Pista ciclabile a metà
Clamorosa svista nella viabilità del nuovo ponte Misa
La proposta di deliberazione della Giunta, riguardo la viabilità di via Bruno, è stata esaminata durante l’ultima seduta della II Commissione consiliare, con competenza in materia di qualità urbana, svoltasi alla presenza degli assessori Simone Ceresoni e Maurizio Mangialardi e del comandante della Polizia municipale, Flavio Brunaccioni.Ancora nessuna data ufficiale sull’attesa inaugurazione del ponte sul fiume Misa, che dovrebbe avvenire a breve."E’ pronto e stiamo attendendo che l’opera ci venga consegnata – ha spiegato Ceresoni – e nelle prossime settimane verrà aperto".Al riguardo due sole certezze: la struttura non sarà utilizzabile prima del 30 ottobre, ossia finchè non verrà ripristinato il doppio senso di marcia sullo stradone Misa, e l’apertura verrà comunque effettuata entro il 2003, probabilmente nel mese di novembre.Il nuovo assetto è stato studiato per alleggerire i flussi veicolari in una zona intensamente trafficata, destinata a diventarlo ulteriormente una volta completato il campus scolastico e attivato il Centro di aggregazione giovanile."Eliminando gli impianti semaforici – ha aggiunto Ceresoni – abbiamo evitato i blocchi del traffico, riducendo l’inquinamento atmosferico e acustico".In alternativa ai tre semafori, di cui uno era posizionato davanti al Mc Donald’s e gli altri due in via Capanna e via Petrarca, è stato realizzato un circuito di rotatorie e sensi unici tali da consentire un regolare scorrimento.L’intero progetto non ha tenuto conto eslusivamente delle esigenze degli automobilisti, rendendo la zona percorribile senza intasamenti, ma ha pensato anche ai ciclisti.Per questi infati sono state studiate due piste ciclabili, una già costruita che attraversa la via Bruno e un’altra, fruibile in un secondo tempo, che passerà dietro la zona commerciale.Sull’argomento molti commissari presenti alla seduta hanno espresso le loro perplessità.Un primo elemento di criticità riguarda l’improssiva interruzione del percorso ciclabile all’altezza dell’imbocco dell’autostrada, perchè con la Società Autostrade non sì è ancora trovato un compromesso.In sostanza il ciclista dopo aver costeggiato il Mc Donald’s si trova in balia del traffico, perchè il percorso si interrompe davanti allo svincolo dell’autostrada per riprendere subito dopo, dove tra l’altro nel tratto di ripresa della pista è stato posizionato un cassonetto per l’immondizia.In attesa di trovare una soluzione, che permetta al ciclista di proseguire in tutta sicurezza il tragitto, una volta arrivato di fronte allo svincolo autostradale, emergono altri fattori poco convincenti, primo tra tutti il marciapiedi ciclo-pedonale.La scelta di dedicare lo stesso spazio al pedone e al ciclista è apparsa inappropiata a Montesi, che ha suggerito di creare un percorso a parte direttamente sulla strada: titubante anche Corinaldesi che ha invitato ad un’ulteriore riflessione.Non essendoci cartelli che indicano ai ciclisti di poter accedere al marciapiede, riservato anche a loro, chi si sposta in bicicletta continua a passare sulla strada perchè non immagina di poter condividere uno spazio da sempre esclusivo appannaggio del pedone."S0 che potrà sembrare strano invitare il ciclista ad utilizzare il marciapiede – ha aggiunto Simone Ceresoni – ma in questo tratto non si paseggia come avviene sul lungomare, si transita solo".Ipotizzare un circuito ciclabile direttamente sul manto stradale è invece più complesso perchè mancano gli spazi.In dubbio rimane l’uso del secondo tratto ciclabile, un po’ isolato rispetto al cuore commerciale dela città dove la gente si reca non per passeggio ma per sbrigare delle commissioni, come ha sottolineato Cicconi Massi.
di Sabrina Marinelli

























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