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In scena al Teatro La Fenice di Senigallia il “Tartufo” di Molière

Prosegue la stagione teatrale con una satira sull’ipocrisia, sul potere e sui falsi moralismi con Carlo Cecchi

Senigallia.org

Carlo CecchiSatira sull’ipocrisia, commedia sul potere e sui falsi moralismi, martedì 17 novembre va in scena al Teatro La Fenice di Senigallia, “Tartufo” di Molière con la regia di Carlo Cecchi. Inizio alle 21. L’allestimento, prodotto da Teatro Stabile delle Marche e Teatro Stabile di Napoli, si basa sul testo tradotto da Cesare Garboli, massimo riferimento in questo senso, che di Tartufo rovescia l’immagine consueta traducendolo anche nei suoi lati positivi.

Supera dunque “il cliché dell’ipocrisia” spiega Cecchi, vedendo il personaggio campione di ipocrisia anche come “un servo che usa l’intelligenza e gli strumenti della politica per fare carriera e diventare, da servo, padrone”. Ma “chi è Tartufo lo decidano gli spettatori” conclude l’attore e regista toscano che veste i panni di Orgone, ricco nobiluomo ingannato da Tartufo. Il giovane impostore infatti, per riscattare la sua posizione di servo, ricorre a sotterfugi e mascheramenti. Finge di essere uomo devoto e per bene, nel frattempo convince Orgone a cedergli il patrimonio e la mano della figlia (puntando a quella della moglie). Il resto della famiglia però intuisce le vere intenzioni di Tartufo e cerca di smascherarlo, ma sarà il Re alla fine a sistemare la situazione restituendo a Orgone i suoi beni.

La commedia “Tartufo o l’impostore”, scritta nel 1664, faticò ad andare in scena per via della feroce satira contro l’ipocrisia e il falso moralismo di certi ambienti che vi comparivano, poco apprezzata da quegli ambienti stessi. Oggi è invece una delle più rappresentate e apprezzate commedie del drammaturgo francese, che la traduzione di Garboli rivela ulteriormente portando a galla nuove prospettive. La produzione di Teatro Stabile delle Marche e Stabile di Napoli è stata vista solo nel primo anno di tournée da oltre 30 mila spettatori.

Noi – osserva il regista Carlo Cecchicosì com’è implicito nella traduzione di Garboli, oltre che nei suoi numerosissimi scritti su Tartufo, abbiamo cercato di mantenere, alla commedia e al personaggio, la loro sostanziale ambiguità; superando il cliché dell’ipocrisia e vedendo il personaggio di Tartufo anche “in positivo”: un servo che usa l’intelligenza e gli strumenti della politica per fare carriera e diventare, da servo, padrone. Ma tutto questo, e le risonanze contemporanee che la commedia e il personaggio possono produrre, è solo attraverso il teatro che lo si può cogliere”.

In scena accanto a Carlo Cecchi, un cast di ottimi interpreti: Licia Maglietta è la moglie Elmira, mentre Tartufo è Elia Schilton. Ci sono poi Angelica Ippolito (Madame Pernella), Antonia Truppo (Dorina), Roberto De Francesco (Cleante), Francesco Ferrieri (Valerio), Rino Marino (Il Signor Leale/un Ufficiale), Barbara Ronchi (Marianna), Diego Sepe (Damide) e Francesca Leone (Filippina). Le scene d’epoca sono di Francesco Calcagnini, i costumi di Sandra Cardini e le musiche di Michele dall’Ongaro.

La Stagione Unica di Teatro, Danza e Musica 2009-2010 di Senigallia è realizzata dal Comune di Senigallia (Assessorato alla Cultura), in collaborazione con Amat e Ente Concerti di Pesaro (cartellone musicale a cura del Maestro Federico Mondelci). Per gli spettacoli in scena al Teatro La Fenice, la Biglietteria sarà aperta nei giorni giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 16,30 alle 20,30. Stesso orario sarà osservato il giorno prima e il giorno stesso dello spettacolo nel caso dei serali. Nel caso delle pomeridiane domenicali, la Biglietteria sarà aperta dalle 14. L’inizio degli spettacoli si intende alle 21, mentre per gli appuntamenti domenicali l’inizio è alle 17.

Info 071.7930842 – 335.1776042 – www.fenicesenigallia.it

Note di regia

Spesso mi domandano perché ritorno così volentieri a Molière. Come Shakespeare, Molière ha scritto per gli attori, e io sono un attore che lavora con altri attori. Una commedia di Molière si rivela in scena, grazie agli attori. Le sue battute sono battute per un copione, non per un libro. Cosa c’è di più emozionante e di più esaltante per un attore che accogliere quel dono che, alcuni secoli fa, due attori lasciarono a coloro che sarebbero venuti; ossia il dono di alcune pièces e di alcuni personaggi che gli attori futuri avrebbero potuto rendere presenti sulla scena? Ma tutto rimarrebbe lettera morta se, nel tempo, non nascessero grandi attori e grandi traduttori. Per nostra fortuna, e mia in particolare, è successo, nell’ultimo trentennio del secolo scorso, che il genio di un grande critico affondasse le sue radici in una vocazione teatrale fortissima; che una lettura critica di straordinaria intelligenza e originalità, fosse accompagnata dal talento mimetico di un grande attore: così abbiamo le traduzioni di Cesare Garboli. Chi è Tartufo lo decidano gli spettatori. Noi, così com’è implicito nella traduzione di Garboli, oltre che nei suoi numerosissimi scritti su Tartufo, abbiamo cercato di mantenere, alla commedia e al personaggio, la loro sostanziale ambiguità; superando il cliché dell’ipocrisia e vedendo il personaggio di Tartufo anche “in positivo”: un servo che usa l’intelligenza e gli strumenti della politica per fare carriera e diventare, da servo, padrone. Ma tutto questo, e le risonanze contemporanee che la commedia e il personaggio possono produrre, è solo attraverso il teatro che lo si può cogliere. Figuriamoci poi in una commedia come Tartufo, dove il teatro è talmente importante da diventarne, forse, il tema principale.

Carlo Cecchi

BIGLIETTERIA: Teatro La Fenice 071.7930842 oppure 335.1776042

Per gli spettacoli della Stagione teatrale in scena al Teatro La Fenice, la Biglietteria del Teatro La Fenice sarà aperta nei giorni giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 16,30 alle 20,30. Stesso orario sarà osservato il giorno prima e il giorno stesso dello spettacolo nel caso dei serali. Nel caso delle pomeridiane domenicali, la Biglietteria sarà aperta dalle 14.

la compagnia dei KataklòI posti di primo settore al Teatro La Fenice costano 23 euro. E’ prevista la riduzione a 18 euro in base all’età (meno di 25 anni e più di 65) e per i soci Coop. Biglietto ridotto a 10 euro per gli studenti delle Scuole. Sono previsti Carnet e biglietti ridotti in diverse modalità. Il Carnet all’intera Stagione Teatrale costa 135 euro (singolo biglietto euro 15); Carnet di 4 ingressi a 66 euro (biglietto ridotto a euro 16,50); Carnet di 3 ingressi a 57 euro (biglietto ridotto a 19 euro).

I posti di secondo settore al Teatro La Fenice costano 20 euro. Con possibilità di riduzione a 15 euro in base all’età (meno di 25 anni e più di 65), e per i soci Coop. Ridotto a 10 euro per gli studenti delle Scuole. Il Carnet all’intera Stagione Teatrale costa 112,50 euro (singolo biglietto euro 12,50); il Carnet con 4 ingressi costa 54 euro (biglietto ridotto a euro 13,50); Carnet di 3 ingressi a 48 euro (biglietto ridotto a 19 euro).

I posti di terzo settore hanno un prezzo unico di 13 euro

Per il fuori carnet della PFM in “La buona Novella di F. De Andrè/STATI DI IMMAGINAZIONE”, il primo settore costa 28 euro, il secondo23 euro e il terzo 18.

Alessandro Piccinini
Pubblicato Giovedì 12 novembre, 2009 
alle ore 13:37
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