La legittima difesa, “Un diritto incerto”
Si chiama così il nuovo libro sul tema di Roberto Paradisi: un'indagine che ne ripercorre la storia e gli aspetti filosofici

Un nuovo libro che aggiorna quanto già licenziato nel 2019 aggiornandolo alla recente riforma: tema, la legittima difesa, autore, Roberto Paradisi.
Si chiama “Un diritto incerto” il nuovo libro di Paradisi, appena pubblicato da Giappichelli editore.
Ancora una volta, l’avvocato senigalliese, studioso di filosofia del diritto e docente universitario a Perugia di “Digital Forensics” , si occupa di legittima difesa e delle sue origini giusfilosofiche.
Un tema tornato di stretta attualità proprio in questi giorni, soprattutto dopo la sentenza di appello sul caso Roggero, il gioielliere piemontese condannato a 14 anni di carcere per avere inseguito e ucciso due rapinatori.
Il volume, in vendita nei cataloghi on line di Giappichelli, riprende un lavoro del 2019 con alcune rivisitazioni e, soprattutto, con una nuova parte dedicata agli effetti della riforma “estensiva” della legittima difesa (noto lo slogan che accompagnò la riforma: “la difesa è sempre legittima”) alla luce delle pronunce recentissime della Corte di Cassazione.
Il libro analizza le origini filosofiche dell’antico istituto della legittima difesa e poi approda appunto (non senza un percorso storico focalizzato sull’ordinamento italiano) alla stretta attualità.
Con un’amara sorpresa: la riforma del 2019 non ha cambiato sostanzialmente nulla.
La Corte di Cassazione, in termini ormai pacifici, ha confermato un lungo filone giurisprudenziale sottolineando che il venir meno del requisito della “proporzionalità” nella difesa domiciliare non estende anche alla rinuncia dei requisiti dell’attualità e della necessità della difesa.
Ma questo non è l’unico aspetto controverso. La Cassazione, come si spiega nel libro, ha espressamente affermato che l’aggiunta dell’avverbio “sempre” nel secondo comma dell’art. 52 del codice penale non ha inciso in nulla sulla valutazione dei requisiti necessari previsti dalla legge.
“Nel 2019 – spiega l’Avv. Paradisi – in una audizione alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, sostenni proprio la tesi della non incisività di quella riforma, apprezzabile per le finalità, ma tecnicamente non in grado di cambiare il paradigma della legittima difesa. Che resta, nel nostro ordinamento, una norma figlia del periodo fascista in cui non esistevano “diritti” ma solo concessioni dello Stato”.
Evidente il corollario: la legittima difesa non è inquadrata, nemmeno dopo la riforma del 2019, come un “diritto soggettivo”.
Da qui la correttezza di molte pronunce, tra cui quella del caso Roggero.
“I giudici applicano le norme e non possono interpretare il sentimento popolare. Invece di attaccare la magistratura nei talk show – aggiunge l’autore del libro – la politica dovrebbe seriamente riflettere sulla necessità non più rinviabile di trasformare, attraverso il potere legislativo del Parlamento, quella mera concessione statuale in diritto soggettivo del cittadino.
Diversamente, potremo anche continuare a parlare di ‘diritto’ di difesa (perché il nostro cuore, come sosteneva Cicerone, lo sente come tale) ma si tratterà sempre di un ‘diritto’ più che incerto” .
























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