare per rendere più  fluido e scorrevole il traffico cittadino, quando molti ci ricordavano che il bilancio del Comune non avrebbe mai potuto prevedere fondi sufficienti. Non ci siamo rassegnati all’idea di una situazione di immobilismo che non ci piaceva ed abbiamo immaginato la città che non c’era ancora. E così, grazie alla determinazione del Comune, alla volontà manifestata dal Consiglio, alla collaborazione con Società autostrade e all’intesa con Provincia e Regione, i lavori di realizzazione delle bretelle di collegamento al casello autostradale sono già iniziati contestualmente alla terza corsia dell’autostrada e si concluderanno nel 2013, consegnando ai senigalliesi una città con meno traffico e minor inquinamento.

Così  per la zona ex Sacelit Italcementi, ormai entrata nello scenario urbano come un tratto immodificabile, un ‘area di circa 5 ettari, simbolo di lavoro ma anche di sofferenza, che sembrava condannata ad un degrado irreversibile e ad una perenne estraneità al resto della città. Non ci siamo rassegnati a questo dato di fatto , nella consapevolezza che quell’area rappresentava per la città un’occasione forse irripetibile. E così, dopo il piano d’area approvato dal Consiglio Comunale che ha sancito una prevalente destinazione pubblica della zona e una dotazione di infrastrutture di collegamento fondamentali, il piano di lottizzazione recentemente approvato, sulla base del progetto di un architetto come Paolo Portoghesi, propone un complesso edilizio vivo tutto l’anno con un mix di funzioni, turistica, residenziale e commerciale, con una piazza della città contemporanea aperta verso il mare, un albergo a 5 stelle, un centro congressi, un museo e un parco urbano. Tutto questo lo abbiamo fatto precedere da un complesso processo di bonifica dell’intera zona dalla presenza di amianto, a tutela della salute pubblica e dell’ambiente.

Lo stesso abbiamo fatto per le opere pubbliche, non limitandoci  a interventi ordinari e di routine. Durante questi anni l’aspetto di Senigallia è profondamente cambiato e migliorato, grazie ai numerosissimi lavori eseguiti dall’Amministrazione Comunale. Una città bella, per la quale abbiamo curato con la stessa attenzione le grandi opere e quei piccoli interventi che determinano la qualità della vita in una comunità locale. Una riqualificazione che ha visto protagoniste le frazioni ( alle quali sono andati circa il 36% del totale degli investimenti complessivi per opere pubbliche)  che rappresentano una risorsa preziosa per Senigallia, ed il centro storico che, grazie ai lavori di recupero eseguiti, è diventato un lungo corso che si estende dalla Chiesa del Portone a Porta Lambertina. In questo mandato sono stati spesi circa 13.300.000 euro per le strade, 8.256.000 euro per gli edifici pubblici, 2.400.000 per spazi ricreativi. Una riqualificazione che ha permesso di restituire alla città veri e propri pezzi della propria identità, la Rotonda alla quale ho accennato prima e poche settimane fa il nuovo porto di mare, per il quale in questi anni c’è stato un investimento complessivo di oltre 8 milioni di euro, che permetterà il rilancio delle tre funzioni storicamente presenti nell’area: la pesca, il turismo da diporto e la cantieristica.

Questa spinta verso il cambiamento alimentata da una visione proiettata verso la città del futuro risulta chiara anche per quanto riguarda le scelte ambientali. Non ci siamo accontentati di una realtà caratterizzata da una città sempre più invasa dalle auto, nella quale il trasporto pubblico era molto sottoutilizzato ( basti pensare che il chilometraggio finanziato dalla Regione Marche a Senigallia era calibrato su un Comune di 7.000 abitanti) e dove la raccolta differenziata non riusciva a decollare. Così abbiamo realizzato nel territorio una rete di piste ciclabili che favoriscono una mobilità sostenibile e alternativa all’utilizzo della auto, nel 2008 abbiamo iniziato il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta ed abbiamo iniziato un processo di riorganizzazione del trasporto pubblico con nuove linee, nuovi servizi di collegamento con frazioni e quartieri, agevolazioni tariffarie. I risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti: una città sempre più a misura di pedoni e di bici, una percentuale di raccolta differenziata che è passata dal 19% ad oltre il 57%, un aumento dei biglietti del trasporto pubblico del 36% e degli abbonamenti del 132%.

Ed ancora, è alla Senigallia che non c’era ancora che abbiamo pensato quando dieci anni fa abbiamo scelto la strategia generale da seguire in materia di turismo. Anche in quell’occasione non ci siamo accontentati della soluzione più facile, vale a dire quella di limitarci alla tradizionale formula sole-mare, di rinchiuderci in una sorta di rendita di posizione priva di stimoli nuovi e di spunti innovativi indispensabili in un mercato sempre più globale ed esigente. No, non ci siamo accontentati. Troppe e troppo evidenti erano le potenzialità di Senigallia; dai beni culturali e artistici alle eccellenze enogastronomiche, dalle grandi figure culturali come quella di Mario Giacomelli alle bellezze ambientali, dalla suggestione dei borghi e dell’entroterra fino alle possibilità offerte dagli impianti sportivi.. Troppo forti erano questi elementi di attrattiva di Senigallia per non provare a farne i perni di un nuovo modello turistico plurale, composto cioè da tanti segmenti, da molte proposte diverse capaci di arricchire ed ampliare l’offerta più tradizionale.

E’ così che sono nate le nostre grandi manifestazioni come il Summer Jamboree o Caterpillar o la Notte della Rotonda; o quella eccellenza nel campo della gastronomia che ha spinto la giuria di Goteborg a scrivere, mentre assegnava una sorta di Oscar della gastronomia ai nostri Cedroni e Uliassi, che ”poche altre località europee possono vantare tanta celebrità nel campo della gastronomia come quella di Senigallia”. E’ così che è nata quella qualità ambientale che ci ha portato da ormai 13 anni a ricevere il prestigioso riconoscimento di città bandiera blu d’Europa. Ed è questo, soprattutto, che fa sì che mentre negli ultimi anni quasi tutte le località balneari italiane registrano una sensibile crisi, gli arrivi e le presenze turistiche a Senigallia continuano ad aumentare grazie anche alla qualità dell’accoglienza e alla professionalità dei nostri operatori turistici. Anche il 2009 si è chiuso con il segno più, + 3 % di arrivi e + 6,8% di presenze. Oggi Senigallia è conosciuta ed apprezzata a livello nazionale e da sola raccoglie oltre la metà delle presenze turistiche dell’intera provincia di Ancona. Una città che compare nei media nazionali con una frequenza addirittura impensabile fino a qualche anno fa.

Quando si ha in mente la città futura, la prima cosa da curare e potenziare è la scuola, è investire con convinzione sull’educazione affinché ogni giovane abbia le stesse opportunità di sviluppare fino in fondo le proprie potenzialità. Per questo abbiamo considerato in questi anni i servizi scolastici come una vera e propria priorità, instaurando un rapporto di solida collaborazione con il mondo della scuola attraverso lo strumento della Conferenza permanente Ente Locale Scuola.

La nostra città può contare su una elevata qualità della dirigenza e del personale scolastico che rappresentano una risorsa importante per Senigallia e che voglio ringraziare di cuore per l’impegno e la passione che mettono nel proprio lavoro.

Dicevo dell’importanza di valorizzare i nostri giovani. Abbiamo cercato in questi anni di mettere i ragazzi e le ragazze al centro della vita della comunità locale, stimolandone creatività e protagonismo positivo ed investendo risorse per nuovi luoghi di aggregazione giovanile: dal Centro Bubamara di Via Abbagnano, al Rola Bola di Marzocco fino a quello di Cesano di prossima realizzazione.

Abbiamo lavorato per ampliare la capacità ricettiva dei servizi per la prima infanzia, attraverso la realizzazione di nuove sedi, misure di razionalizzazione nella gestione e convenzioni con servizi di prima infanzia privati disponibili ad uniformarsi a determinati parametri di qualità. I risultati sono stati eccezionali, con l’offerta complessiva della città di Senigallia per la fascia di età fino a 3 anni che è passata dai 60 posti nel 2000 agli attuali 291 posti.

Insomma tanti passi avanti sono stati compiuti in numerosi ambiti e settori. Ma la nostra non è stata una marcia solitaria quanto piuttosto un percorso comune, perchè ciò che siamo riusciti a fare non l’abbiamo naturalmente realizzato da soli.

Infatti è  stato possibile raggiungere questi traguardi soltanto grazie all’apporto costante di tutte le varie componenti della comunità locale, delle sue formazioni sociali, forze economiche, realtà culturali, le quali ci hanno aiutato con i loro suggerimenti, le loro proposte e anche le loro critiche costruttive.

Quando si sta per giungere alla fine di un cammino è giusto ricordare i compagni di viaggio con i quali si sono condivisi momenti belli e momenti critici, ansie, speranze, gioie per i risultati conseguiti.

Penso ai rappresentanti delle altre Istituzioni, che ringrazio per l’attenzione con la quale hanno guardato alle esigenze della nostra città. Con tutte le Istituzioni siamo riusciti in questi anni ad avere un buon grado di collaborazione, attingendo, grazie alla qualità della progettazione che abbiamo messo in campo, a finanziamenti molto significativi. I dati del resto parlano chiaro: il 31% delle risorse investite dal Comune sono derivate da fonti di finanziamento extracomunali.

Penso alle forze dell’ordine, grazie alla cui opera costante e meritoria oggi Senigallia registra un buon livello di sicurezza come rivelano le statistiche sui reati commessi. E la strada che abbiamo seguito per assicurare ai cittadini quel bene primario che è la sicurezza è stata semplice: una piena collaborazione tra le forze di Polizia e la Polizia Municipale sotto il coordinamento del Prefetto.

Penso ai dipendenti Comunali, grazie al cui impegno e alla cui professionalità siamo riusciti a far fronte con un minor numero di personale in servizio alle maggiori e nuove funzioni assegnate dallo stato agli enti locali. Quella che consegniamo a chi verrà dopo di noi è una struttura amministrativa di qualità guidata da criteri di efficacia ed efficienza e valorizzata dal coordinamento dei dirigenti. Una struttura che, grazie anche ad un bilancio sano e ad una razionalità ed economicità di gestione del patrimonio comunale, è stata capace di tradurre in concrete realizzazioni i nostri obiettivi di governo.

Penso agli amministratori , ai medici e a tutti gli operatori della sanità  locale grazie ai quali, anche attraverso il potenziamento della nostra struttura ospedaliera, possiamo contare su servizi sanitari che rappresentano una delle eccellenze del nostro territorio.

Un grazie sentito mi sento di rivolgere alla Caritas Diocesana, per il lavoro prezioso che svolge in favore di coloro che si trovano in situazione di disagio e di povertà e con la quale abbiamo collaborato in modo efficace in numerosi progetti.

E’ evidente come al conseguimento di questi risultati in sintonia con il nostro programma di governo hanno concorso in modo determinante le organizzazioni sindacali, le forze politiche ed i partiti che si sono riconosciuti in questo progetto di città, rafforzandolo e qualificandolo con il proprio contributo di idee e di proposte.

Un grazie di cuore naturalmente va al Consiglio Comunale,globalmente inteso sia cioè  nella sua componente di maggioranza che in quella di minoranza . Non sono mancati naturalmente momenti di dialettica aspra, di contrapposizione come è naturale che avvenga in un sistema democratico. Lo ringrazio per non aver mai abdicato alla propria fondamentale funzione di indirizzo e di controllo. Un ringraziamento particolare va naturalmente al suo Presidente Silvano Paradisi che ha saputo sempre proporsi come una figura imparziale e super partes.

Un ringraziamento va alla stampa, che ha seguito in questi anni le nostre vicende amministrative, magari facendoci qualche volta arrabbiare ( come è fisiologico che accada) ma svolgendo sempre quel ruolo fondamentale di informazione dei cittadini che le compete in un sistema democratico.

E poi da ultimo, ma non certo per ultimo, la mia squadra di giunta che siede al mio fianco. Gli assessori presenti, ma anche quelli che hanno fatto un pezzo di cammino o quelli che non sono più tra noi come la compianta amica Nilde Cerri. Grazie ai miei assessori: grazie a Patrizia, a Velia, grazie a Maurizio, a Simone, a Michelangelo, a Fabrizio a Gennaro. Quella che abbiamo vissuto insieme in questi anni non è stata soltanto un’importante esperienza politica ed amministrativa ma è diventata anche una storia di amicizia e di condivisione di un’idea di città e di alcuni valori forti. Li voglio ringraziare per la passione civile e l’impegno grande che hanno messo nel loro lavoro quotidiano a contatto con i problemi dei cittadini.

Ora che, con l’avvicinarsi della scadenza del mandato amministrativo, quel cammino per noi sta volgendo al termine ci appare ancor più chiara una cosa: che il viaggio verso la Senigallia del futuro non è mai concluso una volta per tutte; che c’è sempre un nuovo capitolo da scrivere, un sogno da inseguire, un equilibrio più avanzato da raggiungere.

E che l’unico modo che rimane per coloro che credono in una città sempre più accogliente, solidale, una città bella e rispettosa dell’ambiente è proseguire insieme il cammino, con quella passione e quei valori che animano la nostra gente.

Quanto a me, come dicevo all’inizio questi sono i miei ultimi auguri da Sindaco. Sono stata onorata di essere Sindaco di questa città e lo sarò sino all’ultimo istante del mio mandato. E’ stata una stagione della mia vita intensissima, densa di passioni, di tensioni, con qualche inevitabile rimpianto ma con tanti ricordi bellissimi che porterò per sempre dentro di me. Non si può per dieci anni svolgere un incarico così totalizzante come quello di Sindaco se non si ama intensamente la città che si è chiamati ad amministrare.

Ecco io ho amato molto e amo Senigallia ed i suoi abitanti e credo oggi che questo sentimento sia in qualche modo ricambiato, o almeno mi piace pensare così.

Come dicevo, è stato davvero bello vivere questa esperienza.

Spesso durante questo mandato abbiamo dovuto trovare un nuovo nome a luoghi storici della città che restituivamo alla popolazione con un aspetto rinnovato e con una nuova funzione.

E’ stato così per la Nuova Gioventù ex GIL, per l’Infocittà agli ex Macelli, per la Cittadella dei Saperi e, sarà così per il nuovo porto.

Ecco, essere parte di una fase della storia della città nella quale, magari per un momento,  o per una ragione particolare, presente e futuro si intrecciano, si abbracciano; nella quale un luogo si trasforma, torna a nuova vita senza perdere la propria anima.

Ecco vivere da dentro, come Sindaco, questa speciale stagione è stato molto di più che un onore. E’ stato un privilegio.

E allora voglio ringraziare di cuore tutti voi che siete stati per me preziosi compagni di viaggio.

Vi abbraccio tutti e ad uno ad uno.

Grazie per aver lavorato insieme a me per questa splendida città e per questa meravigliosa gente, la nostra gente.

Auguri di buon anno a tutti.

Luana Angeloni

Dal Comune di Senigallia
Pubblicato Giovedì 31 dicembre, 2009 
alle ore 16:17
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