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Il tribunale chiude il pub fracassone

Stop all'una di notte per 'El Mariachi

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Anche la tolleranza ha un limite, e quel limite è stato superato dai troppi abusi. È questa, in estrema sintesi, la posizione degli albergatori sulla vicenda dei rumori che turbano la quiete notturna sul lungomare senigalliese. I titolari delle strutture ricettive puntano i piedi di fronte al problema degli schiamazzi notturni, della musica troppo alta e dei bivacchi negli spazi antistanti i locali anche dopo la chiusura degli stessi. E a rafforzare la convinzione degli albergatori arriva anche il tribunale di Senigallia che ha condannato un noto pub del lungomare Alighieri a chiudere i battenti inesorabilmente all’una di notte. Il locale in questione è El Mariachi che, secondo la sentenza, provoca immissioni sonore intollerabili che si propagano fino all’adiacente hotel Argentina. La decisione del tribunale si basa anche sulle denunce che altri albergatori della zona e diversi clienti dell’hotel in questione hanno presentato in Comune. Verifìcato che i parametri di tollerabilità dei rumori sono stati superati, è scattato il provvedimento del giudice che ha stabilito che entro 30 giorni a decorrere dal 2 agosto il locale dovrà essere insonorizzato a spese del titolare, e finché ciò non accadrà dovrà chiudere ogni sera all’una di notte, mandando a casa chi si trattiene al di fuori del locale e il personale stesso che non può ritornavi prima delle 8 del mattino neanche per effettuare le normali attività di pulizia e riordino. «E’ una sentenza che arriva dopo una querelle che va avanti da ben cinque anni -commenta il titolare dell’hotel Argentina Alberto Tassi – e finalmente, dopo diversi provvedimenti mai rispettati, è arrivata una sentenza del giudice. Non voglio fare alcun tipo di polemica, chiedo solo il rispetto delle leggi». Sono stanchi del mancato rispetto delle norme anche gli albergatori che rispondono picche alla richiesta degli esercenti di maggior elasticità. «La tolleranza ora non esiste più perché da troppo tempo c’è chi ne approfitta – taglia corto il presidente dell’associazione Albergatori Adriano Zoppini – Se le norme ci sono devono essere anche rispettate, ognuno poi si assuma le proprie responsabilità. Siamo noi a portare il turismo a Senigallia perché i nostri clienti provengono da tutta Italia e anche oltre, mentre i frequentatori di bar e pub arrivano dalla città e dal suo hinterland. Del resto sono gli albergatori a promuovere l’immagine di Senigallia partecipando alle varie fiere e meeting, non certo i gestori dei bar». Difende l’immagine di un turismo senigalliese di tipo sostenibile l’Asshotel. «Senigallia si caratterizza per un turismo che vanta una buona vivibilità e tranquillità e il turismo non muore certo per la chiusura di qualche bar – sostiene il presidente Claudio Albonetti – II turismo che porta benefici economici è quello di chi spende per alloggiare e comprare. Il turismo dei fracassoni crea solo un movimento di capitali che già sono nel circuito del territorio. Forse è il caso di pensare più seriamente a una delocalizzazione di certe strutture ricreative perché gli alberghi sul lungomare esistono da più di 25 anni. Solo così si potrebbe, almeno in parte, coniugare le opposte esigenze».
di Giulia Mancinelli

Pubblicato Venerdì 8 agosto, 2003 
alle ore 7:46
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