Leonardo Badioli, tra libri, acqua e responsabilità pubblica – VIDEO intervista
Dal "Mare di sopra" al nodo del franco idraulico, una riflessione culturale e politica sulla città, le norme e il coraggio di cambiarle

Nel corso dell’intervista si è parlato innanzitutto del libro Il Mare di sopra, che rappresenta una riflessione civile e storica sul rapporto tra la città, il territorio e l’acqua.
Il libro non affronta il tema delle alluvioni in chiave emotiva o emergenziale, ma prova a ricostruire le responsabilità strutturali, culturali e normative che nel tempo hanno reso fragile il sistema fluviale, mettendo in evidenza come le scelte urbanistiche e amministrative incidano direttamente sulla sicurezza collettiva.
Da qui il discorso si è naturalmente spostato sul tema del franco idraulico e, in particolare, sull’impossibilità normativa di realizzare ponti mobili sollevabili in caso di piena. È stato ricordato come per anni le autorità regionali e comunali abbiano rigettato non solo i progetti, ma persino l’idea stessa di un ponte mobile, appellandosi a un preciso passaggio delle Norme Tecniche per le Costruzioni. Il codicillo recita che “il franco idraulico necessario non può essere ottenuto con il sollevamento del ponte durante la piena”, una formulazione che, pur non avendo valore di legge, è stata trattata come un dogma intoccabile.
Si è evidenziato come questa frase, introdotta già nel Decreto Ministeriale del 14 gennaio 2008 e successivamente confermata nel 2018 anche con il contributo del vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, contenga ambiguità evidenti. L’espressione “non può” non chiarisce se si tratti di un’impossibilità tecnica o di un divieto, mentre il riferimento al sollevamento “durante la piena” appare privo di senso pratico, dal momento che un ponte mobile verrebbe necessariamente alzato prima dell’arrivo della piena. Ambiguità che oggi risultano ancora più gravi alla luce delle moderne capacità di monitoraggio dei livelli fluviali, che consentono di prevedere con anticipo l’innalzamento delle acque.
È stato sottolineato come le norme vadano rispettate proprio perché possono essere modificate, soprattutto quando si dimostrano inadeguate rispetto all’evoluzione tecnica e tecnologica. In questo caso, inoltre, non si è di fronte a una legge o a un decreto legislativo, ma a un semplice decreto ministeriale di natura amministrativa, privo di valore politico e non convertibile in legge. Proprio per questo appare incomprensibile la rigidità con cui le istituzioni locali continuano a utilizzarlo come alibi per non intervenire a favore di migliori soluzioni.
Infine, l’intervista ha toccato anche la vita politica dell’autore, ricordando la sua esperienza nei Verdi e il suo impegno istituzionale passato. È emersa una visione critica ma non ideologica della politica, vista come strumento che dovrebbe avere il coraggio di correggere norme sbagliate e superate, invece di nascondersi dietro cavilli tecnici. Da qui la domanda finale, lasciata volutamente aperta: le autorità regionali sono vittime di un abbaglio normativo o cercano di abbagliare i cittadini, facendo passare per intoccabili regole che hanno in realtà un valore giuridico molto limitato?
”…so già che chi passerà qui dopo di me sarà migliore di me o non passerà affatto…”
Leonardo Badioli è autore del saggio Raja Torpedo – Gli esperimenti di Galvani sui pesci elettrici del Mare Adriatico; del romanzetto metafilosofico Kakavishṭayam, un libro occidentale dei morti; di Assalto alla Rocca sulla congiura rivoluzionaria del brigante Fornaciari; del libro-documento Uomini, donne e cavalli; del saggio storico-narrativo Il dito del Diavolo – Anticristo, Borgia, Machiavelli; del romanzo La casa del Turco; di 179 anni sul velluto – Il libro d’oro della Spiaggia di Senigallia e di altre numerose pagine di prevalente ambiente adriatico.
Dirige la collana memorialistica I quaderni della Fiera.
Allegati
L’intervista video a Leonardo Badioli è visibile anche sul canale YouTube di Senigallia Notizie


























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