Venerdì 6 novembre sarà presentato a Parigi l’ultimo lavoro del fotografo senigalliese Enzo Carli “Archeologia dei Sentimenti”. La serata al Golf de Feucherolles sarà introdotta da Jean Claude Lemagny, Conservatore Onorario della “Bibliothèque Nationale de France”.

Sociologo, giornalista, teorico della fotografia e fotografo per “necessità intellettuale”, Enzo Carli è senza dubbio tra i personaggi maggiormente propositivi, a livello nazionale, sia sul versante della produzione artistica che su quello della divulgazione della cultura fotografica.
E’ autore di  numerose pubblicazioni, molte delle quali hanno fornito un contributo determinante alla interpretazione della poetica di Mario Giacomelli, di cui è stato affettuoso allievo.

Il suo nome è tra quelli dei soci fondatori del “Centro Studi Marche”, associazione nata sul finire degli anni ’70 che di fatto ha raccolto l’eredità culturale  dello storico gruppo Misa sotto la “guida illuminata” di Mario Giacomelli.
E’ tra gli ispiratori e  firmatari del manifesto “Passaggio di Frontiera” del 1995, sottoscritto anche da Mario Giacomelli, Gianni Berengo Gardin e altre personalità di spicco del panorama fotografico contemporaneo.

Quando, nel 1995, allo scioglimento del sodalizio culturale del Centro Studi Marche, la componente più “trasgressiva” del gruppo – rappresentata da Cutini, Brunetti, Melchiorri, Valenti, Mengucci, Renzi, Berengo Gardin, Giacomelli e Carli – ha dato vita al gruppo de “I Fotografi del Manifesto”, la sua “poetica dell’inconscio” unita a un approccio innegabilmente concettuale alla fotografia, ha costituito l’elemento catalizzatore dell’intera attività del gruppo dalla  cosiddetta “Stagione delle Verifiche” (“Luigi Bartolini rivisitato”, 1995; “Le Forme della Città”, 1996; “Così Come La Morte”, 1999; “Tra Visibile e Invisibile”, 2001; “Formattazioni”, 2004) fino alle proposte più recenti.

“Archeologia dei Sentimenti” ha già riscontrato un impressionante successo di pubblico e di critica all’Ikona Gallery di Venezia, dove è stata esposta dal 29 marzo al 16 maggio 2009, e trova ora nella prestigiosa location parigina una collocazione che fornisce ulteriore conferma, semmai fosse necessaria, della peculiarità tutta senigalliese di “terra di grandi maestri” della fotografia.